Da Il Piccolo del 7 giugno 2012 - Pagina 41 - Cronaca Trieste
Le ruspe devastano il Bosco dell’Arciduca
I sentieri dell’ultima collina verde di Muggia “ripuliti” dalla Protezione civile per garantire il passaggio dei mezzi antincendio
di Livio Missio
MUGGIA - Le ginestre in fiore? Via. Le roverelle che facevano ombra ad arco? Via. I cespugli di
sommaco? Via. Il caterpillar avanza senza tanti complimenti, la lama da
spazzaneve spinta dai potenti cingoli non conosce ostacoli e così dopo il suo
passaggio i secolari sentieri del Bosco dell'Arciduca, sulla collina che
sovrasta punta Sottile, a Muggia, si trasformano in comode e brutte piste
abbastanza larghe da far passare le autobotti della Forestale e della
Protezione civile, sai mai un incendio anche se da queste parti non se ne
ricordano perché il famigerato pino nero è scarso e le roverelle non sono
tanto pericolose.
Ma ormai, per tre quarti, è fatta: il viottolo che dal Molo
a T porta fino alla sommità della Fortezza austroungarica è diventato una
strada sterrata. Il sentiero dell'Arciduca che dirama verso sinistra, una
perla della tanto decantata Traversata Muggesana, è stato devastato per un
buon terzo della sua lunghezza: i cingoli si sono fermati a pochi metri dalle
secolari canalette in pietra fatte costruire dall'arciduca Lodovico Salvatore
di Asburgo Lorena per il deflusso delle acque.
L'augusto arciduca si starà
rigirando nella tomba, e neanche i muggesani hanno gradito questo nuovo caso
di scempio naturalistico, una “Val Rosandra due”, sempre per opera di una
ditta specializzata (la Bombardier Srl di Arta Terme) chiamata dalla
Protezione civile in ossequio a una direttiva della Regione. Immediata la
valanga di proteste tanto che ieri il sindaco Nerio Nesladek, accorso sul
posto (l'assessore competente Giorgio Kosic si trova negli Usa), ha fatto sospendere
i lavori, per salvare il salvabile. I lavori erano stati preannunciati dal
Comune attraverso il proprio sito internet quattro giorni fa.
«Si informa la
cittadinanza che la Protezione Civile, in accordo con la Gurardia Forestale,
provvederà alla pulizia della pista forestale denominata “Dell'Arciduca”,
iniziando dal lato che si diparte dalla Strada Provinciale di fronte al Molo
a T. I proprietari dei fondi contermini alla strada forestale in questione
hanno titolo a raccogliere il legname proveniente dal taglio effettuato sui
terreni di loro proprietà, a partire dalla data di inizio dei lavori ossia
dal 4 giugno e fino all'avvenuta ultimazione degli stessi», recita il testo.
Un intervento annunciato quindi, messo in preventivo già alla fine del 2011.
Interpellati sull'attività da svolgere il coordinatore della Protezione
civile di Muggia Fabrizio Braico aveva da subito evidenziato come
l'intervento sarebbe stato organizzato dalla sede centrale di Palmanova. E
così è stato. La ditta specializzata, chiamata dalla Protezione civile, non è
andata il sottile. E la polemica è divampata quasi subito.
«La cosiddetta
fase preventiva, come la chiama il Comune, non poteva essere intrapresa prima
della partenza dei lavori invece che dopo?», si chiede il vicecoordinatore
del Pdl Christian Gretti.
L'esponente dell'opposizione, interrogandosi sul
perché, «una volta ottenuto l'ok dalla Forestale, l'amministrazione Nesladek
non abbia supervisionato da subito l'intervento», ha fortemente stigmatizzato
l'accaduto evidenziando come «la segnalazione dei lavori sia arrivata,
fortunatamente, da alcuni cittadini dotati di senso civico» e non da parte
del Comune stesso. Gretti ha infine voluto ricordare il caso eclatante del
disboscamento in Val Rosandra «che evidentemente non ha insegnato nulla». (ha collaborato Riccardo Tosques)
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