Visualizzazione post con etichetta Interrogazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Interrogazione. Mostra tutti i post

martedì 13 ottobre 2015

"CIBO SCARSO AI BAMBINI" LA PROTESTA DILAGA A MUGGIA

Da Il Piccolo del 13 ottobre 2015

«Cibo scarso ai bambini» La protesta dilaga a Muggia

Il Pdl raccoglie le lamentele dei genitori sul nuovo menù e interroga la giunta
L’assessore Rossi: «Norme rispettate ma il Comitato mensa può correggere il tiro»

di Riccardo Tosques

MUGGIA «Con sta menada dei menù salutari i fa le robe più economiche possibili». «Ste fie sta a scola 8 ore ghe vol un poco de sostanza...». «Mi magno sai verdura... ma i ga rotto, no pretendo ke i ghe fazi ciba...». «Oltre alle quantità da fame i fa piatti pastrociadi... mai una pasta con la salsa... mai un petto de pollo...». Genitori muggesani arrabbiati e preoccupati per il nuovo menù della mensa scolastica.
A riportare testualmente i malumori di mamma e papà con figli nelle scuole rivierasche è il consigliere comunale del Pdl Claudio Grizon. Prelevati direttamente dal social network Facebook, i commenti sono stati inseriti nell’interrogazione urgente protocollata all’indirizzo del sindaco Nerio Nesladek. «Ad un certo punto mi sono inserito personalmente nei commenti su Fb chiedendo se fosse tanto grave la situazione e se fosse una questione di gusti, quantità o qualità: la risposta del papà che ha pubblicato quello che ha definito il “bollettino della refezione scolastica” è stata più che chiara: è un problema “di gusti, qualità e quantità”». Da qui l’affondo politico di Grizon: «Al di là delle lamentele, al momento da approfondire, una cosa è certa. Sarebbe inimmaginabile che qualsiasi amministrazione speculasse su qualità e quantità dei pasti dei bambini e quindi si ritiene che qualsiasi sia il problema, la giunta debba trovare una pronta e convincente risposta e soluzione».
Pur non volendo intervenire negli aspetti scientifici della predisposizione dei menù, «che non spettano né al sindaco né a me, ritengo che dovrebbero essere assicurati ai bambini gli adeguati apporti energetici e nutritivi considerate anche le tradizioni e le consuetudini alimentari della nostra comunità e sentiti i pareri delle famiglie». Grizon ha così chiesto delucidazioni in merito.
A marzo il Comune aveva annunciato in grande stile che i nuovi menù scolastici sarebbero stati «testati nei prossimi mesi al fine di verificarne il gradimento, come concordato nelle apposite riunioni del Comitato mensa».
Di fronte alle polemiche sorte in questi giorni l’amministrazione Nesladek ha le idee chiare: per esprimere pareri o lamentele i genitori devono a rivolgersi al Comitato mensa, Comitato che «ha approvato, dopo un periodo di adozione sperimentale, il menù primaverile-estivo frutto del lavoro di collaborazione tra professionisti del Comune di Muggia, della ditta di ristorazione Sodexo e dell’Azienda sanitaria di Trieste, e di indicazioni e suggerimenti forniti da genitori e insegnanti in occasione delle riunioni del Comitato mensa».
Stesso iter sta vivendo adesso la versione autunno–inverno che, «inaugurata con l’inizio dell’anno scolastico, vedrà concludersi a breve il periodo di “sperimentazione”, per poi vedere il Comitato mensa confrontarsi, come per la precedente stagionalità, al fine di migliorare il più possibile il servizio».

Il Comitato annovera al suo interno quasi 30 persone. Tra questi anche due consiglieri comunali, Marina Busan (Meio Muja) e Ferdinando Parlato (Un’Altra Muggia), e ben 11 rappresentanti del corpo docente e 10 genitori democraticamente eletti «come chiunque può evincere da una semplice verifica sul sito del Comune di Muggia (Come fare - Scuole)». «Per quanto il menù risponda già a tutte le caratteristiche dell’Azienda sanitaria, motivati dalla forte attenzione verso i più giovani che da sempre contraddistingue questa amministrazione, abbiamo scelto di raccogliere qualsiasi suggerimento invece di adottarlo senza dare a bambini, genitori e insegnanti alcuna voce in capitolo», chiarisce a tale proposito l’assessore all’Istruzione Loredana Rossi. 

martedì 11 agosto 2015

"SINDACO NESLADEK QUALI SONO I RICATTI SUL PIANO REGOLATORE?"

Da Il Piccolo di martedì 11 agosto 2015

E il Pdl va in pressing sul primo cittadino
“Quali sono i ricatti sul piano regolatore?”

«Vogliamo sapere quali sono per Roberta Tarlao e Marina Busan i ricatti che hanno coinvolto la gestione del Prgc comunale». Claudio Grizon (nella foto), consigliere comunale del Pdl muggesano, in un’interrogazione urgente ha chiesto delucidazioni al sindaco Nesladek sulle dichiarazioni rilasciate da Tarlao e Busan in una recente intervista al Piccolo: «Il sindaco con il suo Pd avrebbe dovuto gestire meglio i vari conflitti d’interesse (riferimento all’ex consigliere Decolle, ndr), dimissioni (Decolle e Riosa, ndr) e ferie (Longo, ndr). Il Prgc è uno strumento troppo importante per la comunità per essere gestito con leggerezza e ricatti vari».
«Le considerazioni dell’assessore provinciale Roberta Tarlao, già assessore della prima giunta Nesladek e leader di Meio Muja, e di Marina Busan consigliere della stessa lista - aggiunge Grizon -, appaiono gravi e preoccupanti in particolare quando denunciano che il Piano regolatore sarebbe stato gestito con leggerezza e ricatti vari». (ri.to.)

sabato 8 agosto 2015

"QUALI SONO I RICATTI SUL PIANO REGOLATORE DENUNCIATI DA TARLAO E BUSAN (MEIO MUJA)"?


Interrogazione urgente al Sindaco Nesladek

Al Sindaco del Comune di Muggia
Nerio Nesladek

Muggia, 8 agosto 2015

Oggetto: interrogazione urgente, con richiesta di risposta scritta e in aula, in merito a presunti ricatti sul voto del nuovo Piano Regolatore.

Premessa
Nell’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Piccolo” in data ’8 agosto 2015, con il titolo “Flop bis sul Piano regolatore di Muggia”, si leggono le seguenti frasi:

“Tarlao e Busan hanno avuto parole dure anche per la gestione della situazione da parte di Nesladek: «Il sindaco con il suo Pd avrebbe dovuto gestire meglio i vari conflitti d’interesse (riferimento all'ex consigliere Decolle, ndr), dimissioni (Decolle e Riosa, ndr) e ferie (Longo, ndr). Il Prgc è uno strumento troppo importante per la comunità per essere gestito con leggerezza e ricatti vari».

Le considerazioni svolte dall’assessore provinciale Roberta Tarlao, già assessore della prima giunta Nesladek nonché leader del movimento civico “Meio Muja” e da Marina Busan consigliere della stessa lista, appaiono alquanto gravi e preoccupanti in particolare quando denunciano che il Piano regolatore sarebbe stato “gestito con leggerezza e ricatti vari”.

Tali affermazioni assumono particolare gravità in quanto lasciano chiaramente intendere che da parte del Sindaco, della Giunta o da esponenti di maggioranza sarebbero stati effettuati “ricatti vari” nei confronti di qualcuno nell’ambito dell’iter di approvazione del Piano.

Inoltre si parla di un Piano “gestito con leggerezza”. Anche queste accuse paiono gravissime in quanto i consiglieri e i cittadini, in mancanza di smentite o chiarimenti, potrebbero essere legittimati a pensare a procedimenti condotti con approssimazione e alle soglie della legittimità.

