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lunedì 24 ottobre 2011

I CLAMOROSI ERRORI DEL SERVIZIO RIFIUTI


Dal sito internet dell'Associazione Impronta Muggia

E tentano di dare la colpa alla maleducazione dei cittadini 

Il servizio rifiuti pesa sulle nostre tasche.
Il servizio rifiuti incide in maniera molto pesante nelle tasche dei cittadini perchè costa moltissimo - ai muggesani circa 3 miliardi e mezzo delle vecchie lire all'anno - ed a totale carico dei cittadini, che coprono il 100% dei costi. Il servizio deve obbligatoriamente raggiungere elevati standard di raccolta differenziata, stabiliti da leggi uguali in tutta Europa. Questo significa che separare i rifiuti è obbligatorio esattamente come è obbligatorio per i veicoli circolare a destra. L'unica scelta che attiene ai comuni è l'organizzazione della raccolta.. Cosa, come e quando raccogliere lo scelgono i nostri amministratori . Se sono bravi adottano metodi che permettono ai cittadini di separare quasi tutto, se sono bravissimi fanno anche costare molto meno il servizio.
I Comuni virtuosi differenziano il doppio di Muggia e pagano la metà.
Nei comuni virtuosi si raggiunge il 70, 80% di differenziata ed un costo annuo procapite di 60/70 euro. A Muggia il costo pro capite è di 127 Euro, il doppio dei comuni efficienti , mentre la raccolta differenziata è sotto il 40% (non diciamo esattamente se 35 o 39% perchè ci sono margini interpretativi), ovvero la metà dei comuni virtuosi che, in sintesi, pagano la metà differenziando il doppio.
Il disastro Acegas non è un buon termine di paragone.
Nel bicchiere mezzo vuoto, il mezzo pieno su cui insistono gli amministratori del Comune di Muggia è che i muggesani pagano oggi il servizio molto meno di 5 anni fa e che hanno quasi raddoppiato la raccolta differenziata. E’ vero, ma è fumo negli occhi: fino al 2006 a gestire il nostro servizio rifiuti era la municipalizzata triestina, che aveva e continua ad avere i peggiori risultati di raccolta differenziata con i costi più alti di tutto il Centro Nord d'Italia (noi speriamo che per gli amici triestini le cose possano cambiare in meglio visto dell'Acegas si occuperà il neo eletto assessore Umberto Laureni, un galantuomo tenace cui vanno tutti i nostri auguri di buon lavoro). I risultati dell'Acegas a Muggia non sono il termine di paragone da usare.
Nessun obiettivo di contratto è stato raggiunto.
Per fare un punto sullo stato della raccolta rifiuti dobbiamo analizzare cosa sta scritto nel contratto di gestione stipulato dal nostro Comune, e vedere se il gestore rispetta il contratto nei tempi e nei modi di esecuzione e se e raggiunge gli obiettivi indicati che sono ( e non potrebbe essere diversamente) conformi alla leggi europee. Il nostro monitoraggio, che facciamo con costanza confrontandoci anche con gli uffici comunali competenti, ci dice che oggi nessun obiettivo di contratto è stato raggiunto, che i tempi di attivazione della raccolta differenziata della frazione umida non sono rispettati e che non sono stati collocati sul territorio i contenitori contrattualmente previsti. E non solo. E' in atto un tentativo strisciante di modifica del contratto in essere sia da parte del Comune che del gestore. Questi tentativi di “aggiustare” il contratto, la più visibile della quale per i cittadini è la distribuzione di cassonetti per l'umido diversi da quelli previsti dal capitolato d'appalto, dimostrano quello che noi abbiamo sempre sostenuto e denunciato, e cioè che il metodo inventato dai nostri amministratori non funziona.
I clamorosi errori del nostro Servizio rifiuti.
Lo diciamo da quasi due anni, fin da quando abbiamo letto il bando di gara. Quando il Comune di Muggia ha indetto la gara per il Servizio rifiuti 2010-2013, ha descritto nel bando cosa, come e quando raccogliere i rifiuti . Era ed è il legittimo compito dei nostri amministratori nell’esercizio della autonomia del Comune. Purtroppo i nostri amministratori, che potevano prendere esempio e copiare dai Comuni efficienti, ci hanno messo del proprio - senza essere in grado - e hanno “inventato” qualcosa che non ha riscontri in altri Comuni. Ne è venuta fuori la solita raccolta con cassonetti stradali con la totale assenza di incentivi a fare meglio. Per i cittadini e per il gestore incrementare la raccolta differenziata (ART. 4 e ART. 6) non comporta alcun beneficio. E siccome il bando prevede che l’incenerimento dei rifiuti lo paga cash il Comune, il mostruoso risultato per chi gestisce il servizio è che quando incrementa la differenziata i suoi costi aziendali aumentano, mentre quando diminuisce la differenziata e porta i rifiuti all’incenerimento i suoi costi aziendali diminuiscono perché sono a carico del Comune. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe avvenire. E, ovviamente, il Gestore continua a ritardare la messa in funzione dei cassonetti e servizi di raccolta differenziata previsti. Così facendo risparmia. Tanto paghiamo noi.
Errare è umano, ma il nostro Comune persevera.
Gli errori del Comune ci fanno pagare il Servizio il doppio di quello che potrebbe costare. Sono 750.000 euro in più . Ed escono dalle nostre tasche. Ovviamente nell’agire quotidiano deve essere messo sempre in conto la possibilità di sbagliare. Vale per tutti, e dovrebbe essere così anche per il nostro Comune nel caso in questione. All’errore si può sempre rimediare. Si deve però cominciare dall’ammissione, e questo sembra impossibile per gli uomini e donne che abbiamo delegato ad amministrare i nostri beni e servizi. E’ evidente che siamo di fronte a qualcosa che non ha a che fare con l’infallibilità papale, qui è diverso. Infatti si dice che “lo sbagliare è degli uomini, il persistere degli imbecilli.” La cosa è aggravata dal fatto che nel frattempo ci sono state le elezioni comunali, e che più di metà della Giunta è cambiata. Anche l’Assessore competente è cambiato, ed è al primo incarico comunale. Quindi non porta nessuna responsabilità di quanto è stato precedentemente fatto. Gli abbiamo lasciato il giusto tempo per ambientarsi e informarsi intorno alle sue nuove competenze e poi gli abbiamo chiesto un incontro : ci ha fatto rispondere che non ha tempo. Non ci aspettavamo altro, purtroppo .

