È sparito in Provincia un quadro di Sambo
Catena di furti a Palazzo Galatti, ne è rimasta vittima anche Bassa Poropat
Per mesi nessuno si era accorto che il dipinto non c’era più, valore 3mila euro
La presidente: portafogli trovato in stazione
«Ricordo bene il giorno in cui mi hanno rubato il portafogli. Non me ne ero nemmeno accorta e poi una telefonata alla portineria della Provincia mi ha avvisato che il mio portafogli si trovava in stazione centrale». La presidente Maria Teresa Bassa Poropat non nasconde un po’ di preoccupazione per l’escalation di furti a palazzo Galatti. «Guai se a metterli a segno dovesse essere un dipendente – valuta – si verrebbe a creare una brutta situazione». Qualcuno dunque ha messo le mani anche nella sua borsetta, sfilandole il portafogli e lasciandolo poi in stazione. «Al telefono mi sono resa disponibile ad andare a riprenderlo – ricorda – ma la persona dall’altra parte della cornetta ha preferito venire a consegnarlo in portineria, anonimamente».
di Laura Tonero
Furti a catena in Provincia. Il più clamoroso quello di un quadro del pittore triestino del Novecento, Edgardo Sambo, sparito dalla Sala Giunta di palazzo Galatti nel periodo della scorsa campagna elettorale per il rinnovo dei vertici dell’ente provinciale e di quello comunale.
I primi giorni di maggio del 2011, a due settimane dalle votazioni, in quella sorta di “interregno” tra la giunta uscente e quella rinnovata, qualcuno si è introdotto nella sala principale del palazzo che si affaccia su piazza Vittorio Veneto, ha tolto dalla parete il quadro “Ritratto di Licia Sambo” e senza che nessuno se ne accorgesse se lo è portato via. Sparito.
Per giorni, quella sala riservata alle riunioni di Giunta e alle conferenze stampa, non è stata utilizzata. E nessuno fino all’insediamento della nuova giunta ha notato quel “buco” sulla parete. Nessuno si è accorto di nulla. Ma è bastato che la macchina amministrativa riprendesse a funzionare che il furto è stato scoperto. L’amministrazione ha sporto denuncia ma ad oggi l’opera d’arte non è stata ritrovata e l’assicurazione ha già risarcito l’ente provinciale del danno subito.
I 10 quadri di Sambo esposti nella sala giunta accanto ad una tela di Ugo Flumiani e un busto bronzeo di Teodoro Russo, sono stati donati alla Provincia dalla figlia del pittore. «Due di quei dieci quadri hanno un valore che oscilla intorno ai 2.500–3 mila euro (il valore del quadro sottratto potrebbe aggirarsi intorno a quella cifra)– spiega Furio Princivalli, direttore della Casa d’Aste Stadion – gli altri tra i 15 mila e i 20 mila euro.
Ma quello del quadro non è stato l’unico furto messo a segno a Palazzo Galatti. Negli ultimi due anni qualcuno ha rubato denaro a diverse dipendenti della Provincia. Si è introdotto negli uffici e mentre la proprietaria era fuori stanza ha sottratto dalla sua borsetta il portafogli facendolo poi ritrovare nei bagni, privo del denaro e talvolta anche dei documenti. Ad essere caduta nella rete del ladro è stata anche la presidente Maria Teresa Bassa Poropat, alla quale è stato rubato il portafogli con all’interno 300 euro. Il caso più recente è accaduto la scorsa settimana. L’armadietto dentro al quale una dirigente riponeva, chiudendolo a chiave, la borsa è stato scassinato.
Il portafogli è stato rinvenuto poche ore più tardi nel water di uno dei servizi igienici riservati alle donna al secondo piano del palazzo. Anche in questo caso è stata sporta denuncia alla polizia che sta ascoltando i dipendenti della Provincia. Dalle prime indagini il ladro dovrebbero essere una donna estranea all’amministrazione provinciale.
Per far luce sul furto del quadro e sugli spiacevoli episodi che stanno interessando palazzo Galatti, il capo gruppo del Pdl in consiglio provinciale, Claudio Grizon, ha presentato un’interrogazione. «Sentite le preoccupazioni dei dipendenti provinciali,- si legge - ed in particolare delle signore costrette a muoversi sempre con la borsetta appresso, interrogo la presidente per sapere qual è stato l’esito delle indagini interne e di polizia sul furto del dipinto, l’importo con il quale la compagnia assicurativa avrebbe risarcito l’ente e a quali scopi è stato destinato l’importo». Grizon ritiene sia opportuno utilizzare quell’importo per acquistare un’altra opera di Sambo, eventualmente disponibile alle aste o da privati, al fine di ricostituire almeno nel numero di opere il fondo dell’artista.
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