Ciò premesso, e ricordato che - a onor del vero - quantomeno i consiglieri del gruppo del Pdl, ma ritengo neanche gli altri dell’opposizione, non sono stati oggetto di “ricatti” da parte di esponenti della giunta o della coalizione di governo, ma esclusivamente da un pacato appello formulato dal vice sindaco Laura Marzi teso a ricercare un supporto dell’opposizione nel superamento delle difficoltà politiche della “maggioranza”;

INTERROGO IL SINDACO E LA GIUNTA

per sapere:

1. a quali fatti o quali “leggerezze”, sconosciute ai consiglieri e ai cittadini, sarebbero accadute secondo le due esponenti della lista Meio Muja, al punto da denunciare pubblicamente che il Piano Regolatore è stato “gestito con leggerezza”;

2. quali “ricatti vari” sarebbero stati promossi (stando alle dichiarazioni citate) apparentemente da parte del Sindaco, di esponenti di Giunta o maggioranza, nell’ambito dell’iter di approvazione del Piano: da parte di chi e nei confronti di chi;

3. se non ritiene opportuno chiarire, infine, al fine di assicurare la massima trasparenza e correttezza al già compromesso iter di approvazione del Piano, ogni aspetto necessario utile a smentire le affermazioni dell’assessore Tarlao e della consigliera Busan.

Claudio Grizon
Consigliere del Comune di Muggia
Gruppo del Popolo della Libertà

giovedì 30 luglio 2015

ISTITUTO NAUTICO DI TRIESTE, LA BEFFA DEI CONCORSI SFUMATI PER 15 ALLIEVI

Da Il Piccolo di giovedì 30 luglio 2015

La beffa dei concorsi sfumati per 15 allievi
Confusione normativa all’origine del problema: dovranno completare nuovi studi e superare un testdi Ugo Salvini

Per un momento hanno sperato di trovarsi su “Scherzi a parte”. Invece era tutto vero. Per potersi imbarcare e iscriversi ai concorsi per allievi ufficiali di coperta e macchina, obiettivo coltivato per cinque anni, dovranno fare un ulteriore corso di studi, successivo all’esame di maturità, e superare un altro test. 
La clamorosa vicenda, frutto di una confusione normativa generata dal maldestro tentativo del legislatore italiano di adeguare la normativa nazionale in materia a quella europea, riguarda una quindicina di giovani che hanno completato poche settimane fa al Nautico l’indirizzo di studi “Professionale Industria e Artigianato”. 
I ragazzi coinvolti nel 2010 avevano scelto quel corso con la prospettiva di poter accedere a un imbarco, una volta superato l’esame di maturità, chiedendo direttamente la matricola alla Capitaneria di Porto. Completati i successivi 12 mesi di esperienza d’imbarco, si sarebbe dovuta concretizzare la possibilità di accedere subito a un concorso pubblico per ufficiali di coperta o di macchina. I loro docenti avevano sempre confermato che la strada era quella. Invece ecco che i loro sogni adesso vanno a scontrarsi con una problematica legislativa. 
«L’Italia - spiega l’assessore provinciale per le Politiche del lavoro, Adele Pino - a suo tempo ha scelto di scindere la formazione di base del settore marittimo, con referente il ministero per l’Istruzione, da quella addestrativa, di competenza del ministero dei Trasporti, da completare dopo il conseguimento del diploma. La riforma scolastica del 2010 - aggiunge Pino - ha determinato una serie di complesse modifiche. Una di esse ha escluso il percorso formativo denominato “Industria Artigianato” dal novero di quelli riconosciuti dal ministero dei Trasporti come validi per un immediato imbarco post diploma. La necessità di adeguarsi alle normative europee - continua l’assessore - ha poi originato il decreto legge n. 71, dello scorso 12 maggio, che introduce l’obbligatorietà di effettuare una formazione superiore».
Pino parla di «confusione normativa» e di «assenza di attenzione del legislatore nei confronti del corso scelto dai 15 allievi del Nautico». «Il decreto - conclude - alza il livello di preparazione minima, introducendo un percorso post diploma». 
Unica consolazione per i ragazzi, il fatto che potranno effettuare il corso al Nautico e non dovranno andare a Genova o a Gaeta, sedi di istituti che, inizialmente, sembravano gli unici abilitati al rilascio del diploma finale necessario per l’imbarco. 
«Purtroppo - commenta Claudio Grizon, capogruppo del Pdl in Provincia, che aveva evidenziato per primo il problema con un’interrogazione urgente - quanto mi era stato segnalato era vero. Mi chiedo perché l’assessore Pino e lo stesso Istituto non siano intervenuti per tempo - aggiunge - visto che il “vecchio Nautico” non esiste più».

sabato 20 giugno 2015

ISTITUTO NAUTICO, INTERROGAZIONE IN PROVINCIA DI GRIZON (PDL): "GLI STUDENTI DELL'INDIRIZZO "PROFESSIONALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO" NON SI POSSONO IMBARCARE COME ALLIEVI UFFICIALI?"


Interrogazione presentata in Provincia di Trieste l'11 giugno 2015

Oggetto: interrogazione urgente, con richiesta di risposta scritta e in aula, sul tema: "Istituto Statale di Istruzione Superiore Nautico “Tomaso di Savoia Duca di Genova” di Trieste: caratteristiche dell’indirizzo di studi “Professionale Industria e artigianato -TSRI00201D”, valore giuridico del diploma di matura conseguente e prospettive professionali per gli allievi iscritti alla luce della riforma scolastica"

Premessa
In questi giorni si stanno svolgendo gli esami di matura negli istituti superiori. A quanto risulta all’interrogante all’Istituto Nautico di Trieste, tra gli altri, si apprestano all’esame 15 allievi della sez. E che hanno seguito l’indirizzo di studi “Professionale Industria e artigianato”.
Questi ragazzi avrebbero iniziato a frequentare il Nautico nel 2010 con la prospettiva certa, garantita loro dal corpo docente, che terminato il corso di studi (vecchio ordinamento), avrebbero potuto accedere ad un imbarco in qualità di allievi ufficiali chiedendo la matricola alla Capitaneria di Porto e quindi, dopo 12 mesi di imbarco, sarebbero stati in grado di accedere ad un concorso per ufficiale di coperta o di macchina.
Sembrerebbe però che da parte dell’Istituto non c’è mai stata una comunicazione scritta alle famiglie degli allievi per confermare che gli iscritti a questo corso sarebbero stati titolati ad accedere all’imbarco.
Tutto ciò, con il nuovo corso e la riforma varata dal Governo, ora sembra comunque impossibile.
Le uniche soluzioni che sembrano perseguibili da parte di quei 15 ragazzi del Nautico (e probabilmente molti altri in Italia), prima di poter arrivare alla matricola e all’imbarco, sono l’accesso ad un ulteriore corso di studi di 500 ore a Venezia oppure ad un corso biennale (laurea breve) presso gli ITS di Gaeta, Genova o Napoli).