Le illecite modifiche del contratto di raccolta.
Oggi il Comune , toppata la gara d'appalto, anzichè imboccare la strada maestra dell’autotutela (una specie di azzeramento della situazione attraverso l’evidenziazione delle clausole contrattuali inidonee alla tutela degli interessi dei cittadini) tenta invece qualche aggiustamento in corso d'opera, assolutamente non consentito dalla legge. Quello che abbiamo definito come tentativo strisciante di modifica del contratto in essere trova esecuzione nel cambio della tipologia di cassonetti per l'umido. Questo era l'elemento centraledel metodo elaborato dal nostro comune , se si vuole il fiore all'occhiello dei nostri amministratori. Anche per chi conosce meno l'argomento, è estremamente significativo. Il bando per il servizio rifiuti aveva al centro il “cassonetto di prossimità a conferimento controllato”, un cassonetto dotato di chiave per la raccolta della frazione umida. La chiave (da qui il nome di cassonetto di prossimità) doveva essere la stessa per condomini, caseggiati, piccoli agglomerati, ecc. Questi cassonetti dovevano essere posizionati entro 12 mesi dall'inizio del servizio (quindi scadenza Aprile 2011, 6 mesi fa) e sembra che non verranno distribuiti, e non sappiamo quanto tacitamente ( e, in questo caso, illecitamente) questa scelta del Gestore sia condivisa dal Comune. L'umido per intanto si conferisce in tradizionali cassonetti stradali marrone e i dati della raccolta (non ancora avviata in tutte le frazioni, ma quasi) sono che a fronte di una produzione giornaliera di umido di 6.000- 6.500 Kg, di Kg ne raccogliamo 400, meno di un quindicesimo della frazione. Un disastro.
Tentano di dare la colpa alla maleducazione dei cittadini.
Il disastro per l’ambiente e per le nostre tasche è accompagnato da due cose gravissime. La prima è che la tendenza degli uffici è quella di scaricare la responsabilità dei risultati negativi sulla maleducazione dei cittadini. La qual cosa è assolutamente inaccettabile. Lo dimostra un dato semplicissimo: Negli ultimi 10 anni, per restare nella nostra Regione, nelle provincie di UD, GO e PN il servizio da portato la R.D. Dal 20 al 50-60%. Nella provincia di Trieste la R.D. È rimasta sotto il 20%. Tutti i maleducati vivono nella nostra provincia? O le responsabilità vanno ricercate nel nostro apparato politico/amministrativo, che non ha fatto gli interessi dei cittadini, per incapacità, e non solo, visto che gli interessi in gioco sono rilevantissimi?
I cittadini sono lasciati soli.
La seconda è che i cittadini sono stati praticamente lasciati soli nel momento in cui si è introdotta la differenziazione dell'umido. Questo è un momento difficile, e la gente deve essere aiutata, indirizzata , educata al come si fa. L'aiuto deve venire dai servizi comunali, dagli addetti alla raccolta e da ogni altro possibile ausilio. Invece c'è stata la sola distribuzione impersonale dei sacchetti e nessuna presenza di supporto. La pubblicità, con il ranocchio Mugy costatoci 18.000 euro, è stata fatta un anno prima. Il Comune è assente, non ha nemmeno cercato di trasmettere un qualche incoraggiamento. Emblematico è il sito internet del Comune di Muggia: l'ultimo aggiornamento della pagina dei rifiuti è una foto di 13 mesi fa.
I danni irreversibili.
Questo atteggiamento ha provocato molti danni. Chi scrive di rifiuti sostiene che introdurre male una raccolta differenziata è più dannoso che non farla, perchè approssimazione e sciatteria scoraggiano quelli che la raccolta differenziata la vogliono fare e danno fiato a quelli cui non interessa. Ed è probabilmente quello che sta avvenendo a Muggia.
La Class Action è necessaria.
Gli avvenimenti di questi mesi ci confermano pertanto la necessità di proseguire l'azione legale di Class Action, per la cui concretizzazione cerchiamo l'appoggio dei nostri concittadini muggesani.

