Dal sito dell'Associazione "Impronta Muggia" Il Nuovo Piano Regolatore del Porto cancella dalla carta geografica il Vallone di Muggia. Di fronte a Muggia uno stretto canale navigabile, un'autostrada del mare che sarà percorsa da petroliere, gasiere, navi ro ro, porta container. Poco più in là non più il mare! 2.000.000 di mq di nuovi interramenti , moli e ancora moli. Le ombre dei cavalieri - le gru che movimentano i containers del molo VIII- arriveranno fino Piazza Marconi . I giorni e le notti dei muggesani saranno scandite dal rumore continuo delle sirene delle gru e dai loro lampeggianti gialli. Enormi gasiere sfioreranno le nostre case. Un suicidio. Centinaia di anni segnati dall'alacre attività di pescatori , salinari, cantierini, impiegati, artigiani che nonostante una vita dura, poverissima, hanno sempre arricchito Muggia con il loro gusto e amore per la propria città, cancellati. Oh, lo sappiamo bene: è successo a molti paesi e a molte città di vedersi amputare il territorio da un viadotto, un'autostrada, una fabbrica non voluti. Ma la gente ha protestato, si è opposta; poi ha perduto. E il loro territorio è mutato per sempre. A Muggia è diverso. Noi la Storia la guidiamo. Noi siamo d'accordo ! I nostri ineffabili rappresentanti parlano della sparizione del Vallone come "lo strumento per riconquistare un ruolo e una prosperità perduta" . Così, con un'alzata di mano, senza che nessuno abbia nulla a ridire, si compirà il nostro destino. Un futuro di periferia portuale, dormitorio senza qualità. E non una, dico una protesta. Allora è giusto così: abbiamo smesso di esistere come comunità da tanto tempo, adesso è evidente a tutti. Persino a me. Addio Muggia. |
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