Ciò premesso e

Rilevato che il DM 30 Novembre 2007 prevede per le figure di Allievo Ufficiale di coperta e di macchina, che il candidato sia in possesso del diploma di scuola secondario di II ciclo ad indirizzo nautico o marittimo;

Atteso che con l'entrata in vigore del muovo ordinamento scolastico di cui al D.P.R. 88/2010 (Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64. comma 4. del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133) i percorsi formativi del settore nautico hanno assunto la nuova denominazione, all'interno dell'istruzione tecnica, di "Indirizzo Trasporti e Logistica - articolazione Conduzione del mezzo - Opzioni "Conduzione del mezzo navale" (CMN) per il settore di coperta e "Conduzione di apparati e impianti marittimi" (CAIM) per il settore di macchina;

Evidenziato pertanto che a partire dal corrente anno i soggetti in possesso del diploma ad "Indirizzo Trasporti e Logistica - articolazione Conduzione del mezzo - Opzioni '"Conduzione del mezzo navale" (CMN) potranno richiedere l'accesso alla qualifica di Allievo ufficiale di coperta di cui all'articolo 3 del DM 30/11/2007; mentre coloro in possesso del diploma ad "Indirizzo Trasporti e Logistica - articolazione Conduzione del mezzo - opzione "Conduzione di apparati e impianti marittimi" (CAIM) potranno accedere alla qualifica di Allievo ufficiale di macchina di cui all'articolo 12 del DM 30/11/2007;

Preso atto che il Ministero dell'Istruzione ha comunicato che dal corrente anno non sono più stati attivati percorsi scolastici di Indirizzo Professionale riconducibili alle Attività Marinare (ex IPSIAM) e, pertanto l'unico percorso formativo riconducibile al settore nautico resta quello ad Indirizzo Trasporti e Logistica sopra riportato;

Ricordato che tali disposizioni sanciscono la validità del diploma di Istituto Tecnico - Trasporti e Logistica ad indirizzo Conduzione del mezzo - Opzioni "Conduzione del mezzo navale' (CMN) e "Conduzione apparati e impianti marittimi" (AIM) per l'accesso alla qualifica di Allievo Ufficiale di coperta e di macchina;

Tutto ciò premesso e considerato, salvo errori e omissioni dati dalla complessità della materia

INTERROGO IL PRESIDENTE E LA GIUNTA

per sapere e/o conoscere se quanto riportato in premessa corrisponde al vero, ovvero:

1. se è confermato che 15 allievi della sez. E che hanno seguito l’indirizzo di studi “Professionale Industria e Artigianato - TSRI00201D” si stanno apprestando all’esame di matura e non hanno alcuna certezza giuridica di poter accedere agli imbarchi, e quindi ai concorsi per allievi ufficiali di coperta e di macchina, come evidenziato in premessa, a causa delle modifiche che la riforma scolastica ha portato al loro percorso scolastico e conseguentemente al titolo giuridico che otterranno;

2. qual è il valore giuridico del diploma di matura conseguente a questo indirizzo di studio equali sono le prospettive professionali per gli allievi iscritti alla luce della riforma scolastica;

3. quali soluzioni intende perseguire l’Amministrazione per assicurare anche a questi 15 studenti le prospettive professionali che erano state loro assicurate fin dal 2010 e ogni altra informazione e azione messa in atto dalla Provincia, o che questa intende o potrebbe perseguire, per chiarire la situazione a beneficio degli studenti e delle famiglie interessate.

Claudio Grizon
Consigliere della Provincia di Trieste
Gruppo PDL

lunedì 1 giugno 2015

EMERGENZA IMMIGRATI, GRIZON (PDL): “A MUGGIA NON C’E’ SPAZIO, ORMAI E' UN FENOMENO BIBLICO CHE VA RISOLTO A LIVELLO INTERNAZIONALE"

Cara Serracchiani a Muggia non c’è spazio per i 42 immigrati che la sua giunta vorrebbe mandarci. A Trieste dovrebbero sistemarne 329, con un rapporto di 1 ogni 623 abitanti, mentre a Muggia sarebbe di 1 ogni 319 per cui a Muggia avrebbe dovuto mandarne appena la metà”.
“Considerando l’ambito socio assistenziale, come emerge dalla proposta di Torrenti, il rapporto scenderebbe a 1 ogni 458 abitanti, comunque troppi: con i rapporti del comune di Trieste non dovrebbero essere più di 31”.                   
Claudio Grizon, consigliere comunale del Pdl, contesta la decisione che l’assessore Gianni Torrenti ha assunto e che intende sottoporre alle Prefetture e all’ANCI “probabilmente per una semplice presa d’atto a cui spero il sindaco vorrà opporsi rappresentando l’impossibilità del nostro comune ad accogliere nessuno”.
Nella nostra cittadina – prosegue l’esponente del Pdl - non ci sono né strutture ne spazi adeguati per dare risposte all’emergenza profughi condizionata da una politica di accoglienza voluta dal Pd e dalla sinistra che pesa prevalentemente sulle nostre tasche”.
“Sia chiaro – precisa Grizon – io sostengo l’accoglienza e la solidarietà quando sono fenomeni che scaturiscono da paesi in cui le popolazioni sono perseguitate per ragioni politiche, etniche e religiose ma qui ormai, siamo ad un fenomeno di massa, s’è creata una vera e propria “industria” dell’immigrato proprio nei paesi del nord Africa che anche il governo incoraggia con questa politica folle che vorrebbe accogliere tutti”.
Qualcuno si è mai chiesto chi dà i 2 o 3 mila dollari che ogni immigrato paga per un viaggio sui barconi della morte? – sottolinea il consigliere Grizon - Loro quei soldi non li anno anche perché con quegli importi vivono per mesi se non per un anno. Bisogna risolvere il problema a livello internazionale risolvendo o smantellando in loco questa migrazione che sta assumendo dimensioni bibliche aiutando quei paesi a ristabilirsi e a crescere”.
L’amministrazione – aggiunge Grizon - non sa che pesci pigliare, non ha una maggioranza certa, è impantanata in mille questioni che vorrebbe concludere entro fine mandato e, a meno che non pensi di riattivare con costi notevoli l’ex scuola dietro a Porto San Rocco, credo che di spazi idonei non sia in grado di allestire. E non credo proprio che sarebbe una soluzione sistemarli negli alberghi della cittadina dove, come in tanti centri costieri e montani della regione, per quest’estate aspettiamo i turisti”.
“Per fare chiarezza sulla situazione – conclude Grizon – oggi ho presentato una interrogazione alla giunta per sapere se è confermato l’arrivo dei 42 immigrati, se è stato chiesto da parte della Regione all’Amministrazione comunale un preventivo parere o una manifestazione di disponibilità ad accogliere gli immigrati, se ritengono che la nostra cittadina sia in grado di assorbire ben 42 persone sul proprio territorio, quali strutture potrebbero essere utilizzate a loro parere per ospitare gli immigrati, se le forze dell’ordine sono organizzate per sovrintendere anche alla presenza degli immigrati previsti ed infine se non ritengono opportuno comunicare tempestivamente alla Regione e alla Prefettura l’impossibilità per il territorio comunale di ospitare degnamente e con i necessari controlli i 42 immigrati annunciati.”

lunedì 15 dicembre 2014

IL PIANO DEL TURISMO PROMESSO DAL ROTARY ANCORA IN ALTO MARE MUGGIA

Da Il Piccolo del 15 dicembre 2014

Che fine ha fatto il "Piano strategico per lo sviluppo turistico" che avrebbe dovuto essere donato a Muggia dal Rotary Club Muggia? Il tanto sventolato progetto promosso dal past president del Rotary Riccardo Novacco pare infatti non essere approdato sulle scrivanie del municipio nonostante un cronoprogramma più che dettagliato. 
È emerso infatti che pochi giorni fa il consigliere comunale del Pdl Claudio Grizon ha chiesto al Comune alcuni documenti inerenti il progetto firmato dal Rotary. Nello specifico una copia del “Piano strategico per lo sviluppo turistico” di Muggia e copia degli eventuali atti adottati dall’amministrazione per recepirlo, una copia degli atti eventualmente adottati per dare copertura finanziaria al progetto richiamato oppure evidenza delle risorse disponibili, una copia dell’invito e/o comunicato stampa con cui a suo tempo era stata annunciata la presentazione del Piano e relativa rassegna stampa, nonché una copia degli atti con cui l’amministrazione ha pianificato gli interventi dal mese di novembre 2014 all’anno 2020
In base al percorso indicato con certezza dal past-president rotariano Novacco la stesura del progetto definitivo del “Piano strategico per lo sviluppo turistico” di Muggia era previsto “entro il 20 ottobre 2014, la presentazione al Comune di Muggia del progetto definitivo entro il 24 ottobre, il reperimento delle risorse per il piano operativo entro il primo novembre, la presentazione del progetto alla cittadinanza entro il 4 novembre e l'inizio dell'operatività entro il 15 novembre”. 
Alla richiesta di istanza di accesso avanzata dal consigliere Grizon, dal Comune è arrivata una semplice risposta: la documentazione promessa dal past president del Rotary muggesano non è mai arrivata. «Sono sempre in contatto con il Rotary, so che sono in lavoro con le interviste agli esercizi commerciali e mi risulta sia quasi finito», racconta l'assessore al Turismo del Comune di Muggia Stefano Decolle. «Spiace comunque - continua l’assessore muggesano - che le date non siano state rispettate da Rotary ma mi preme evidenziare come ciò non sia certo colpa del Comune. L'auspicio – ha concluso Decolle – è che comunque tutto il progetto sia pronto per partire entro la prossima estate». Riccardo Tosques