domenica 28 agosto 2011

GRIZON: "ACQUARIO? TUTTA COLPA DI NESLADEK"

Da Il Piccolo del 28 agosto 2011 - Pagina 53 - Cronaca Trieste

QUERELLE POLITICA SUL SITO INQUINATO

Grizon: «Acquario? Tutta colpa di Nesladek»
Il consigliere Pdl: «Ora minaccia i cittadini, ma è stato lui a invitarli a riprendersi la costa»


MUGGIA «Nesladek passa alle minacce su Acquario? Mi sembra inopportuno dopo aver incitato i cittadini con lo slogan “riprendiamoci la costa”..». Claudio Grizon, consigliere comunale del Pdl muggesano, torna all’attacco sulle vicende del terrapieno di strada per Lazzaretto, frequentato come luogo di balneazione da muggesani e non solo da quando l’intervento di pulizia dell’area e la realizzazione di percorsi tracciati e punti di illuminazione pubblica hanno reso il sito appetibile al punto da far dimenticare i numerosi cartelli che ne vietano l’accesso. «Prima la rivisitazione dell’area e ora intimidazioni di pesanti sanzioni amministrative se non addirittura di rilevanza penale. Mi pare che dopo la “carota”, che gli è valsa la rielezione, ora il sindaco stia brandendo il bastone sulla testa degli sprovveduti avventori del terrapieno inquinato, tratti in inganno dall’aspetto dell’area e memori dell’invito a riprendersi la costa», chiosa, pungente, Grizon. Concorda con l’associazione Impronta Muggia il consigliere, che denuncia gli interventi imposti dal sindaco ai suoi uffici con un’ordinanza straordinaria per poter accelerare le procedure amministrative ben due anni dopo la mareggiata che aveva minato la stabilità della massicciata sul perimetro dell’interramento. I lavori avrebbero dovuto mirare all’esclusiva messa in sicurezza del sito per evitare la contaminazione del mare con il dilavamento del terreno, ma così non è stato. Un “di più” l’operazione di “maquillage” dell’area, effettuata pur non avendo ancora ottenuto la concessione demaniale dell’area da parte della Regione e contestata dall’opposizione e dal gruppo di Rothenaisler perché lontanissima dalla motivazione alla base delle procedure straordinarie, ovvero il grave pericolo per la salute umana. «A questo punto auspicheremmo che qualche autorità pubblica indaghi e chiarisca in merito alla correttezza delle procedure seguite e degli atti adottati, a partire dall’affidamento dei lavori in convenzione e senza gara pubblica al Cigra (Centro interdipartimentale per la gestione ed il recupero ambientale)», continua Grizon. Si prospettano nuovi contrasti su Acquario. Si confida, nel frattempo, che i cittadini, per amor proprio, abbiano abbandonato l’abitudine a consolidare la tintarella distesi su materiali inquinanti e pericolosi. (va.ma.)

