martedì 2 giugno 2015

IDILLIO FINITO TRA NESLADEK E MAGGIORANZA

Da Il Piccolo del 2 giugno 2015 - Pagina Provincia

Assenze "tattiche" di consiglieri di centrosinistra in commissione e Consiglio. 
Il sindaco di Muggia avvia il confronto interno

MUGGIA - Una Commissione annullata per l'assenza di tre consiglieri Pd. Una riunione del Consiglio comunale sospesa in seguito alla mancanza del numero legale. Non se la passa affatto bene la maggioranza che sostiene il sindaco di Muggia Nerio Nesladek. 
I mal di pancia che stanno caratterizzando l'ultimissima fase del mandato del segretario provinciale del Pd sono ogni giorno sempre più evidenti. Incidenti di percorso per i quali lo stesso primo cittadino, sul proprio profilo Facebook, non nasconde un certo fastidio, precisando come l’assenza del numero legale nell’ultima seduta, costringa ora ad una lotta contro il tempo per riuscire ad approvare in tempo utile il rendiconto di gestione 2014. Lotta che si tradurrà nella convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio - fissata per domani alle 19.30 -, «con conseguenti costi»Da qui la frecciatina ai “responsabili”: «Grazie agli assenti (di maggioranza e di opposizione) e grazie a quella parte della minoranza presente in aula che ha fatto mancare il numero legale». 
Alla riunione del Consiglio finita sotto accusa sono mancati da subito in tre. Per la maggioranza Francesca Riosa (Pd) e Maurizio Coslovich (Fds-Rc). Come noto Coslovich è da tempo in rotta di collisione con l'amministrazione comunale con cui oramai non ha quasi più nulla da spartire per una semplice motivazione: «Nel Pd - chiarisce - non vi è nulla di sinistra». Riosa invece, per motivi lavorativi, aveva preannunciato la sua assenza, come peraltro già accaduto in altre riunioni di Consiglio e commissione: l'ultima pochi giorni fa, quando all'appello sono mancati anche Riccardo Bensi e Danilo Savron, entrambi del Pd. 
All'ultimo Consiglio comunale, nelle file dell'opposizione, era assente per motivi di lavoro Christian Gretti (Pdl), che critica ferocemente le parole di Nesladek. «Precisando come questa fosse la mia seconda assenza in 9 anni di Consiglio, ricordo al sindaco che è lui ad avere l'obbligo di garantire il numero sufficiente per svolgere la seduta e deliberare. Se non è capace di farlo dovrebbe assumersene la responsabilità e andarsene a casa, dedicandosi esclusivamente alla segreteria del Pd». 
Durante il corso dell'ultima seduta, il numero legale è venuto a mancare in seguito all'uscita in massa dei consiglieri di opposizione Ferdinando Parlato (Un'altra Muggia), Daniele Mosetti (FdI-An), Claudio Grizon (Pdl) e Paolo Prodan (Pdl). Le presenze si sono sono poi ulteriormente ridotte a seguito dell'uscita dal municipio di Claudio Di Toro (ex Lega Nord) e Dario Grison (Pdl), nonché dell'esponente di maggioranza Marina Busan (Meio Muja). 
A rimanere in aula sino all'ultimo, cercando di salvare il salvabile, sono rimasti in nove: per il Pd Nerio Nesladek, Stefano Decolle, Valentina Parapat, Loredana Rossi, Marco Finocchiaro, Riccardo Bensi, Danilo Savron, per l'Idv Fabio Longo, per Sel Laura Marzi. Un po’ pochini rispetto ai venti consiglieri comunali che dovrebbero di norma animare l'assemblea. 
«Avevo preventivamente avvisato che alle 15.10 sarei dovuta uscire per motivi lavorativi, non sono mai mancata a nessun Consiglio o commissione - puntualizza Busan -. Noi continuiamo a sostenere l'amministrazione Nesladek fermo restando che valuteremo punto per punto prima di dare il nostro consenso, visto che su Uti e rifiuti la nostra posizione è ben diversa da quella del Pd». La lista civica di Roberta Tarlao ha dimostrato quindi di non seguire gli ordini di scuderia, esattamente come l'indipendente ex Sel Geremia Liguori, legato alla maggioranza ma con riserva.
E se anche l'assessore Fabio Longo (Idv) non è affatto allineato dogmaticamente col Pd, all'interno degli stessi renziani c'è Danilo Savron, sempre più battitore libero (vedi il caso Uti). Da parte sua Nesladek ha già preannunciato un confronto interno con gli esponenti di maggioranza. Resta il fatto che il centrosinistra muggesano, oramai, sta assieme incollato con il bostik. E tale rimarrà sino alla delicatissima discussione del Piano regolatore. 

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