giovedì 4 dicembre 2014

RICORSI AL TAR SULLA GARA PER IL GESTORE UNICO DEL TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE

Grizon (Pdl): “la Provincia suggerisca alla Regione la sospensione della gara e un nuovo bando “a prova di ricorsi” al fine di evitare spese e problemi nel passaggio tra gli attuali concessionari ed il nuovo gestore unico”

“La nuova gara regionale per il trasporto pubblico su gomma e via mare sembra sia già incorsa in un primo incidente di percorso in quanto sembra che uno o più ricorsi siano stati presentati al TAR del Friuli Venezia Giulia per bloccarne l’iter che prevede la presentazione delle offerte entro il prossimo 23 gennaio 2015”.
Lo sottolinea in una nota Claudio Grizon, capo gruppo del PDL in Provincia di Trieste, annunciando di aver presentato una interrogazione in merito alla presidente Bassa Poropat e all’assessore Zollia.
“Da quanto ho appreso – rivela Grizon - sarebbe stato presentato almeno un ricorso da parte di quello che stando ai “si dici” era un possibile concorrente della S.c.a.r.l. che è stata costituita tra le attuali società di gestione”. “Si tratterebbe – prosegue - della FS Busitalia Sita Nord, società del Gruppo
Ferrovie dello Stato Italiane
che sta acquisendo nuove gestioni di Tpl in Italia abbassando il valore delle offerte”.
“La posta in gioco è alta - spiega l’esponente del centro destra – in quanto il bando avrà un impatto finanziario sul bilancio regionale rilevantissimo pari a 130 milioni di euro all’anno per la durata di 10 anni più 5 anni aggiuntivi, parliamo di oltre 2 miliardi di euro contando anche l’IVA, e con un ritorno dalle imposte pari a 13 milioni di euro all’anno, il 10% della base d’asta”
“I ricorrenti avrebbero ritenuto penalizzanti, se non illegittime, le già modeste clausole sociali del Protocollo d’intesa sottoscritto dall’assessore Mariagrazia Santoro lo scorso 19 settembre con una parte delle OO.SS. (non hanno sottoscritto l’UGL e USB Trasporti) ed in particolare “l’impegno di confronto per l’affidatario del servizio con le OO.SS. relativamente all’organizzazione dei posti di lavoro conseguente all’accorpamento dei 4 attuali bacini favorendo il più possibile una coerenza con gli attuali luoghi d’impiego o residenza dei lavoratori con quelli futuri”;
“La società ricorrente – aggiunge l’esponente del Pdl - avrebbe eccepito anche nel merito degli organici dei dipendenti (1.853) di cui dovrà farsi carico il nuovo concessionario in quanto sono compresi anche le figure dirigenziali, per cui si desume che i ricorrenti vorrebbero imporre i loro”.
“Un altro punto critico – spiega il consigliere - sarebbe anche il valore degli immobili utilizzati attualmente dalle società concessionarie che dovranno essere acquistati dal futuro gestore, ovvero avrebbero ritenuto non congrui i valori stimati”.
“Nell’interrogazione all’amministrazione provinciale – conclude Grizon – ho chiesto tra l’altro di suggerire alla Regione che, in sede di autotutela, annulli il bando e lo riproponga prontamente alla luce di necessari approfondimenti ed eventuali correzioni, ciò per impedire futuri danni in capo all’Amministrazione regionale, ripercussioni sull’attuale gestione da parte della Provincia delle funzioni di monitoraggio e controllo sul TPL, per evitare che dei possibili contenziosi vadano ad allungare i tempi e le modalità del passaggio della gestione tra gli attuali gestori e il prossimo vincitore della gara e, non da ultimo, per evitare disservizi ai cittadini”.

domenica 26 ottobre 2014

DOPO L’AUSPICATO SALVATAGGIO DELLE COOP DI TRIESTE QUALI SARANNO I PROGETTI DI COOP NORD EST PER MUGGIA?

Grizon (Pdl-Ncd): “dopo 5 anni di silenzio chiediamo chiarezza sul mega centro commerciale delle Noghere: per noi quelle sono aree importanti perché dovrebbero produrre sviluppo economico e occupazione”

Un milione e cinquecento mila euro. E’ questo l’importo che le Coop Nord Est hanno generosamente anticipato al sindaco di Muggia Nerio Nesladek dopo l’approvazione del PAC-PRGC “Centro Commerciale Valle delle Noghere” e della relativa convenzione avvenuta il 13 ottobre 2009, per il mega centro commerciale che la società voleva realizzare nella zona industriale delle Noghere.
Ma dopo 5 anni da quell’ok al progetto per quel pezzo della valle delle Noghere, che Coop Nord Est hanno acquistato bonificati dalla Teseco, nulla ancor si è mosso per cui, specie dopo il probabile ed auspicato intervento delle Coop Nord Est nel salvataggio delle Cooperative Operaie, è possibile che venga meno l’interesse del colosso della distribuzione per i progetti alle Noghere.
Analogamente sembra porsi il problema per la ristrutturazione del Silos, di cui le Coop Nord Est sono tra i promotori, in quanto già nel 2012 il vice presidente Roberto Sgaravetta, dalle colonne del Piccolo dichiarava che “stiamo aspettando il permesso per costruire, solo allora potremo incominciare i lavori”, ma dopo due anni di quelle autorizzazioni non si è saputo ancora nulla.
Secondo l’art.5 della convezione tra Comune e la società immobiliare della Coop Nord Est “tutti gli interventi previsti dal progetto esecutivo del PAC – PRPC dovranno essere ultimati entro il termine di 10 anni” ma ad oggi, dopo cinque anni sul quel progetto c’è stato il silenzio più assoluto.
Per quell’area di 225.000 mq - dei quali 80 mila coperti e 48 mila dedicati alla vendita – ove sono previsti 675 mila metri cubi di aree commerciali, la Coop Nord Est si era curiosamente impegnata in tutta fretta “a versare un importo di 1,5 milioni di euro (quota parte dell’importo totale di 2.579.239,40 comunque coperto da fideiussione a favore del Comune nel caso di mancato realizzo del progetto) a titolo di acconto sul contributo di costruzione” già entro trenta giorni dalla stipula della convenzione ma da allora silenzio assoluto.
Purtroppo quell’importo non esiste più, ne abbiamo già denunciato a suo tempo l’uso improprio e propagandistico che ne ha fatto il sindaco Nesladek, ma ora ci chiediamo cosa ne sarà di quelle aree se il progetto del mega centro commerciale non si realizzerà, come è probabile e a questo punto logico in considerazione della pesante crisi che stiamo vivendo?
Sin dalla relazione al bilancio consuntivo 2010 a quello sull’esercizio 2013 non ho mai trovato riferimenti al progetto muggesano per cui a questo punto ritengo che la società, che è già presente a Roiano, in via della Tesa e al centro commerciale Montedoro Free Time con 4.000 mq, dovrebbe assicurare trasparenza ai suoi progetti futuri e dirci se e cosa vuole fare a Muggia.
A tal fine pertanto ho presentato una interrogazione al sindaco Nesladek affinché sia attivi per fare chiarezza sui rapporti con Coop Nord Est, e la sua Società Immobiliare Nord Est, a proposito del PAC-PRGC “Centro Commerciale Valle delle Noghere”.
Credo che un colosso della grande distribuzione come le Coop non debba e possa sottrarsi ad un confronto con le istituzioni, alle quali sono per altro legati da precisi impegni, e se i loro propositi sono cambiati o cambieranno in ragione della crisi economica, ed ora dell’impatto che avrà il probabile salvataggio delle Cooperative Operaie di Trieste, ce lo devono dire in quanto per noi quelle arre sono importanti perché da queste auspicavamo uno sviluppo commerciale ed occupazionale per il territorio.
Pretendiamo chiarezza anche perché l’Immobiliare Nord Est ha acquistato quelle aree bonificate da Teseco a seguito delle previsioni dell’Accordo di Programma di preminente interesse pubblico, sottoscritto nel 2005 tra vari enti, al fine del recupero, bonifica e restituzione a fini industriali o produttivi delle aree dell’ex raffineria Aquila.
Sarebbe grave se le Coop Nord Est congelassero ancora per cinque anni, fino alla scadenza della convenzione, i propri propositi per l’area delle Noghere. Muggia ha diritto di sapere cosa si vuol fare e se i progetti sono cambiati è bene parlarne subito e non rinviare ancora il recupero di quelle aree, dopo i 30 anni già trascorsi dalla chiusura dell’ex raffineria.

