Grizon (Pdl):
fallito il progetto della giunta Bassa Poropat che voleva dar casa ad
associazioni, consorzi e cooperative slovene
“Avrebbe
dovuto essere uno dei progetti di punta del secondo mandato della presidente
Bassa Poropat ma si sta rivelando una pala al piede con tanto di complicanze
giudiziarie ad oggi irrisolte”.
Lo rivela Claudio
Grizon, capo gruppo del Pdl a Palazzo Galatti, evidenziando che “l’oggetto del contendere è l’ex Campo
Profughi di Padriciano che alcuni anni orsono la Provincia ha acquisito dal
Demanio permutando altri beni non necessari ai propri scopi”.
“Per Padriciano – ricorda Grizon - la Provincia avrebbe voluto costruire non è
ben chiaro quale progetto, attingendo inizialmente a risorse residue dell’ex
Comunità Montana pari a 1.150.000 euro, congelate da anni, e a fondi europei”.
“Sembra, comunque, che il suo vero fine
avrebbe dovuto essere quello di dar casa ad associazioni, cooperative, consorzi
e organizzazioni espressione diretta o indiretta della comunità slovena,
operanti sul Carso nel campo dell’agricoltura”.
Per fare il punto sullo stato delle cose e per chiarire le ragioni del silenzio
attorno alla questione dell’ex Campo Profughi Grizon, di concerto con gli altri esponenti dell’opposizione, ha chiesto
prima dell’inizio della pausa estiva una riunione della Commissione Trasparenza presieduta da Stefano Martucci della Lista
Dipiazza che s’è alla fine svolta lo scorso 11 ottobre.
In primo luogo nei propositi di Grizon si trattava
di procedere agli approfondimenti
necessari in merito agli interventi di messa in sicurezza e bonifica
dall’amianto che è stato riscontrato nell’area e di comprendere se è ancora utile mantenere nel patrimonio provinciale l’intero
comprensorio.
“Nel corso della commissione – sottolinea il capo
gruppo del Pdl - abbiamo appreso che per
ben due volte è stata respinta la richiesta di intavolazione della proprietà
dell’area per incongruenze planimetriche e che il Demanio, a cui competono i relativi adempimenti, non ha le risorse
per perfezionare gli atti: siamo davvero all’assurdo”.
Nel frattempo però la Provincia, a più riprese, si è fatta carico di alcune spese di
pulizia e bonifica delle aree che in parte si devono ancora completare.
“Abbiamo poi appreso – prosegue Grizon - che nel frattempo sono stati perfezionati dei
regolari contratti di concessione con l’Unione degli Istriani, per gli spazi
dedicati al suo museo, e con un’associazione di speleologi mentre, audite
audite, si è aperto un vero e proprio
contenzioso con l’Unione Coordinativa delle Borgate Carsiche presieduta da
Carlo Grghich che sta occupando
senza titolo una parte delle palazzine fin da quando il bene era in capo al
Demanio, impedendo l’accesso alla stessa Provincia che dovrebbe completare dei
lavori di bonifica e delle caratterizzazioni”.
Per risolvere il contenzioso la giunta provinciale sei mesi orsono ha affidato ad un legale
l’incarico per far sloggiare l’Unione delle Borgate Carsiche che, da parte
sua, “da quanto ci è stato relazionato – spiega Grizon - sembra che in questo modo voglia ricattare le istituzioni in quando
ritiene che la comunità che rappresenta non è mai stata indennizzata per i
terreni che a suo tempo sono stati espropriati per pubblica utilità per la
realizzazione del Sincrotrone e dell’Area di Ricerca”.
“In questo modo – conclude Grizon - quello che doveva essere un progetto
prestigioso per Palazzo Galatti è diventato un problema ingombrante sia sul
piano finanziario, in quanto sta
mettendo a rischio il milione e 150 mila euro che erano stati stanziati per
l’iniziativa e che scadono nel 2014,
sia sul piano politico per quanto
riguarda i rapporti con una parte di quella comunità slovena che ha contribuito
per ben due volte a far eleggere la presidente Bassa Poropat, ma che si è
impantanata senza ragione e diritto in una contrapposizione giudiziaria che non
può che veder vincitrice la Provincia”.
A questo punto l’esponente del Pdl in Commissione
Trasparenza ha messo in evidenza che “alla
luce dei fatti, e viste le difficoltà finanziarie che gli enti pubblici stanno
vivendo in particolare per la questione del patto di stabilità, non ha
assolutamente più senso che la Provincia mantenga nel suo patrimonio l’ex Campo
Profughi in quanto non esiste allo stato alcun progetto concreto di
ristrutturazione che abbia copertura finanziaria” (si tratterebbe di oltre
una decina di milioni di euro) e che sia in linea con le finalità dell’Ente. Ha
evidenziato inoltre che semmai, “se di
investimenti si deve parlare, questi devono esser fatti prevalentemente nei
settori dell’edilizia scolastica e della viabilità”. Consapevole di essersi impantanata in un progetto senza futuro la
giunta Bassa Poropat con il bilancio 2013 ha finalmente deciso di porre l’ex Campo
Profughi tra i beni da valorizzare anche con l’alienazione. “A
questo punto – chiude secco Grizon – aspettiamo un bando per la raccolta di
manifestazioni d’interesse o altre iniziative simili utili ad accelerare la
vendita del comprensorio”.
(comunicato inviato a Il Piccolo il 22 ottobre 2013)
Nessun commento:
Posta un commento