Grizon (Pdl): “il
sindaco garantisca l’ambulanza, i servizi e le sedi del Distretto”
La governatrice Debora Serracchiani
con la riforma dell’organizzazione socio sanitaria ci garantirà la presenza
dell’ambulanza ad Aquilinia?
Stando
alle strategie al disegno di legge n.59 del 13 agosto scorso, oltre alla “riduzione del numero di servizi di pronto
soccorso”, è previsto che “sarà da rivedere l’organizzazione delle ambulanze e
dell’elisoccorso”.
Pertanto
è indispensabile che il sindaco Nesladek
vigili anche su questo tema molto importante per il nostro territorio e
garantisca la comunità sul mantenimento generale dei servizi.
Cosa ha fatto il sindaco Nesladek,
responsabile regionale della sanità per il PD, per cercare di assicurare anche
la presenza di un’ambulanza in centro a Muggia? Ricordiamo a tal fine le inascoltate richieste di Rifondazione Comunista che ha promosso nel 2010 una
petizione con oltre 800 firme?
Che fine hanno fatto poi le
sperimentazioni estive con l’ambulanza privata della “Pubblica Assistenza Nord
Est”, che hanno offerto al maestro Marani l’ispirazione per una vignetta su Il
Piccolo, costate al Comune 20 mila euro per un mese o poco più, su cui avevano espresso perplessità anche gli
allora consiglieri Cristina Tull e Piero
Veronese (quest’ultimo non partecipò al voto per la copertura della spesa)?
Quali ripercussioni ci saranno sui
cittadini con l’istituzione delle “aggregazioni funzionali territoriali”
a cui, su un bacino d’utenza di 20-30
mila abitanti, dovranno associarsi
almeno sei degli attuali medici di famiglia? Un bacino di questo tipo va
evidentemente oltre a Muggia e San Dorligo: saranno ricompresi quindi anche
abitanti e medici triestini?
Questo tipo di organizzazione, pur interessante in quanto dovrebbe coprire una
fascia oraria di 12 ore per 7 giorni su sette, mette fine al rapporto esclusivo con il medico di fiducia e di
famiglia.
Che tipo di relazioni sono previste
tra i cittadini e i medici di base in questi ambulatori di “assistenza
primaria”? Chi pagherà i costi ed il personale dei nuovi ambulatori?
E
poi ci chiediamo ancora come cambierà
l’organizzazione ed il numero dei Distretti sanitari che conosciamo oggi?
Dal
disegno di legge emerge che “il direttore generale dell’Azienda provvede, di
concerto con la Conferenza dei sindaci, all’individuazione dei Distretti fermo
restando che il territorio degli stessi deve essere coincidente, multiplo o
frazione del territorio di uno o più ambiti del Servizio Sociale dei Comuni”: in sostanza considerata la popolazione
provinciale potrebbero essere due o tre.
Da quanto si legge sembra infatti che
la Regione per ridurre gli attuali 20 Distretti (uno ogni 50 mila abitanti) stia
pensando di passare dai 50 mila a 100 mila abitanti per Distretto. C’è una
voce che prevede addirittura che a Trieste ci sia un unico Distretto: il
rischio è che cambino le sedi di quelli attuali, la tipologia e la qualità dei
servizi resi, considerato l’aumento del bacino d’utenza.
Nulla o quasi si intuisce dalla
lettura del disegno di legge in
merito al rapporto tra il Comune e i
suoi servizi sociali, l’Ambito Socio
Assistenziale (con San Dorligo della Valle) il nuovo Distretto e la nuova
Azienda, specie per quanto riguarda la programmazione dei servizi
nell’ambito della progettazione del Piano
di Zona con il rischio che il Comune
in questa nuova prospettiva conti sempre meno.
Infine
non posso non evidenziare, pur senza polemica, che da responsabile della sanità
per il PD il sindaco Nesladek si sarà
sicuramente preoccupato di informare i suoi sostenitori, a Trieste e in
regione, delle radicali e pesanti modifiche che la Regione sta per porre al
voto in consiglio regionale ma a quanto
pare si è dimenticato dei suoi consiglieri e di tutti i cittadini che non
frequentano la sede del PD. Lo invito pertanto a relazionare su questo
tema in consiglio comunale e a promuovere delle assemblee pubbliche per
informare i cittadini.
Intanto
con questi interrogativi presenterò
un’interrogazione con spirito costruttivo per avere dal sindaco le
informazioni necessarie a valutare l’organizzazione socio sanitaria che ci
aspetta.
Claudio Grizon
Consigliere del Comune di
Muggia
Gruppo PDL
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