Claudio Grizon
Consigliere del Comune di Muggia Pdl-Ncd

giovedì 9 ottobre 2014

MUGGIA, LA PROVINCIA REVOCA AL COMUNE 6 MILA EURO PER L’ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO TERMICO DELLA PALESTRA PACCO DOPO CINQUE ANNI DI INUTILIZZO

Comunicato Stampa

Richiesto, inutilizzato per cinque anni e quindi revocato e restituito alla Provincia un contributo di 6 mila euro destinato originariamente all’adeguamento dell’impianto termico della palestra G. Pacco di Muggia.
Mi chiedo – commenta Claudio Grizon, consigliere comunale del Pdl - come sia possibile che un Comune oggi si possa permettere la perdita di un finanziamento opportunamenteacquisto per un indispensabile intervento sul suo patrimonio: mi pare un fatto grave su cui servono delle spiegazioni convincenti.
La vicenda risale al 2009 quando il Comune ha richiesto e poi ottenuto dalla Provincia un contributo di 6 mila euro per l’adeguamento dell’impianto termico della palestra G. Pacco.
In realtà quell’importo – rivela Grizon che è anche consigliere provinciale, come emerge dalla determina dell’11 luglio con cui è stato restituito alla Provincia - non è mai stato speso per “diversi motivi, tra gli altri, in quanto i locali della Palestra erano utilizzati (…) per cui i tempi durante le sospensioni risultavano troppo stretti” per svolgere i necessari lavori.
Il Comune però ha saputo della revoca solo lo scorso 28 marzo quando la Provincia, respingendo la richiesta per una diversa destinazione di quel fondo, comunicava di aver già “avviato il provvedimento di revoca del contributo che comporta la restituzione della somma erogata”.
Nel frattempo, infatti, si era presentata “un’altra emergenza, indifferibile e urgente, la rottura del generatore di calore e del bruciatore  presso l’impianto sportivo adibito a campo tennis in località Piasò” per cui la giunta Nesladek sperava di recuperare il vecchio finanziamento.
Il vero problema – sottolinea Grizon – è che l’amministrazione ha fatto trascorrere invano quasi cinque anni che, con ogni probabilità, sono stati un motivo aggiuntivo alla revoca del finanziamento.
Per far luce sul caso il consigliere ha presentato un’interrogazione al sindaco per sapere se l’intervento previsto consisteva nella realizzazione della centrale a biomasse (che com’è noto è stata attivata nel febbraio 2013 dopo vari ritardi) o nell’adeguamento dell’impianto precedente, quali sono i “diversi motivi” che hanno giustificato la rinuncia all’intervento, chi ha deciso di non realizzare l’intervento originario e per quale ragione sono trascorsi inutilmente quasi 5 anni prima di chiedere un diverso utilizzo del contributo.


venerdì 23 maggio 2014

VIA ROMA TRAPPOLA PER LE DUE RUOTE

Da Il Piccolo di venerdì 23 maggio 2014 - Pagina 23 Nazionale

Via Roma trappola per le due ruote
Interrogazione di Grizon (Pdl-Ncd): «Avvallamenti pericolosi» 

Uno dei punti in cui il manto stradale nella centralissima via Roma ha ceduto creando avvallamenti pericolosi soprattutto per il traffico degli scooter e delle moto

MUGGIA «La centralissima via Roma, più o meno trecento metri di asfalto, è ormai costellata da buche, avvallamenti e sempre più evidenti deterioramenti al manto stradale che quotidianamente sopporta un’intensità di traffico senza eguali». È l'allarme lanciato dal consigliere comunale del Pdl-Ncd Claudio Grizon
In una interrogazione al sindaco presentata ieri l'esponente del centrodestra ha evidenziato come la giunta debba disporre un urgente intervento di manutenzione e riasfaltatura, quantomeno del tratto stradale tra l'uscita della galleria e l'incrocio tra via Roma e via Tonello
«Ci pare strano che l’amministrazione - commenta Grizon - non vi abbia ancora provveduto anche perché, a causa dello stato dell’asfalto, potrebbero accadere degli incidenti, specialmente a danno di ciclomotori e scooter, di cui il Comune sarebbe chiamato a rispondere». 
Quello delle condizioni dello stato dell’asfalto “è un problema diffuso in varie zone del territorio su cui spesso si interviene in modo parziale, come avvenuto recentemente su via di Zaule e via di Noghere. Considerato che la giunta asserisce che le opere pubbliche non si possono fare a causa dei vincoli del patto di stabilità – conclude Grizon – Nesladek provveda almeno alle manutenzioni di asfalto e marciapiedi, alla pulizia del territorio al taglio dell’erba che ormai è altissima in tutte le frazioni». 
A supporto di quanto dichiarato da Grizon arriva il commento del consigliere comunale Christian Gretti (Pdl-Ncd): «Confermo che in via Roma la situazione dell'asfalto della carreggiata è davvero grave. Auspico che il Comune riesca a porvi mano il prima possibile». (ri.to.)

giovedì 8 maggio 2014

IL PDL CHIEDE UNA ROTATORIA VICINO ALL'INGRESSO DELLA TESECO

Da Il Piccolo di giovedì 8 maggio 2014 - Pagina 28 Nazionale 

Interrogazione in Provincia: la nuova struttura risolverebbe i problemi di traffico e del percorso della linea 47

