mercoledì 13 novembre 2013

"EX CAMPO PROFUGHI OCCUPATO SENZA DIRITTI DALLE BORGATE CARSICHE"

Da Il Piccolo di mercoledì 13 novembre 2013 - Pagina 23 - Cronaca Trieste

«Ex Campo profughi occupato senza diritti dalle Borgate carsiche» 
Azione legale aperta con la Provincia. De Francesco: nessun contratto. Grgic: il Piano regolatore parla chiaro  

Si è aperto un contenzioso tra la Provincia e l’Unione coordinativa delle Borgate carsiche. «Stanno occupando abusivamente l’ex Campo Profughi di Patriciano», sostiene l’assessore provinciale al Patrimonio, Mariella Magistri De Francesco. «Abbiamo il diritto di stare lì – replica Claudio Grgic, presidente dell’Unione borgate carsiche – sono loro che sistemando lì un loro magazzino, il Museo istriano e la sede della Centrale operativa del Soccorso speleologico non rispettano quanto previsto dal Piano regolatore». 
Per l’ex Campo profughi (nella foto la parte a disposizione dell'Unione degli Istriani), un tempo proprietà demaniale e oggi della Provincia, Palazzo Galatti sta mettendo a punto da anni un piano di recupero che prevede di destinare quegli spazi a sedi di diverse associazioni. «C’è un’azione legale in corso – anticipa De Francesco - dopo ripetuti inviti a lasciare libero l’edificio abbiamo dovuto agire diversamente. Con noi non hanno alcun contratto: forse lo avevano con il Demanio, ma non con la Provincia».
L’Unione delle borgate carsiche oggi occupa 4 dei 5 ettari a disposizione dell’ex Campo profughi. «Abbiamo avanzato la proposta di regolarizzare la nostra posizione – riferisce Grgic – con l’obbligo però per la Provincia di cedere quell’area alla Comunità locale come previsto da un accordo siglato con Regione e Comune prima della costruzione del Sincrotrone». La vicenda ha radici lontane. «Noi siamo in questi spazi dal 1954, da quando se ne andarono gli americani», racconta Grgic: «I nostri nonni furono espropriati di quest’area allo scopo di realizzare un riformatorio giovanile, invece nel 1954 dovemmo consegnare le chiavi alla Prefettura per farvi ospitare gli istriani. L’ultimo di loro se ne è andato nel ‘72 e a quel punto ci sono state riconsegnate le chiavi».
La presenza dell’Unione delle borgate in quegli spazi è stata scandita da continui contrasti con le amministrazioni locali. «Quando è stata realizzata l’Area di ricerca – spiega il presidente - avevamo accettato di dare ospitalità nell’ex Campo profughi al museo de Henriquez che da Trebiciano si sarebbe spostato qui. Ma nell’84 il Demanio ha dato in affitto tutto l’ex Campo al Comune a nostra insaputa. Nell’86, sindaco allora Staffieri, aveva fatto di tutto per mandarci fuori». Grgic rivendica il diritto dell’Unione delle borgate carsiche a restare in quegli spazi, contestando le altre realtà esistenti nella stessa struttura. «Il Piano regolatore prevede che quell’area sia destinata ad attività delle popolazioni locali – dichiara – mentre la Provincia in un quinto della struttura ha sistemato un suo magazzino, il Museo istriano e gli speleologi che nulla hanno a che fare con lo sviluppo della popolazione locale». 
Il contenzioso tra Unione borgate e Provincia è finito nel mirino dell’opposizione. «Quello che doveva essere un progetto prestigioso – sottolinea Claudio Gizon, capogruppo Pdl in Consiglio provinciale - è diventato un problema ingombrante anche sul piano finanziario, in quanto sta mettendo a rischio il milione e 150 mila euro che erano stati stanziati per l’iniziativa e che scadono nel 2014». 
Per fare il punto sullo stato delle cose si è riunita anche la Commissione trasparenza. «Durante la commissione – riferisce Grizon - abbiamo appreso che per ben due volte è stata respinta la richiesta di intavolazione della proprietà dell’area per incongruenze planimetriche e che il Demanio, cui competono i relativi adempimenti, non ha le risorse per perfezionare gli atti: siamo all’assurdo». La giunta Bassa Poropat con il bilancio 2013 ha deciso di porre l’ex Campo profughi tra i beni da valorizzare anche con l’alienazione. «A questo punto – chiude Grizon – aspettiamo un bando per la raccolta di manifestazioni d’interesse o altre iniziative simili utili ad accelerare la vendita del comprensorio». Laura Tonero

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