sabato 23 aprile 2011

NESLADEK CHIARISCA SE L’AREA DI ACQUARIO E’ INQUINATA SENZA PRENDERE IN GIRO LA GENTE

"Anche noi vorremmo che l’area sia utilizzabile ed aperta a tutti ma secondo i dati dell’ARPA tratti dalle caratterizzazioni non è possibile perché sono state trovate aree inquinate e pertanto Nesladek risponderà personalmente dell’apertura ai cittadini dell’area di Acquario, immaginiamo senza alcuna autorizzazione degli altri enti coinvolti”.
Sull’infinita vicenda dell’interramento di Acquario interviene Claudio Grizon, consigliere comunale e capolista del PDL alle prossime elezioni.
“Non ci possono essere mezze misure o interpretazioni delle norme tirate per la giacchetta, a proprio uso e consumo – sottolinea Grizon – e visto che secondo l’ARPA l’area è parzialmente inquinata non può essere accessibile fin tanto che non saranno individuate le aree in questione e non sarà fatto un progetto ed un intervento di bonifica” “Io ho visto i dati delle caratterizzazioni e i verbali delle conferenze dei servizi – spiega Grizon – e pur non essendo un tecnico ho capito che c’è qualcosa che non va”.
"Fino a quel momento – continua Grizon – il sindaco Nesladek ha la completa responsabilità personale nei confronti della legge per ogni situazione che possa mettere a potenziale rischio la salute dei cittadini o per un utilizzo delle aree al di fuori dalla legge”. “D’altra parte – evidenzia il consigliere – Nesladek con la sua giunta sono anche responsabili di tutti i lavori che sono stati fatti sull’area, al di fuori delle caratterizzazioni e della sistemazione della massicciata lungo la costa (nella foto l'area prima dei lavori), senza che questa sia stata data ufficialmente in concessione o nelle disponibilità del Comune da parte della Regione. E’ noto infatti che se viene dimostrato che un ente pubblico spende proprie risorse su un’area che non sia nelle sue disponibilità probabilmente si può configurare un danno erariale”. "Bene hanno fatto quindi Prodan e Gretti a proporre al consiglio comunale la mozione che suggeriva la chiusura dell’area per non esporre sindaco e amministrazione a responsabilità d’ordine penale e bene ha fatto il presidente dell’Associazione Impronta Muggia Jacopo Rothenaisler a denunciare agli enti competenti questa situazione”. “Troppo facile – commenta ancora Grizon - coniare slogan elettoralistici da propinare ai cittadini: su Acquario purtroppo, anche grazie alla facile demagogia di Nesladek, la riapertura ai cittadini è ancora lunga. Da parte sua infatti il PDL ha pensato ad altre soluzioni per mettere a disposizione dei cittadini ulteriori spazi della costa muggesana. Ma di questo ne parlerà il candidato sindaco Prodan”.

sabato 12 febbraio 2011

RIFIUTI, CLASS ACTION CONTRO IL COMUNE

Da Il Piccolo del 12 febbraio 2011 - Pagina 19 - Trieste

POLEMICA A MUGGIA
"Rifiuti, class action contro il Comune"
L’ha lanciata Jacopo Rossini alias Rothenaisler, criticando la gara d’appalto sbagliata


MUGGIA In questi giorni è stata notificata una diffida al Servizio rifiuti del Comune di Muggia. Il mittente? L'associazione “Impronta Muggia” presieduta da Jacopo Rothenaisler, alias l'ex sindaco rivierasco Jacopo Rossini.
La procedura, introdotta molto recentemente nella legislazione italiana e nota come “Class action”, è stata intrapresa in seguito alla perdurante “violazione degli standard qualitativi ed economici” del Servizio Rifiuti muggesano, ovverosia dal mancato raggiungimento di sufficienti quantità di Raccolta Differenziata.
Due le questioni. Innanzitutto «il Comune ha assegnato il Servizio sulla base di una Gara d'appalto sbagliata. L'errore consiste nell'aver abbinato da un lato la totale assenza di incentivi alla differenziazione a favore degli utenti e del gestore, dall'altro lato lo smaltimento della frazione indifferenziata con oneri a totale carico del Comune con la conseguenza prevedibile del mancato incremento della percentuale della differenziata». In seconda battuta «sulla gestione della frazione umida, a quasi un anno dall'entrata in vigore del nuovo contratto, i cittadini non sanno nulla di quello che dovrebbe essere la nuova organizzazione». Secondo l'ex sindaco rivierasco «di rifiuti non si parla più e se ne riparlerà, e chiara l'intenzione dei nostri Amministratori, dopo le elezioni».
La conseguenza dunque secondo l'associazione è una sola. «La storica insufficienza del servizio continua e si riflette direttamente nelle nostre tasche visto che nei comuni dove la raccolta differenziata funziona il costo annuo pro capite è di 60-70 euro, nel nostro Comune questo costo è 120-130 euro». In pratica un maggior costo di 60 euro a persona, 120 euro all'anno in più per ogni famiglia. A seguito della diffida gli uffici dovranno entro 90 giorni mettere in atto tutte le azioni amministrative necessarie a portare il servizio sugli standard qualitativi previsti. (ri.to.)

venerdì 28 maggio 2010

LO SPOSTAMENTO DELLA BIBLIOTECA E L'ASSESSORE CHE NON VUOLE ESSERE CHIAMATA SIGNORA

Dal sito http://www.improntamuggia.it


LO SPOSTAMENTO DELLA BIBLIOTECA E L'ASSESSORE CHE NON VUOLE ESSERE CHIAMATA SIGNORA.