MUGGIA - Istituire una rotatoria tra il ponte sul Rosandra e l’ingresso alla Teseco per risolvere i problemi del traffico e del percorso della 47. È la richiesta avanzata dal consigliere provinciale del Pdl Claudio Grizon in una interrogazione avanzata all’assessore alla Viabilità della Provincia Vittorio Zollia
«La rotonda dovrebbe essere realizzata, stando a quanto detto dall’assessore Zollia, anche se non si sa quando – racconta Grizon - essendo per altro prevista, con dimensioni più importati di quelle che sarebbero sufficienti per il traffico ed il trasporto locale, anche dal piano regolatore portuale e dalla destinazione delle aree dell’ex raffineria al district park per attività portuali».
«Pare che i contatti con il Comune di Trieste siano in atto anche se la giunta Cosolini sembra non attribuire priorità a questa rotonda – prosegue Grizon -, che sorgerebbe proprio sull’intersezione tra i tre comuni (Trieste, Muggia e San Dorligo, ndr), e che contribuirebbe in modo risolutivo a ridurre la velocità del traffico in quel punto, oggi condizionato da un limite assurdo e non rispettato da nessuno di 30 cbhilometri orari come nei centri storici»
Come riferito dall’assessore alla Viabilità della Provincia, ricorda Grizon, «per dare il senso dell’interesse di Cosolini su quest’opera va evidenziato che il sindaco di Trieste pretenderebbe che la rotonda, pur insistendo sul suo comune, dovrebbe essere gestita a cura e con oneri della Provincia».
La realizzazione della rotatoria dinanzi all’ingresso della Teseco, poco dopo il ponte sul Rosandra in direzione Trieste, consentirebbe di girare regolarmente ai bus della linea 47, oggi invece costretti a raggiungere la località di Domio, con un evidente consumo di chilometri che per Grizon invece «potrebbero essere utilizzati per un miglio servizio». Infine l’esponente del centrodestra ha auspicato di veder risolta la questione della 20 Express per rendere più veloce il collegamento tra Muggia e il centro di Trieste e una rivisitazione del percorso ad anello per le linee 7 e 27. (ri.to.)

mercoledì 16 aprile 2014

PROGETTO "BLULAB": "IL COMUNE SPRECA SETTEMILA EURO"

Da Il Piccolo di mercoledì 16 aprile 2014 - Trieste provincia pag. 29

INTERROGAZIONE DI CLAUDIO GRIZON
Progetto “Blulab”: «Il Comune spreca settemila euro»

MUGGIA «Il sindaco parla di recessione del contratto, l'assessore Rossi di canone impegnato fino al 2017: machi comanda in Comune?» È il quesito del consigliere comunale del Pdl-Ncd Claudio Grizon in merito all'affitto pagato al Demanio dal Comune di Muggia per la baracca posta sul confine di Lazzaretto per il progetto Blulab.
Un progetto fallito, tanto che la struttura è completamente inutilizzata e abbandonata a se stessa. Il contratto è stato stipulato il primo febbraio 2011. Dopo un anno di inattività Grizon aveva chiesto delucidazioni se il contratto d'affitto – 1.700 euro annui - fosse ancora in vigore. Il sindaco aveva replicato come gli uffici si stessero “già occupando per la recessione del contratto” stesso.
Grizon è tornato sull'argomento presentando una interrogazione in Consiglio per fare luce sulla vicenda. E la risposta giunta dall' assessore Loredana Rossi è stata spiazzante: «Il canone annuo è stato impegnato sino alla naturale scadenza della concessione prevista nel 2017».
«È chiaro che in Comune – commenta Grizon - ci sono idee confuse se ci si ostina, nell’attuale situazione finanziaria, a spendere soldi senza alcun beneficio per l’Ente. La loro ostinazione su questo progetto – conclude Grizon - è pari solo alla loro incapacità a rendere concreto un impegno nel campo dell’educazione ambientale che avrebbe potuto realizzarsi almeno con un sostegno all’iniziativa dell’istituto Bergamas che da anni, tra mille difficoltà, porta avanti l’Aula Blu a scopi didattici con un forte impatto sul turismo scolastico il cui futuro pare oggi a forte rischio per la nota carenza di risorse e a costi e complicanze burocratiche». A conti fatti, secondo le stime di Grizon, per la baracca fantasma di Lazzaretto sono stati spesi circa 7mila euro. (ri. to.)

venerdì 4 aprile 2014

POLIZIA AMBIENTALE PROVINCIALE, IL COMANDANTE SARA' IL PIU' ANZIANO NEL GRADO O DI ETA'

Grizon (Pdl): troppo poco un "Corpo" con solo cinque guardie per fronteggiare i controlli ambientali e l'invasione dei cinghiali  
"La nomina del nuovo comandante della polizia provinciale è imminente ma per la sua individuazione non ci sono criteri di merito o la comprovata professionalità ma complessi meccanismi burocratici".
"Dalla risposta all'interrogazione avuta in consiglio provinciale sembrerebbe che la scelta ricadrà sul maresciallo Ilario Zupani in quanto più anziano di un altro collega con medesimo grado e anzianità ma al nuovo comandante non sarà attribuita la posizione organizzativa, il che significa che non potrà fare impegni di spesa nell'ambito delle sue attività".   
Infatti, a parità di grado, si deve tener o conto dell'anzianità di nomina, dell'ordine di graduatoria al temine del corso di formazione o qualificazione, dell'anzianità anagrafica, dell'anzianità di servizio nel grado inferiore ed infine dell'anzianità di servizio nella polizia locale. 
"Purtroppo quello dei guardiacaccia non è un vero e proprio Corpo di polizia ma, visto che sono solo in cinque, costituiscono solo un Servizio provinciale, seppur indispensabile che meriterebbe di essere potenziato viste le molteplici competenze se non ci fosse il blocco delle assunzioni".
"Mi fa piacere che il vice presidente Igor Dolenc abbia condiviso le mie considerazioni rispetto ai criteri che dovrebbero essere considerati per la nomina ma devo purtroppo constatare che con solo cinque guardie non si può far fronte in modo serio ai controlli ambientali e all'invasione di cinghiali. Spero che Dolenc si impegni con la regione per ottenere provvedimenti che consentano ai cacciatori di far fronte a questo dilagante fenomeno in ausilio ai guardiacaccia".
"L'amico Dolenc ci ha parlato più volte della sua idea di realizzare un macello per la lavorazione e la conservazione delle carni di cinghiale ma dopo tre anni non ne sappiamo più nulla: poteva essere una soluzione seria ed utile anche sul piano del ritorno economico, speriamo che qualcosa si sblocchi perchè i danni provocati dai cinghiali crescono ogni anno e quelle poche risorse che la Provincia riceve dalla Regione per rimborsarli sono davvero una goccia nell'oceano".

lunedì 31 marzo 2014

CASA DI RIPOSO SURRISCALDATA: «IL PERSONALE SVIENE»

Da Il Piccolo del 31 marzo 2014 - Pagina 18

MUGGIA «Sono state confermate le mie preoccupazioni ed è evidente che la mia interrogazione ha sollevato questioni che non possono essere tollerate, specie in una casa di riposo dove vivono i nostri anziani e dove lavorano delle persone»
Claudio Grizon, consigliere comunale del Pdl-Ncd, torna con forza sull'argomento “temperature alte” all'interno della casa di riposo di Muggia. Mancando un adeguato sistema di ventilazione infatti si sono registrati nei mesi scorsi alcuni svenimenti da parte delle lavoratrici. 
Una interrogazione di Grizon ha avuto alcune conferme: «In merito alle condizioni ambientali verificherò con un esperto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro se i dati forniti sono compatibili con le norme di legge. Si confermano comunque le alte temperature che se abbinate con l’umidità ai lavori pesanti e allo stress possono contribuire ai malori subiti del personale che vengono confermati con un tentativo di minimizzazione»
Grizon sottolinea inoltre come «siano state confermate anche le lamentele delle famiglie che hanno scritto al sindaco all’inizio di luglio dello scorso anno ma per quanto ne so la risposta è giunta solo poche settimane or sono anche se nell’interrogazione l'assessore Rossi è vaga e si limita a dire che “a tale segnalazione si è data risposta anche se in ritardo”. Visto che non mi è stata fornita ne la data ne contenuti della risposta chiederò copia della lettera».
Il polverone sollevato da Grizon, però, non è stato condiviso da parte delle lavoratrici che operano all'interno della struttura comunale. In una lettera sottoscritta da 15 lavoratici, la visione della vicenda è un'altra: «È indubbio che lavorare quando fa molto caldo è tanto più faticoso, ma è altrettanto indubbio che nessun operatore è mai svenuto causa il caldo. Tra i colleghi che sentono il caldo più di altri, il caldo è soggettivo in quanto a percezione, ce ne sono stati alcuni, meno delle dita di una mano, che hanno avuto un malore che non è imputabile solamente al caldo». 
Le operatrici della casa di riposo hanno evidenziato che “da anni il Comune fornisce un ventilatore per ogni stanza e un condizionatore per il secondo piano e per l’infermeria”. Nel piano terra invece “ci sono i bagni senza finestre, ma dotati di un impianto di scambiatore d’aria e nessun operatore si è mai sentito male perché ha fatto la doccia ad un anziano. La cooperativa Itaca, presente da 3 anni, ogni estate fornisce agli operatori integratori di sali minerali e magliette di cotone più leggere rispetto alla divisa”. 
Ogni anno con gli anziani “facciamo campagna di sensibilizzazione sulla importanza di bere tanta acqua per combattere il caldo. Certo, auspichiamo che il problema di refrigerazione dell’ambiente sia risolto in maniera adeguata e definitiva per il benessere degli operatori che ci lavorano e per il benessere degli anziani che ci vivono e che hanno una percezione del caldo molto più bassa”. Riccardo Tosques

