Da Il Piccolo del 26 ottobre 2011 - Pagina 23 - Cronaca Trieste
PROVINCIA
«Abbandonati tre degli undici ex dipendenti della Fiera»
C’è chi è finito in una partecipata regionale con un contratto a termine e chi, pure a termine o con un part-time, ha traslocato all’Aries, l’Azienda speciale della Camera di Commercio, erede dell’ente che l’aveva licenziato. C’è poi chi ha deciso di dare le dimissioni per motivi personali e chi è riuscito a prendere il treno della pensione. Ma - tra gli 11 dipendenti a tempo indeterminato della Fiera, la cui Spa è stata messa in liquidazione l’anno scorso - c’è anche chi si trova costretto a stare a casa da diversi mesi, con la prospettiva di assistere pure alla “estinzione”, a breve, del sussidio di disoccupazione. In tre - per non parlare degli altri tre ex colleghi precari - sono accomunati da tale destino: responsabile di segreteria, quadro specializzato nelle relazioni con l’estero, impiegato dell’ufficio tecnico. Pochi, sì, ma non per questo dei fantasmi. «Il sussidio dura un anno - si sfoga uno di loro - e non possiamo stare né in cassa integrazione né in mobilità, la nostra azienda aveva meno di 15 dipendenti. Al di là della Camera di Commercio, Comune e Provincia (sono i tre soci di maggioranza di Fiera Spa, che ne avevano deliberato la liquidazione, ndr) ci hanno ascoltati ancora a suo tempo, è vero, ma non hanno potuto evidentemente fare niente». Ora, però, e proprio su Comune e Provincia, questi “fantasmi” cominciano ad aleggiare. Chiedendo, dal loro punto di vista, il conto delle scelte. E così, dopo aver bussato a inizio ottobre in Consiglio comunale - attraverso Roberto Decarli della civica di Cosolini Trieste cambia innescando l’impegno dell’assessore competente Fabio Omero - ci ritentano in Consiglio provinciale, individuando come portavoce il capogruppo del Pdl, Claudio Grizon. «Che fine faranno gli ultimi tre dipendenti della Fiera?», chiede infatti Grizon alla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat in un’interrogazione che - scrive l’esponente berlusconiano - «vuole in particolare fare luce sulle prospettive occupazionali degli ultimi tre dipendenti, che ormai si sentono abbandonati a se stessi. L’amministrazione provinciale un anno fa si era dichiarata disponibile a ragionare con le altre amministrazioni locali per aprire un tavolo finalizzato alla ricollocazione dei dipendenti della Fiera, ma ho l’impressione che non si sia fatto molto. È impensabile che, dopo le ragioni economiche e politiche che hanno portato alla chiusura della Fiera, si possa far ricadere le conseguenze negative sul personale». «Ribadisco - così la presidente di Palazzo Galatti - che la Provincia offre la massima disponibilità ad aiutare le persone coinvolte con gli strumenti che le sono consentiti dalla legge, come l’inserimento nelle politiche di formazione e possibile ricollocazione dello Sportello lavoro. Ma ribadisco anche che non possiamo privilegiare nessuno quando si parla di assunzioni, che peraltro ora non ci è permesso fare. Siamo un’amministrazione pubblica e le assunzioni sono regolate da concorsi pubblici, cui hanno diritto di partecipare, se indetti, tanto gli ex dipendenti della Fiera quanto altri lavoratori inoccupati».(pi.ra.)
Nessun commento:
Posta un commento