Martedì 25 Maggio 2010 17:32

L'IMMAGINE CHE CI RISPECCHIA E' L'OMBRA CHE PROIETTIAMO CON LE  NOSTRE AZIONIMaria viveva a Nazaret, in Galilea. E da 2000 anni per tutti i cattolici Maria è Nostra Signora. E il dizionario della lingua italiana, alla voce “signora”, così recita: titolo di massimo rispetto e cortesia con cui ci si rivolge a una persona. Roberta Tarlao è vissuta a Zindis, borgo di Muggia, e, a differenza di Maria (e di qualche miliardo di donne dell'intero Pianeta) considera improprio essere chiamata signora. Porgendole la mano al termine di un incontro infatti abbiamo pronunciato un rispettoso “ Grazie signora”. La risposta, seccatissima, è stata :

“Signora no! Assessore o dottoressa.” Maria di Nazaret è stata unica, ma anche di Tarlao di Zindis non ce ne sono tante. La nostra “dottoressa” , assessore alla cultura, e la collega assessore Loredana Rossi, Giovedì 20 Maggio ci avevano concesso un incontro sul tema spostamento della biblioteca, l’ultima demenziale follia della Giunta Nesladek. In apertura prima la Rossi e poi la Tarlao ci avevano illustrato i motivi dell’operazione. Per la Rossi i motivi sono due. Il primo è che negli incontri di Agenda 21 si era parlato della necessità di riqualificare e rendere baricentrici i Giardini Europa. Il secondo è che avendo visitato con i funzionari del Comune due belle biblioteche della Regione aveva notato che, occupando queste anche il piano terra, erano maggiormente visibili. Da qui l’intuizione: riqualifichiamo i Giardini Europa con la biblioteca, che partirà dal piano terra. A questa analisi l’Assessore alla Cultura, “dottoressa” Tarlao, aveva aggiunto qualcosa di meno profondo, ma più toccante: “Nessuno ha la sfera di cristallo, qualche volta si può far bene e magari qualche volta no – ci aveva detto – ma siamo qui per fare delle scelte e siamo anche coraggiosi perché ci prendiamo la responsabilità di decidere” . Difficile ribattere ad una simile assenza di analisi: quando si è messi di fronte al solo argomento “chi ci ama ci segua” se solo provi a ragionare sei già un nemico. E infatti non abbiamo nemmeno fatto tempo a iniziare a parlare che l ’Assessore alla Cultura, “dottoressa” Tarlao, si è sentita molto offesa dalle nostre parole e ci ha indicato, a braccio e indice teso, la porta con un “Fuori di qui!”perentorio. Non siamo usciti, ovviamente, ma riportiamo l’episodio perché paradigmatico : in esso si racchiude l’essenza stessa dell’azione dell’attuale Giunta. Con costanza, perfino con feroce determinazione, gli anni della Giunta Nesladek – sono ormai già quattro - si sono caratterizzati da una chiusura a riccio nei confronti dell’esterno. Essere stati eletti è stato interpretato come una delega in bianco di durata quinquennale durante i quali tutto ciò che non viene “pensato” dalla Giunta è stato ed è considerato una indebita intromissione. Ne hanno fatto le spese tutti, a cominciare dagli stessi partiti di maggioranza, per non parlare dei segretari comunali e direttori generali del Comune, per arrivare ai cittadini e alle loro associazioni. Porre questioni, sviluppare argomenti, fare domande, è divenuto sinonimo di essere contro. La Giunta “paracarro” Nesladek non ascolta nessuno ed ha sempre qualcosa da insegnare a tutti. Di fronte a questa chiusura, a questa totale mancanza di umiltà di questo cieco esecutivo, il miglior commento è quello fatto da un amico: “Di qualsiasi cosa ci siamo macchiati noi muggesani, per quanto grandi possano essere le nostre responsabilità, per quanto la nostra comunità sia disgregata o poco reattiva, comunque non ci meritiamo tutto questo.” Siamo d’accordo, e siccome pensiamo che è nostro diritto chiedere ragione ai nostri Amministratori delle loro azioni, nel merito della questione biblioteca continuiamo a porre una serie di domande, che partono dalla volontà dell’amministrazione comunale , da noi condivisa, di raddoppiare gli spazi, ampliare gli orari di apertura ed aumentare il budget della biblioteca:
- perché non si raddoppia la biblioteca nell’attuale collocazione, visto che occupa una metà del primo piano del Centro Culturale G. Millo?
- perché, se si ritiene importante ai fini della visibilità che la biblioteca sia anche al piano terra, non si utilizza a tale scopo la ex sala mostre Negrisin del Centro Millo?
- perché, se si ritiene utile aumentare l’orario di apertura e il budget della biblioteca, non si aumenta da subito l’offerta del servizio?
- come si può pensare di raddoppiare la superficie della biblioteca - considerato che l’attuale collocazione occupa 270 mq , il raddoppio significa 540mq – se i due piani dell’edificio comunale nei Giardini Europa hanno una superficie totale di 210 mq catastali?
- perché privare i cittadini dello spazio più bello e luminoso messo a loro disposizione quale è l’attuale biblioteca, e farne gli uffici dei vigili e della protezione civile, e spendere da 1 a 2 milioni di euro ?
- perché si continuano gli investimenti di autosostentamento ( quelli cioè a favore della struttura comunale e della sua espansione, come di fatto confessato dall’assessore Rossi nel corso dell'’incontro) dando sempre più corpo al passaggio dal”comune al servizio dei cittadini” ai “cittadini al servizio del Comune”?
Risposte ancora non ne abbiamo ricevuta alcuna. E probabilmente non ne riceveremo. Ma l’iter di approvazione del progetto è ancora lungo. E noi non molleremo.
P.S. La dottoressa Roberta Tarlao, Assessore alla Cultura del Comune di Muggia ci ha gridato: “Signora no!” A quale livello arriva la voglia di scontro dei membri di questa Giunta con i cittadini che chiedono conto! Però, nonostante qualche tentazione, con la signora Tarlao siamo in disaccordo anche su questo.


