lunedì 24 ottobre 2011
I CLAMOROSI ERRORI DEL SERVIZIO RIFIUTI
domenica 28 agosto 2011
GRIZON: "ACQUARIO? TUTTA COLPA DI NESLADEK"
sabato 23 aprile 2011
NESLADEK CHIARISCA SE L’AREA DI ACQUARIO E’ INQUINATA SENZA PRENDERE IN GIRO LA GENTE
sabato 12 febbraio 2011
RIFIUTI, CLASS ACTION CONTRO IL COMUNE
venerdì 28 maggio 2010
LO SPOSTAMENTO DELLA BIBLIOTECA E L'ASSESSORE CHE NON VUOLE ESSERE CHIAMATA SIGNORA
LO SPOSTAMENTO DELLA BIBLIOTECA E L'ASSESSORE CHE NON VUOLE ESSERE CHIAMATA SIGNORA. |
Martedì 25 Maggio 2010 17:32 |
“Signora no! Assessore o dottoressa.” Maria di Nazaret è stata unica, ma anche di Tarlao di Zindis non ce ne sono tante. La nostra “dottoressa” , assessore alla cultura, e la collega assessore Loredana Rossi, Giovedì 20 Maggio ci avevano concesso un incontro sul tema spostamento della biblioteca, l’ultima demenziale follia della Giunta Nesladek. In apertura prima la Rossi e poi la Tarlao ci avevano illustrato i motivi dell’operazione. Per la Rossi i motivi sono due. Il primo è che negli incontri di Agenda 21 si era parlato della necessità di riqualificare e rendere baricentrici i Giardini Europa. Il secondo è che avendo visitato con i funzionari del Comune due belle biblioteche della Regione aveva notato che, occupando queste anche il piano terra, erano maggiormente visibili. Da qui l’intuizione: riqualifichiamo i Giardini Europa con la biblioteca, che partirà dal piano terra. A questa analisi l’Assessore alla Cultura, “dottoressa” Tarlao, aveva aggiunto qualcosa di meno profondo, ma più toccante: “Nessuno ha la sfera di cristallo, qualche volta si può far bene e magari qualche volta no – ci aveva detto – ma siamo qui per fare delle scelte e siamo anche coraggiosi perché ci prendiamo la responsabilità di decidere” . Difficile ribattere ad una simile assenza di analisi: quando si è messi di fronte al solo argomento “chi ci ama ci segua” se solo provi a ragionare sei già un nemico. E infatti non abbiamo nemmeno fatto tempo a iniziare a parlare che l ’Assessore alla Cultura, “dottoressa” Tarlao, si è sentita molto offesa dalle nostre parole e ci ha indicato, a braccio e indice teso, la porta con un “Fuori di qui!”perentorio. Non siamo usciti, ovviamente, ma riportiamo l’episodio perché paradigmatico : in esso si racchiude l’essenza stessa dell’azione dell’attuale Giunta. Con costanza, perfino con feroce determinazione, gli anni della Giunta Nesladek – sono ormai già quattro - si sono caratterizzati da una chiusura a riccio nei confronti dell’esterno. Essere stati eletti è stato interpretato come una delega in bianco di durata quinquennale durante i quali tutto ciò che non viene “pensato” dalla Giunta è stato ed è considerato una indebita intromissione. Ne hanno fatto le spese tutti, a cominciare dagli stessi partiti di maggioranza, per non parlare dei segretari comunali e direttori generali del Comune, per arrivare ai cittadini e alle loro associazioni. Porre questioni, sviluppare argomenti, fare domande, è divenuto sinonimo di essere contro. La Giunta “paracarro” Nesladek non ascolta nessuno ed ha sempre qualcosa da insegnare a tutti. Di fronte a questa chiusura, a questa totale mancanza di umiltà di questo cieco esecutivo, il miglior commento è quello fatto da un amico: “Di qualsiasi cosa ci siamo macchiati noi muggesani, per quanto grandi possano essere le nostre responsabilità, per quanto la nostra comunità sia disgregata o poco reattiva, comunque non ci meritiamo tutto questo.” Siamo d’accordo, e siccome pensiamo che è nostro diritto chiedere ragione ai nostri Amministratori delle loro azioni, nel merito della questione biblioteca continuiamo a porre una serie di domande, che partono dalla volontà dell’amministrazione comunale , da noi condivisa, di raddoppiare gli spazi, ampliare gli orari di apertura ed aumentare il budget della biblioteca: |