sabato 29 marzo 2014

CALDO, DISAGI E SVENIMENTI ALLA CASA DI RIPOSO DI MUGGIA

Sono state di fatto confermate le mie preoccupazioni ed è evidente che la mia interrogazioni ha sollevato questioni che non possono essere tollerate, specie in una casa di riposo dove vivono i nostri anziani e dove lavorano delle persone. La nostra casa di riposo spesso veniva citata dalle amministrazioni di sinistra come un esempio da imitare ma mi pare che non lo sia più, senza nulla togliere agli operatori che so essere seri e preparati.
In merito alle condizioni ambientali verificherò con un esperto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro se i dati forniti sono compatibili con le norme di legge. Si confermano comunque le alte temperature che se abbinate con l’umidità ai lavori pesanti e allo stress possono contribuire ai malori subiti del personale che vengono confermati con un tentativo di minimizzazione.
Confermate anche le lamentele delle famiglie che hanno scritto al sindaco all’inizio di luglio dello scorso anno ma per quanto ne so la risposta è giunta solo poche settimane orsono anche se nell’interrogazione la Rossi è vaga e si limita a dire che “a tale segnalazione si è data risposta anche se in ritardo”. Visto che non mi è stata fornita ne la data ne contenuti della risposta chiederò copia della lettera.
L’assessore Rossi conferma infine che intende acquistare “due condizionatori mobili per il secondo piano”, ben poca cosa direi, ed ammette che “la soluzione del problema è tuttavia un intervento radicale piuttosto onerosa”. Il richiamo del patto di stabilità poi è ancora una volta l’alibi assieme all’obiettivo di ricercare finanziamenti europei per rinviare interventi definitivi e strutturali.
In realtà su quella casa di riposo non ha senso spendere risorse importanti. Bisogna rendersi conto che dopo quasi settant’anni bisogna pensare ad una nuova casa di riposo, funzionale e moderna che possa farci risparmiare risorse anche nella sua gestione. E questo progetto dovrebbe essere una priorità per una amministrazione di sinistra ma per loro è più importante spostare la biblioteca sprecando centinaia di migliaia di euro. Lo sarà di certo per noi quando avremo la responsabilità di tornare ad amministrare la cittadina.

Claudio Grizon
Consigliere del Comune di Muggia PDL - NCD



giovedì 13 marzo 2014

INTERROGAZIONE DI GRIZON (PDL): GUARDIACACCIA PROVINCIALI SENZA COMANDANTE

Recentemente, da quanto ci è stato riferito, la coordinatrice della Polizia Ambientale (PA) della Provincia di Trieste ha rinunciato al suo incarico chiedendo di passare ad alte mansioni nel settore ambientale.
La PA però, che ha visto ridotto il suo organico da sei a cinque persone, quattro dei quali con il grado di maresciallo, deve comunque sovrintendere a tutte le sue competenze. 
I c.d. “guardiacaccia provinciali” si occupano, infatti, di controlli e verifiche sul territorio inerenti la fauna selvatica, dell'attività venatoria, del bracconaggio, provvedono al soccorso della fauna selvatica in difficoltà, al recupero delle carcasse, al contenimento numerico dei cinghiali ed a svolgere le pratiche relative ai danni all'agricoltura provocati dalla fauna selvatica.
E’ evidente che per adempiere puntualmente a tutte le sue competenze il corpo della PA dovrebbe poter contare su almeno 8-9 persone ma, anche alla luce delle normative sul blocco delle assunzioni e nell’incertezza sul futuro dell’Ente Provincia, pare non ci siano molte soluzioni praticabili volte ad aumentare l’organico.
Ci risulterebbe intanto che, a seguito della rinuncia all’incarico da parte dell’ex coordinatrice, a cui era stata attribuito il ruolo e la remunerazione corrispondente di PO (posizione organizzativa), non sia stato nominato un nuovo responsabile della funzione PA come previsto dal “funzionigramma” approvato dalla giunta, con un vero e proprio passaggio di consegne.
A questo punto, pertanto, visto comunque un generale rallentamento dell’attività dell’Ente, non vorremmo che alle delicate incombenze della PA non venisse assicurata la necessaria attenzione e tempestività.
A quanto ci consta potrebbero essere due, in particolare, i dipendenti della PA che in ragione dell’anzianità anagrafica o degli anni di servizio potrebbero essere interessati a ricoprire l’incarico di coordinatore per il quale, pur non rientrando nelle competenze del Consiglio, ci pare di poter affermare che, oltre alla professionalità, siano necessarie diverse caratteristiche come la responsabilità, l’equilibrio, la prudenza e un’autorevolezza riconosciuta anche dagli Enti e dalle Associazioni operanti nei settori di competenza della PA.
Ciò premesso nei giorni scorsi ho presentato una interrogazione alla presidente della Provincia Bassa Poropat con la quale ho chiesto se corrisponde al vero che il Dirigente competente non abbia provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della Polizia Ambientale, in caso affermativo, per quale ragione non si è ancora provveduto alla nomina in applicazione del “funzionigramma” approvato dalla giunta; se la giunta intende, in subordine, modificare eventualmente l’articolazione e l’organizzazione delle funzioni provvedendo a una ripartizione delle competenze eliminando una PO; se condivide le considerazioni richiamate nell’ultimo capoverso delle premesse in ordine alle caratteristiche che dovrebbe avere il nuovo responsabile della PA ed infine se intende assumere, ed in caso affermativo quali, delle iniziative per poter ripristinare o addirittura aumentare il numero dei componenti della PA.

Claudio Grizon
Consigliere della Provincia di Trieste
Capo Gruppo del Popolo della Libertà

mercoledì 26 febbraio 2014

MUGGIA, L'AFFITTO FANTASMA ALL'EX VALICO LAZZARETTO

Da Il Piccolo di mercoledì 26 febbraio 2014 - Pagina 40 - Cronaca Trieste

Muggia, l’affitto fantasma all’ex valico Lazzaretto 
Grizon (Pdl): «Con il “Blulab” sprecati 7 mila euro per una baracca mai utilizzata» L’assessore Rossi: «Finora ne abbiamo spesi 5mila, il progetto resta valido» 