lunedì 23 novembre 2009

IL COMUNE SPERPERA 18.500 EURO

Dal sito dell'Associazione Impronta Muggia

Il Comune sperpera 18.500 Euro : terza, e definitiva, puntata.

Domenica 22 Novembre 2009 23:31

Si tratta di più di 30 milioni delle vecchie Lire. E se l’Amministrazione Comunale avesse destinato la somma alla nostra scuola elementare -inutile dire quanto ne abbia bisogno - attraverso l’indizione di un concorso di idee tra i nostri scolari ( che avrebbero sicuramente trovato qualcosa di intelligente e simpatico), avremmo potuto lasciar perdere. Soprassedere sulla inutilità e illegittimità della gara indetta dal Comune di Muggia, viziata dal fatto che è già in vigore un contratto che obbliga l’attuale gestore del servizio rifiuti a fornire gli identici servizi posti in gara.

Invece con l’idea “Muggy”, il principe della raccolta, la Domino s.r.l. di Udine ha destato l’entusiasmo dei funzionari del Comune di Muggia (sic) e ottenuto l’aggiudicazione della gara per “la realizzazione e la fornitura di strumenti per la campagna di comunicazione e sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti.” Che le nostre ripetute segnalazioni di questa estate avesse indotto l’Amministrazione Comunale a soprassedere alla gara risparmiando l’intero importo, si è dimostrata essere una pia illusione.

Non è servito a nulla l'aver ricordato all'assessore competente che è in vigore un contratto che obbliga l’attuale gestore del servizio rifiuti a fornire gli identici servizi posti in gara. Ripetere e ripetere che il nuovo servizio messo in gara è inutile essendo un doppione e, conseguentemente illegittimo. Niente da fare!

Con la Determine 1132, sulla base di un’offerta di 15.800 Euro l’arch. Paolo Lusin, responsabile del Servizio Ambiente, e la dott.ssa Francesca Flora, responsabile del servizio forniture servizi del Comune di Muggia, bracci operativi dell'assessore al Servizio Rifiuti Edmondo Bussani, hanno affidato l’incarico alla Domino s.r.l. di Udine. Siccome si tratta di un importo non trascurabile, anzi per le casse del nostro Comune notevole, è utile cercare di indagare il perché di tanta ostinazione nel voler spendere così i nostri soldi. Qualcosa si capisce dalla lettura del verbale di gara. Delle tre società ammesse alla gara solo due, si legge, sono specializzate nel settore, una no. Attraverso l’assegnazione del massimo punteggio ammissibile al progetto operativo di una, stroncando gli altri due, a vincere è stata proprio quella non specializzata, la Domino s.r.l .

Si ripete così un copione già visto con altre gare del nostro Comune: partecipano le società specializzate, vincono quelle non specializzate. Che sia un indizio? Inutile, illeggittima, e non proprio limpida. Accanto al quadro amministrativo un'altra considerazione rende ancor più inaccettabile questo sperpero. Come può succede che nel privato si sia estremamente attenti e oculati, e vestiti i panni pubblici, quali novelli Jekill e Mister Hide si sia molto meno attenti al valore del denaro? Che sia perchè nel privato i soldi sono i propri mentre nel pubblico sono i nostri?


LA NOTA

Il tema sopra evidenziato l'ho già ovviamente trattato in consiglio comunale, con interrogazioni e interventi, criticando l'inopportunità della spesa, visto che la ditta Italspurghi, che sveva vinto la gara per la raccolta dei rifiuti dopo il fallimento della gestione di Ecoverde, su cui ci sono ancora cause legali in corso, si era impegnata a svolgere un'iniziativa analoga con le risorse dell'appalto.

