Grizon (Pdl): necessario verificare la rispondenza alle leggi e individuare nuovi modelli organizzativi
“Siamo ormai da anni in una situazione insostenibile, 44 su 228 dipendenti della Provincia di Trieste, ovvero il 20% esclusi i dirigenti, hanno vari tipi di part time che creano discontinuità nell’azione amministrativa e rendono meno efficace l’attività dell’ente”.
A sottolineare la rilevante percentuale dei part time autorizzati a Palazzo Galatti e il capo gruppo del Pdl Claudio Grizon che ricorda come questa sia “una situazione che si protrae e che si è aggravata negli anni, che se sommata con le ferie, i permessi e le malattie, e probabile che porti a livelli di assenza del personale dal posto di lavoro al di fuori della media”.
“La delibera sul “programma delle collaborazioni per l’anno 2012” – spiega Grizon – è stata l’occasione di riflettere sulle modalità di impiego del personale dell’ente che nel 2010 ci è costato 12 milioni e 277 mila euro (non moltissimo rispetto ad al ruolo dell’ente) rispetto al quale l’amministrazione ha fissato il limite del 5%, ovvero 613.861 euro, del costo delle collaborazioni che si aggiunge a quello complessivo dei dipendenti”.
Nello specifico 2 su 6 sono i par time nel profilo A, 12 su 44 quelli nella categoria B, 15 su 81 per i C e 15 su 97 su quelli inquadrati nel profilo D. I dipendenti dell’ente, compresi i dirigenti, sono 240.
“Ma la situazione paradossale che la Provincia deve fronteggiare – ricorda il consigliere - è data dall’obbligo di legge di ridurre ogni anno il costo del personale dell’1% nonostante l’ingessatura dei part time. A questo pertanto è indispensabile riorganizzarsi per mettere l’ente in condizioni ottimali”.
“Il risultato di questa situazione – rileva Grizon – è che girando negli uffici nella Provincia spesso si trovano scrivanie vuote segno evidente che qualcosa nell’organizzazione non va. Sia chiaro però che abbiamo il rispetto assoluto per i dipendenti, le loro professionalità ed i loro diritti ma ormai non ci possiamo permettere di lasciare che la “barca” vada avanti così: il mondo è cambiato e anche la pubblica amministrazione deve dimostrare di saper uscire da vecchi schemi e da rendite di posizione”.
“Della delibera sulle collaborazioni che abbiamo poi bocciato – evidenzia Grizon – abbiamo criticato la previsione di utilizzare solo collaboratori laureati anche se molte avrebbero potuto prevedere l’impiego di diplomati ai quali vengono così precluse opportunità di lavoro nella pubblica amministrazione”.
“A questo punto con una mozione chiederemo alla presidente Bassa Poropat – conclude il capo gruppo del Pdl – di mettere in campo azioni per scongiurare il collasso dell’ente, la revisione e la riduzione dei part time ai sensi di legge, di prevedere nuovi modelli organizzativi, la strutturazione degli uffici (oggi divisi per aree e funzioni) in modo più flessibile promuovendo staff dotati di varie professionalità a servizio di funzioni diverse in modo di distribuire i carichi di lavoro in modo omogeneo e un maggior impiego dei dipendenti rispetto a collaboratori e consulenti”.
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