lunedì 23 novembre 2009
IL COMUNE SPERPERA 18.500 EURO

Domenica 22 Novembre 2009 23:31
LA NOTA
venerdì 17 luglio 2009
DUE RICORSI AL CAPO DELLO STATO CONTRO IL COMUNE DI MUGGIA E L'AUTORITA' PORTUALE

L'Associazione ha presentato due ricorsi straordinari
al Capo dello Stato contro il Comune di Muggia e contro l'Autorità Portuale
Giovedì 16 Luglio 2009 23:17
Se il Sindaco di Muggia non avesse vinto la battaglia avrebbe perlomeno dimostrato di voler difendere fino in fondo gli interessi dei propri concittadini. Era una battaglia da farsi, in palio c'era la stima dei muggesani e il diritto a rappresentarli tutti. Il Nostro pusillanime invece, avendo in mano carte vincenti , ha preferito svendere la propria autonomia e le prerogative di Sindaco. Ed è corso dal Presidente dell'Autorità Portuale Boniciolli (proprio una parte terza, non interessata) a farsi spiegare di essere impotente. Un vero eroe. Ma il suo peggio non sta nell'aver costruito per se e per il proprio consiglio comunale questo alibi pilatesco, ma nel condividere Il Piano del Porto nel suo insieme.
La filosofia del Piano è semplice: tette le attività portuali sono trasferite nel Vallone di Muggia, che viene in buona parte interrato (2 milioni di metri quadri). Se mai verrà realizzato il Piano la bora non alzerà più onde schiaffeggiando il mare perché non ci sarà mare davanti a Muggia, ma solo moli fin quasi dentro il Centro Storico. Cambierà anche il nostro clima. E questo al nostro Sindaco piace.
Per opporsi all'interramento del Vallone di Muggia e al rigassificatore l'Associazione ha presentato due ricorsi straordinari al Capo dello Stato contro il Comune di Muggia e contro l'Autorità Portuale.
C'è un significato dietro alla coincidenza ? Se c'è, speriamo che per la nostra comunità porti notizie migliori di quelle di oggi. Nel giorno in cui la stampa da notizia della firma da parte del Ministro Bondi del decreto di VIA al rigassificatore, che fa seguito all'adozione del nuovo Piano Regolatore Portuale - ed arrivare al sì al rigassificatore era il principale (se non l'unico) scopo del PRP - la nostra Associazione ha inoltrato due ricorsi straordinari al Capo dello Stato.
Con il primo ricorso ha impugnato la delibera del consiglio comunale di Muggia del 30 Aprile nella quale sono state adottate le "intese" con l'Autorità Portuale necessarie al via libera del Nuovo Piano Regolatore Portuale.
Con il secondo ricorso ha impugnato l'adozione del Piano da parte della Autorità Portuale avvenuta lo scorso 19 Maggio. Nei due ricorsi si chiede l'annullamento degli atti impugnati per violazione ed errata interpretazione delle leggi che regolano la materia. Le motivazioni giuridiche sono importantissime e per questo i testi integrali dei ricorsi sono sul sito a disposizione di tutti coloro i quali vogliono meglio conoscerne le motivazioni. Ma anche senza dover approfondire l'aspetto legale è possibile capire e giudicare l'aspetto politico della vicenda.
Per comprendere il quale è davvero illuminante la simulazione fotografica dell'impianto usata oggi dal Piccolo al centro della pagina dedicata all'approvazione romana del rigassificatore. Accanto ai due serbatoi non compaiono case di abitazione, c'è solo l'inceneritore e il suo camino e aperta campagna tutt'intorno: è una delle simulazioni fotografiche fatte da Gas Natural (la società che vuole realizzare l'impianto), che ha allo scopo utilizzato planimetrie della Trieste degli anni 30. Lì 70 anni fa non c'era la città. Ma oggi c'è. Non c'è esempio al mondo di un simile impianto progettato in mezzo alle case di abitazione : a Trieste, grazie a trucchi e connivenze come questa, ci sarà.