L'assessore Bussani si era prodigato nel far intendere che si trattava di campagne promozionali diverse ma certo è che questa amministrazione in fatto di spese spesso inutili o quantomeno inopportune si è fatta ben conoscere. Gli amici dell'Associazione Impronta Muggia giustamente, a modo loro, criticano queste attività che denotano ancora una volta come anche sui temi ambientali, apparentemente tanto cari a Nesladek & Co., questa amministrazione ne combina di tutti i colori.

venerdì 17 luglio 2009

DUE RICORSI AL CAPO DELLO STATO CONTRO IL COMUNE DI MUGGIA E L'AUTORITA' PORTUALE

Dal sito dell'Associazione Impronta Muggia (www.improntamuggia.it)

L'Associazione ha presentato due ricorsi straordinari
al Capo dello Stato contro il Comune di Muggia e contro l'Autorità Portuale


Giovedì 16 Luglio 2009 23:17

L'occasione unica era data dall'essere Muggia e Trieste i Comuni su cui insiste l'Autorità Portuale. L'Autorità Portuale è unica. Come unico è il Piano Regolatore del Porto. Come unico è il Comitato che la governa di cui Muggia fa parte. C'erano tutti i presupposti per almeno provare a fermare l'iter autorizzativo del rigassificatore, che per procedere doveva passare attraverso il parere del Consiglio Comunale di Muggia.
Se il Sindaco di Muggia non avesse vinto la battaglia avrebbe perlomeno dimostrato di voler difendere fino in fondo gli interessi dei propri concittadini. Era una battaglia da farsi, in palio c'era la stima dei muggesani e il diritto a rappresentarli tutti. Il Nostro pusillanime invece, avendo in mano carte vincenti , ha preferito svendere la propria autonomia e le prerogative di Sindaco. Ed è corso dal Presidente dell'Autorità Portuale Boniciolli (proprio una parte terza, non interessata) a farsi spiegare di essere impotente. Un vero eroe. Ma il suo peggio non sta nell'aver costruito per se e per il proprio consiglio comunale questo alibi pilatesco, ma nel condividere Il Piano del Porto nel suo insieme.
La filosofia del Piano è semplice: tette le attività portuali sono trasferite nel Vallone di Muggia, che viene in buona parte interrato (2 milioni di metri quadri). Se mai verrà realizzato il Piano la bora non alzerà più onde schiaffeggiando il mare perché non ci sarà mare davanti a Muggia, ma solo moli fin quasi dentro il Centro Storico. Cambierà anche il nostro clima. E questo al nostro Sindaco piace.

Per opporsi all'interramento del Vallone di Muggia e al rigassificatore l'Associazione ha presentato due ricorsi straordinari al Capo dello Stato contro il Comune di Muggia e contro l'Autorità Portuale.

C'è un significato dietro alla coincidenza ? Se c'è, speriamo che per la nostra comunità porti notizie migliori di quelle di oggi. Nel giorno in cui la stampa da notizia della firma da parte del Ministro Bondi del decreto di VIA al rigassificatore, che fa seguito all'adozione del nuovo Piano Regolatore Portuale - ed arrivare al sì al rigassificatore era il principale (se non l'unico) scopo del PRP - la nostra Associazione ha inoltrato due ricorsi straordinari al Capo dello Stato.

Con il primo ricorso ha impugnato la delibera del consiglio comunale di Muggia del 30 Aprile nella quale sono state adottate le "intese" con l'Autorità Portuale necessarie al via libera del Nuovo Piano Regolatore Portuale.

Con il secondo ricorso ha impugnato l'adozione del Piano da parte della Autorità Portuale avvenuta lo scorso 19 Maggio. Nei due ricorsi si chiede l'annullamento degli atti impugnati per violazione ed errata interpretazione delle leggi che regolano la materia. Le motivazioni giuridiche sono importantissime e per questo i testi integrali dei ricorsi sono sul sito a disposizione di tutti coloro i quali vogliono meglio conoscerne le motivazioni. Ma anche senza dover approfondire l'aspetto legale è possibile capire e giudicare l'aspetto politico della vicenda.

Per comprendere il quale è davvero illuminante la simulazione fotografica dell'impianto usata oggi dal Piccolo al centro della pagina dedicata all'approvazione romana del rigassificatore. Accanto ai due serbatoi non compaiono case di abitazione, c'è solo l'inceneritore e il suo camino e aperta campagna tutt'intorno: è una delle simulazioni fotografiche fatte da Gas Natural (la società che vuole realizzare l'impianto), che ha allo scopo utilizzato planimetrie della Trieste degli anni 30. Lì 70 anni fa non c'era la città. Ma oggi c'è. Non c'è esempio al mondo di un simile impianto progettato in mezzo alle case di abitazione : a Trieste, grazie a trucchi e connivenze come questa, ci sarà.

