giovedì 6 febbraio 2014

CARO TRADURRE LO SLOVENO? "NO, E' UN DIRITTO DI LEGGE"

Da Il Piccolo di giovedì 6 febbraio 2014 - Pagina 23 - Cronaca Trieste 

Caro tradurre lo sloveno? «No, è un diritto di legge» 
Grizon (Pdl) chiede alla Provncia di rinunciare alla spesa finora di 7000 euro per il servizio in aula. Poropat: «Progetto finanziato dalla Regione» 

E oggi “simultanea” per il sigillo a Rebula 
Forse oggi il capogruppo Pdl e la presidente della Provincia troveranno un punto d’incontro sull’utilità della traduzione simultanea perché alle 11.30 nella sala del Consiglio di palazzo Galatti si svolgerà una cerimonia ufficiale: per la Giornata della cultura slovena verrà consegnato il Sigillo d’argento allo scrittore, docente, traduttore e saggista Alojz Rebula. A consegnarlo la presidente Maria Teresa Bassa Poropat, anche assessore alla Cultura, con gli interventi di Elvio Guagnini, professore emerito dell’Università di Trieste, Tatjana Rojc, docente di letteratura dell’Università di Nova Gorica, Ivo Jevnikar giornalista Rai, Mario Maver, direttore delle Edizioni Mladika e la partecipazione di Maurizio Vidali, presidente del Consiglio provinciale. 

di Gabriella Ziani 

In questo duro periodo in cui gli scandali sulla mancanza di soldi fronteggiano quelli per lo spreco e lo sperpero selvaggio anche la mediazione linguistica finisce sotto punto interrogativo come spesa inutile, e infatti il capogruppo Pdl in Consiglio provinciale, Claudio Grizon, si allarma perché in Provincia è stato attivato un servizio di traduzione simultanea sloveno-italiano: «Con tutto il rispetto per la minoranza slovena - afferma Grizon - mi chiedo se spendere mediamente 366 euro (100 all’ora più Iva) per ogni seduta del Consiglio provinciale per assicurare la traduzione dallo sloveno all’italiano costituisca una priorità a cui di questi tempi non si possa fare a meno, si tratta - aggiunge - di 7333 euro spesi dall’11 marzo 2013 a oggi sulla base di un contratto da 10.500 euro con Trieste traduzione e congressi: risorse davvero sprecate perché raramente qualche consigliere della sinistra è intervenuto in lingua slovena per cui quello che si è voluto far passare come un diritto inalienabile di fatto si è rivelato solo un paletto politico»
Grizon, implicitamente sottolineando come “sloveni” siano solo i consiglieri di sinistra, invita la presidente Maria Teresa Bassa Poropat a «limitare queste spese solo alle manifestazioni ufficiali o a particolari ricorrenze, con una rivisitazione della spesa che privilegi piuttosto le attività delle associazioni per le quali sono stati tagliati a man bassa quasi tutti gli stanziamenti». 
Ma la presidente ha tutt’altro punto di vista, a partire dalla constatazione che l’impianto di traduzione simultanea «è stato installato dopo aver ricevuto dalla Regione, sulla base di un progetto presentato, finanziamenti che derivano dalla legge 38 sulla tutela della minoranza slovena. 
Non l’unico progetto approvato peraltro - sottolinea la presidente -, fra gli altri c’era questo per l’impianto di traduzione simultanea, costato 23.348 euro (il bando è stato vinto con ribasso, partiva infatti da 29 mila), che non serve soltanto per il Consiglio provinciale dove in effetti è usato solo per particolari interventi dei consiglieri di lingua slovena che talora lo richiedono, ma per ospiti, manifestazioni, premi, incontri transfrontalieri. E oltretutto resterà patrimonio stabile. 
Dopo un’indagine di mercato abbiamo incaricato Trieste traduzione e congressi, contratto per 10.285 euro, a chiamata, per le due ore di Consiglio provinciale e per altre occasioni, in totale per 85 ore in un anno». Inoltre Poropat risponde a Grizon anche sul punto politico: «Quando c’è una legge, e un diritto viene sancito, bisogna garantirlo, non può essere classificato fra le spese inutili». 
E a margine si scopre quanta lunga storia abbia avuto questo impianto, ovvero con quanta solerzia la Regione ancora a guida Tondo abbia dato risposta al “diritto”: «La domanda - racconta Poropat - l’avevamo fatta addirittura nel 2009, il decreto regionale di approvazione del progetto era uscito nel 2010, e i soldi ci sono stati dati appena nel 2012». Quindi la traduzione simultanea è diventata attiva, come anche Grizon ricorda, nel marzo 2013. 
Dopo quattro anni. Sorride la presidente: «Paradossalmente nel frattempo la Regione avrebbe potuto anche cancellare le Province...». 

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