Quale giudizio trarre di un mondo politico che parla di necessità di garantire la sicurezza e contemporaneamente definisce il rigassificatore, cresciuto su dati falsi, come la "ciliegina sulla torta della città" ? E cosa dire dei politici voltagabbana e finti oppositori? Ne ricordiamo solo due per tutti. Il primo è chi governa la Regione, Tondo. Ricordate la sua campagna elettorale? Chi era al governo regionale ( Illy e il PD) entusiasticamente d'accordo sul rigassificatore; l'opposizione, il candidato Tondo in testa, fermamente contro. Cambiate le maggioranze, il tempo di un giro di valzer e op là, Tondo e il PDL sono ora favorevoli. E per il rigassificatore non è cambiato nulla: in Italia le maggioranze pro tempore sono per definizione favorevoli a qualsiasi proposta che si scriva a sei o più zeri, come fossimo un popolo di straccioni. Il secondo è il nostro Sindaco, Nerio Nesladek, il più finto di tutti.
Sempre presente da due anni a questa parte sul fronte del NO al rigassificatore, quando ha avuto in mano la prima e unica concreta possibilità di opporsi con atti amministrativi del Comune di cui è a capo si è premurato, tremebondo di dispiacere a Boniciolli e ai suoi sodali del PD, di spiegare al proprio consiglio comunale che non avrebbe potuto pronunciarsi su qualcosa che riguardava un ambito territoriale fuori dal proprio comune (il rigassificatore è in territorio triestino). L'occasione unica era data proprio dall'essere Muggia e Trieste i Comuni su cui insiste l'Autorità Portuale. Che è unica. Come unico è il Piano Regolatore. Come unico è il Comitato che la governa di cui Muggia fa parte. C'erano tutti i presupposti per almeno provarci.
Se non avesse vinto la battaglia giuridica avrebbe perlomeno dimostrato di voler difendere fino in fondo gli interessi dei propri concittadini. Era una battaglia da farsi, in palio c'era la stima dei muggesani e il diritto a rappresentarli tutti. Il Nostro pusillanime invece, avendo in mano carte vincenti , ha preferito svendere la propria autonomia e le prerogative di Sindaco. Ed è corso dal Presidente dell'Autorità Portuale Boniciolli (proprio una parte terza, non interessata) a farsi spiegare di essere impotente. Un vero eroe. Ma il suo peggio non sta nell'aver costruito per se e per il proprio consiglio comunale questo alibi pilatesco, ma nel condividere Il Piano del Porto nel suo insieme. La filosofia del Piano è semplice: tutte le attività portuali sono trasferite nel Vallone di Muggia, che viene in buona parte interrato (2 milioni di metri quadri).
Se mai verrà realizzato il Piano la bora non alzerà più onde schiaffeggiando il mare perchè non ci sarà mare davanti a Muggia, ma solo moli fin quasi dentro il Centro Storico, e il canale navigabile percorso da gasiere, petroliere , ro ro e porta container. Cambierà anche il nostro clima. E questo al nostro Sindaco piace. Piace a tal punto che, partecipando riunione del Comitato Portuale in cui si è adottato questo Piano, e avendo ricevuto unanime mandato del proprio consiglio comunale di votare contro a qualsiasi documento che avesse consentito la realizzazione del rigassificatore, ha dichiarato: sono contro il rigassificatore, ma condivido tutti i contenuti del nuovo Piano Regolatore Portuale, e allora.....esco dall'aula.
Non sappiamo se fermeremo gli atti che abbiamo impugnato. Il pronunciamento del Capo dello Stato comunque non cambierà di una virgola il giudizio su quello che è stato comportamento dei nostri rappresentanti.
E Nesladek, la sua Giunta e tutto il consiglio comunale si sono già meritati una targa ricordo da affiggere in cima al nuovo molo VIII “voluto dal Consiglio Comunale di Muggia in data 30 Aprile 2009”.
Commenti
UN PIANO PASTICCIATO CHE DANNEGGIA MUGGIA
Il centro destra compatto, invece, coerente con il programma elettorale pur avendo perplessità sulle dimensioni del molo 8°, sul rigassificatore e sulla viabilità connessa al piano del porto si è astenuto dal voto in consiglio comunale.