Quale giudizio trarre di un mondo politico che parla di necessità di garantire la sicurezza e contemporaneamente definisce il rigassificatore, cresciuto su dati falsi, come la "ciliegina sulla torta della città" ? E cosa dire dei politici voltagabbana e finti oppositori? Ne ricordiamo solo due per tutti. Il primo è chi governa la Regione, Tondo. Ricordate la sua campagna elettorale? Chi era al governo regionale ( Illy e il PD) entusiasticamente d'accordo sul rigassificatore; l'opposizione, il candidato Tondo in testa, fermamente contro. Cambiate le maggioranze, il tempo di un giro di valzer e op là, Tondo e il PDL sono ora favorevoli. E per il rigassificatore non è cambiato nulla: in Italia le maggioranze pro tempore sono per definizione favorevoli a qualsiasi proposta che si scriva a sei o più zeri, come fossimo un popolo di straccioni. Il secondo è il nostro Sindaco, Nerio Nesladek, il più finto di tutti.

Sempre presente da due anni a questa parte sul fronte del NO al rigassificatore, quando ha avuto in mano la prima e unica concreta possibilità di opporsi con atti amministrativi del Comune di cui è a capo si è premurato, tremebondo di dispiacere a Boniciolli e ai suoi sodali del PD, di spiegare al proprio consiglio comunale che non avrebbe potuto pronunciarsi su qualcosa che riguardava un ambito territoriale fuori dal proprio comune (il rigassificatore è in territorio triestino). L'occasione unica era data proprio dall'essere Muggia e Trieste i Comuni su cui insiste l'Autorità Portuale. Che è unica. Come unico è il Piano Regolatore. Come unico è il Comitato che la governa di cui Muggia fa parte. C'erano tutti i presupposti per almeno provarci.

Se non avesse vinto la battaglia giuridica avrebbe perlomeno dimostrato di voler difendere fino in fondo gli interessi dei propri concittadini. Era una battaglia da farsi, in palio c'era la stima dei muggesani e il diritto a rappresentarli tutti. Il Nostro pusillanime invece, avendo in mano carte vincenti , ha preferito svendere la propria autonomia e le prerogative di Sindaco. Ed è corso dal Presidente dell'Autorità Portuale Boniciolli (proprio una parte terza, non interessata) a farsi spiegare di essere impotente. Un vero eroe. Ma il suo peggio non sta nell'aver costruito per se e per il proprio consiglio comunale questo alibi pilatesco, ma nel condividere Il Piano del Porto nel suo insieme. La filosofia del Piano è semplice: tutte le attività portuali sono trasferite nel Vallone di Muggia, che viene in buona parte interrato (2 milioni di metri quadri).

Se mai verrà realizzato il Piano la bora non alzerà più onde schiaffeggiando il mare perchè non ci sarà mare davanti a Muggia, ma solo moli fin quasi dentro il Centro Storico, e il canale navigabile percorso da gasiere, petroliere , ro ro e porta container. Cambierà anche il nostro clima. E questo al nostro Sindaco piace. Piace a tal punto che, partecipando riunione del Comitato Portuale in cui si è adottato questo Piano, e avendo ricevuto unanime mandato del proprio consiglio comunale di votare contro a qualsiasi documento che avesse consentito la realizzazione del rigassificatore, ha dichiarato: sono contro il rigassificatore, ma condivido tutti i contenuti del nuovo Piano Regolatore Portuale, e allora.....esco dall'aula.
Non sappiamo se fermeremo gli atti che abbiamo impugnato. Il pronunciamento del Capo dello Stato comunque non cambierà di una virgola il giudizio su quello che è stato comportamento dei nostri rappresentanti.
E Nesladek, la sua Giunta e tutto il consiglio comunale si sono già meritati una targa ricordo da affiggere in cima al nuovo molo VIII “voluto dal Consiglio Comunale di Muggia in data 30 Aprile 2009”.


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UN PIANO PASTICCIATO CHE DANNEGGIA MUGGIA

I ricorsi che l'Associazione Impronta Muggia ha ritenuto di presentare nascondo in parte da emendamenti che abbiamo presentato e da un serrato dibattito che abbiamo sostenuto in consiglio comunale affinchè sia scongiurata, tra l'altro, la realizzazione del rigassificatore di GNL (autorizzato purtroppo proprio in questi giorni) e del molo 8° che, se si concretizzerà come progettato, trasformerà il golfo di Muggia in un lago e farà arrivare l'ombra dei cavalieri in Piazza Marconi.
Ma Nesladek e la sua sgangherata maggioranza ha voluto avallare il Piano di Bonicciolli così come stava, fregandosene delle ripercussioni per Muggia, fino al punto di chiedere con entusiasmo il mandato al suo Consiglio Comunale di votare contro al Piano in Comitato Portuale (se non veniva modificata la zonizzazione in modo da impedire la realizzazione del rigassificatore) per poi, però, uscire dalla riunione quando si trattava di votare veramente contro, tradendo così il Consiglio Comunale.
Il centro destra compatto, invece, coerente con il programma elettorale pur avendo perplessità sulle dimensioni del molo 8°, sul rigassificatore e sulla viabilità connessa al piano del porto si è astenuto dal voto in consiglio comunale.

Claudio Grizon
Coordinatore e Consigliere Comunale
di Forza Italia a Muggia