LO SPOSTAMENTO DELLA BIBLIOTECA E L'ASSESSORE CHE NON VUOLE ESSERE CHIAMATA SIGNORA. |
Martedì 25 Maggio 2010 17:32 |
Maria viveva a Nazaret, in Galilea. E da 2000 anni per tutti i cattolici Maria è Nostra Signora. E il dizionario della lingua italiana, alla voce “signora”, così recita: titolo di massimo rispetto e cortesia con cui ci si rivolge a una persona. Roberta Tarlao è vissuta a Zindis, borgo di Muggia, e, a differenza di Maria (e di qualche miliardo di donne dell'intero Pianeta) considera improprio essere chiamata signora. Porgendole la mano al termine di un incontro infatti abbiamo pronunciato un rispettoso “ Grazie signora”. La risposta, seccatissima, è stata : “Signora no! Assessore o dottoressa.” Maria di Nazaret è stata unica, ma anche di Tarlao di Zindis non ce ne sono tante. La nostra “dottoressa” , assessore alla cultura, e la collega assessore Loredana Rossi, Giovedì 20 Maggio ci avevano concesso un incontro sul tema spostamento della biblioteca, l’ultima demenziale follia della Giunta Nesladek. In apertura prima la Rossi e poi la Tarlao ci avevano illustrato i motivi dell’operazione. Per la Rossi i motivi sono due. Il primo è che negli incontri di Agenda 21 si era parlato della necessità di riqualificare e rendere baricentrici i Giardini Europa. Il secondo è che avendo visitato con i funzionari del Comune due belle biblioteche della Regione aveva notato che, occupando queste anche il piano terra, erano maggiormente visibili. Da qui l’intuizione: riqualifichiamo i Giardini Europa con la biblioteca, che partirà dal piano terra. A questa analisi l’Assessore alla Cultura, “dottoressa” Tarlao, aveva aggiunto qualcosa di meno profondo, ma più toccante: “Nessuno ha la sfera di cristallo, qualche volta si può far bene e magari qualche volta no – ci aveva detto – ma siamo qui per fare delle scelte e siamo anche coraggiosi perché ci prendiamo la responsabilità di decidere” . Difficile ribattere ad una simile assenza di analisi: quando si è messi di fronte al solo argomento “chi ci ama ci segua” se solo provi a ragionare sei già un nemico. E infatti non abbiamo nemmeno fatto tempo a iniziare a parlare che l ’Assessore alla Cultura, “dottoressa” Tarlao, si è sentita molto offesa dalle nostre parole e ci ha indicato, a braccio e indice teso, la porta con un “Fuori di qui!”perentorio. Non siamo usciti, ovviamente, ma riportiamo l’episodio perché paradigmatico : in esso si racchiude l’essenza stessa dell’azione dell’attuale Giunta. Con costanza, perfino con feroce determinazione, gli anni della Giunta Nesladek – sono ormai già quattro - si sono caratterizzati da una chiusura a riccio nei confronti dell’esterno. Essere stati eletti è stato interpretato come una delega in bianco di durata quinquennale durante i quali tutto ciò che non viene “pensato” dalla Giunta è stato ed è considerato una indebita intromissione. Ne hanno fatto le spese tutti, a cominciare dagli stessi partiti di maggioranza, per non parlare dei segretari comunali e direttori generali del Comune, per arrivare ai cittadini e alle loro associazioni. Porre questioni, sviluppare argomenti, fare domande, è divenuto sinonimo di essere contro. La Giunta “paracarro” Nesladek non ascolta nessuno ed ha sempre qualcosa da insegnare a tutti. Di fronte a questa chiusura, a questa totale mancanza di umiltà di questo cieco esecutivo, il miglior commento è quello fatto da un amico: “Di qualsiasi cosa ci siamo macchiati noi muggesani, per quanto grandi possano essere le nostre responsabilità, per quanto la nostra comunità sia disgregata o poco reattiva, comunque non ci meritiamo tutto questo.” Siamo d’accordo, e siccome pensiamo che è nostro diritto chiedere ragione ai nostri Amministratori delle loro azioni, nel merito della questione biblioteca continuiamo a porre una serie di domande, che partono dalla volontà dell’amministrazione comunale , da noi condivisa, di raddoppiare gli spazi, ampliare gli orari di apertura ed aumentare il budget della biblioteca: |
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