di Riccardo Tosques

MUGGIA Un progetto purtroppo fallito, ma nonostante ciò si continua a pagare l'affitto per una sede inutilizzata. E' la triste vicenda della struttura abbandonata all'ex valico di Lazzaretto che avrebbe dovuto ospitare le attività didattiche dell'ormai defunto progetto “Blulab” per il quale erano state presentate alla Regione ben due richieste di finanziamento per accedere a fondi europei che non sono però mai andate a buon fine. Esattamente un anno fa era stato evidenziato lo spreco da parte del Comune di Muggia che aveva intavolato un contratto d'affitto con il Demanio, proprietario del manufatto. 
L'anno scorso l'amministrazione aveva promesso che il contratto si sarebbe estinto. «In realtà l'ultimo impegno di spesa per la struttura, pari a 1.765,60 euro è stato effettuato nei giorni scorsi con una determina del responsabile del servizio contratti del Comune», racconta indignato il consigliere comunale del Pdl-Ncd Claudio Grizon
A conti fatti, secondo l'esponente del centrodestra, dal 2011 a oggi la giunta Nesladek ha sprecato quasi 7mila euro per l'affitto della baracca, “una spesa assunta in tutta fretta alla vigilia della campagna elettorale del 2011, siglando un contratto di sei anni con l'Agenzia del Demanio di Udine, in quanto per presentare la domanda alla Regione per il progetto bisognava avere la disponibilità della struttura che mai in questi anni è stata utilizzata né per quel progetto né per altre attività”
Grizon evidenzia poi che «se quelle risorse fossero state messe a disposizione dell'Istituto Bergamas e dei docenti che da anni con la loro imbarcazione attrezzata promuovono attività didattiche in campo ambientale nel nostro golfo, dedicate a tutte le scuole della provincia, della regione e spesso di altre città italiane, si sarebbero potuti raggiungere risultati importanti sia nella formazione degli studenti che nel settore del turismo scolastico»
Da qui la richiesta al sindaco Nesladek sul «perché proseguire con queste spese inutili» e «se intende chiedere al Demanio la risoluzione del contratto impegnando quelle risorse in modo più utile ed efficace»
A fornire una replica a Grizon è l'assessore Loredana Rossi: «Per prima cosa a me risulta che abbiamo in affitto quella struttura solo da 3 anni, non sono perciò 7mila, ma circa 5mila euro i soldi spesi sin qui. Quella struttura come noto era funzionale alla realizzazione di un progetto europeo che coinvolgeva la Baia di San Bartolomeo, un'area molto pregiata da un punto di vista ambientale, una struttura in pessime condizioni che essendo sul confine rappresenta il primo edificio visibile all'ingresso nel territorio italiano». 
Evidenziando come siano state necessarie «lunghe trattative per poter avere questa concessione» la Rossi fa dunque tre considerazioni sul futuro dell'edificio: è nostro interesse trovare il modo per migliorare lo stato in cui versa quella struttura, e lo possiamo fare se ne abbiamo disponibilità perché non c'è alcuna speranza che il Demanio la ristrutturi, anche l'anno scorso abbiamo ricevuto delle manifestazioni di interesse nei confronti di questa struttura per realizzare proprio progetti di educazione ambientale che possono coinvolgere anche le nostre scuole, e poi da quest'anno ripartono i progetti europei ed è nostra intenzione riprovare a valorizzare l'area della Baia di San Bartolomeo, attraverso un progetto che ci permetterebbe di riqualificare quella zona compresa la fatiscente casupola».

martedì 18 febbraio 2014

"BLULAB'", PROGETTO FALLITO MA SI PAGA L'AFFITTO PER LA SEDE DELL'EX VALICO DI LAZZARETTO

Dal 2011 a oggi la giunta Nesladek ha sprecato quasi 7000 euro per l'affitto della struttura abbandonata dell'ex valico di Lazzaretto che avrebbe dovuto ospitare le attività didattiche dell'ormai fallito progetto "Blulab" per il quale erano state presentate alla Regione ben due richieste di finanziamento per accedere a fondi europei che non sono andate a buon fine. 
L'ultimo impegno di spesa di 1.765,60 euro è stato effettuato nei giorni scorsi con una determina del responsabile del servizio contratti del Comune. Una spesa assunta in tutta fretta alla vigilia della campagna elettorale del 2011, siglando un contratto di sei anni con l'Agenzia del Demanio di Udine, in quanto per presentare la domanda alla Regione per il progetto bisognava avere la disponibilità della struttura che mai in questi anni è stata utilizzata ne per quel progetto ne per altre attività. 
Se quelle risorse fossero state messe a disposizione dell'Istituto Bergamas e dei docenti che da anni con la loro imbarcazione attrezzata promuovono attività didattiche in campo ambientale nel nostro golfo, dedicate a tutte le scuole della provincia, della regione e spesso di altre città italiane, si potevano raggiungere risultati importanti sia nella formazione degli studenti che nel settore del turismo scolastico. 
Si è preferito invece spenderli per un edificio abbandonato e a quanto pare inutile. A questo punto chiedo al sindaco Nesladek perché prosegue con queste spese inutili, se intende chiedere al Demanio la risoluzione del contratto e se intende impegnare quelle risorse in modo più utile ed efficacie a favore dell'educazione ambientale dei ragazzi che frequentano le scuole muggesane. 
Si sono sprecati così quasi 7 mila euro ma poi l'assessore Laura Marzi si lamenta che non ha che pochi euro da erogare alle associazioni culturali e sportive come avvenuto pochi giorni fa. Siamo davvero all'assurdo: questa è la sinistra muggesana!

Claudio Grizon
Consigliere Comunale di Muggia PDL-NCD

domenica 16 febbraio 2014

"PROVINCIA, BUIO SUI FONDI PER LE ASSOCIAZIONI"

Da Il Piccolo di domenica 16 febbraio - Pagina 45 - Cronaca Trieste

«Provincia, buio sui fondi per le associazioni» 
Grizon (Pdl): nessuna data per le richieste. Bassa Poropat: irrisorie le risorse a bilancio disponibili 


Arrivano o meno i contributi della Provincia per le associazioni? Si tratta di realtà che da mesi stanno aspettando notizie dal palazzo di piazza Vittorio Veneto, anche perché devono programmare le proprie attività e non sanno ancora su quanti soldi possono contare. 
Ad affermarlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale Claudio Grizon, dal quale arriva la richiesta di chiarimento: «A distanza di due mesi dall'annuncio del rinvio dei termini per la presentazione da parte delle associazioni delle richieste di contributi per la promozione congiunta e le collaborazioni a favore di progetti e manifestazioni, in Provincia nulla si sa in merito al nuovo termine e nulla sembra muoversi»
Grizon ricorda che «la presidente Bassa Poropat ha preso questa decisione con una delibera del 6 dicembre scorso congelando così ogni possibilità di presentare richieste di finanziamento in tutti i settori di attività, promettendo di rifissare un nuovo termine»
Il capogruppo del Pdl evidenzia poi come «la motivazione anche comprensibile» del rinvio «nasceva dall'incertezza economica e dai tagli della Regione a scapito delle Province. Ma la finanziaria regionale è pubblicata ormai da tempo, così come il bilancio dell'ente, per cui non ci sono più motivi per rinviare: se si vogliono stanziare dei fondi per le associazioni lo si dica, precisando anche quanti, perché è vero che c'è la crisi ma è anche vero che le iniziative care alla presidente si svolgono regolarmente mentre l'associazionismo sta morendo anche a causa sua e non ha più neppure la forza per protestare»
Claudio Grizon accusa anche la Regione «che sembra voler far morire le Province per asfissia, senza rendersi conto che costituiscono ancora un livello istituzionale che deve dare risposte alle realtà socio culturali del territorio»
Maria Teresa Bassa Poropat non nasconde il problema: «Certamente è vero, avevamo congelato la possibilità di presentare domanda di contributi da parte delle associazioni. Ora il bilancio è stato approvato, ma la somma che è stata destinata è irrisoria, 15 mila euro. Non è stato possibile mettere sul tavolo altre risorse. La speranza è di recuperare qualcosa nei prossimi giorni. Se ci riusciremo sarà comunque poca cosa. Questi sono i termini della questione». 
La presidente della Provincia pensa invece alla possibilità di convenzioni oppure al finanziamento di pochi progetti che mettano assieme più associazioni. «Sono consapevole che non si tratta di una situazione felice - aggiunge Bassa Poropat - ma queste sono le risorse che abbiamo. Non possiamo fare miracoli».(fe.vi.)