Nesladek caccia l’assessore “assenteista”
Longo non si presenta in aula e fa saltare di nuovo il voto sul Piano regolatore. L’ira del sindaco: «Ha tradito gli impegni»
di Riccardo Tosques
MUGGIA - L'assessore Fabio Longo non fa più parte della giunta Nesladek. Fatale l'assenza durante l'ultima seduta del Consiglio comunale - con oggetto il tanto atteso Prgc - rinviata a causa della mancanza del numero legale. All'esponente ambientalista eletto nella lista dell'Italia dei Valori, poi diventato indipendente, sono state revocate ufficialmente le deleghe ad Ambiente, Reti, Politiche energetiche, Democrazia partecipata e Borghi. Da capire ora a chi verranno affidati tutti questi incarichi.
Il sindaco «Spiace che Fabio Longo si sia voluto mettere fuori dalla squadra di governo e spiace ancora di più che l’abbia fatto senza un preventivo confronto con il sindaco, al quale, anzi, in un colloquio di poco prima della seduta, aveva garantito la sua presenza».
Nerio Nesladek commenta così l'espulsione dalla giunta dell'assessore Longo. Un'espulsione già preventivata nel primo pomeriggio di ieri, e anticipata di un giorno nella sua ufficialità. «Già assente per ferie che qualcuno ha definito “strategiche” prima, Longo è mancato anche a questo nuovo appuntamento con il Prgc in aula - prosegue Nesladek -. Un appuntamento che, però, portava con sé delle decisioni importanti».
Ma Nesladek si è scagliato anche contro il centrodestra: «Abbiamo molte cose da portare a termine per la nostra città e lascia l’amaro in bocca l’atteggiamento negativo e puramente ostruzionistico di chi ha fatto mancare il numero legale. Non c’è un problema di maggioranza, abbiamo i voti per far passare questi provvedimenti importanti, semplicemente in questa fase di passaggio poche persone possono impedire lo svolgimento dei lavori del Consiglio facendo mancare il numero legale, impedendo ai due nuovi consiglieri (Donadel e Crevatin, ndr) di insediarsi e di fatto tenendo in ostaggio un’intera città».
La replica di Longo «Ho sperato sino all'ultimo in un dietrofront dell'amministrazione Nesladek sul
Prgc, ma niente da fare: per questo ho deciso di dimettermi dal mio ruolo di assessore». Fabio Longo ha commentato così lo strappo con la giunta Nesladek. Riguardo alla sua assenza in Consiglio comunale Longo spiega: «Due consiglieri di maggioranza mi avevano preventivamente comunicato che la mia presenza non era affatto necessaria, dal momento che la maggioranza avrebbe avuto comunque i numeri per lavorare da sola”.
LA REPLICA DELL’EX IDV
Questa maggioranza sostiene le speculazioni edilizie
L'ex assessore fa questa premessa giustificando la sua assenza in aula lunedì. «Ho appreso solo lunedì pomeriggio, e per le vie brevi, il parere dei tecnici, peraltro non pienamente condivisibile, sul mio emendamento presentato per eliminare la potenzialità edificatoria del nuovo Prgc. Di conseguenza mi sono poi impegnato per stendere un nuovo documento di replica: anche a questo è dovuta la mia assenza di lunedì».
A tale proposito Longo lancia la sfida a Nesladek: «Auspico un incontro pubblico affinché la gente sappia cosa sta accadendo. Purtroppo questa maggioranza vuole sostenere le speculazioni edilizie: immancabilmente le nostre strade si sono divise».
L’opposizione «È clamorosamente fallito il “golpe della sardella”, ossia l’ennesimo tentativo del Pd e del suo segretario Nerio Nesladek di forzare l’approvazione del Piano Regolatore».
Gli otto consiglieri comunali di opposizione - Paolo Prodan, Claudio Grizon, Christian Gretti, Nicola Delconte, Dario Grison, Daniele Mosetti, Ferdinando Parlato e Claudio Di Toro - hanno le idee chiare: «Fino a quando continueranno le forzature, noi non potremo di certo agevolare l’approvazione di deliberazioni non condivise».
Infine un messaggio agli “avversari”: «Per uscire dall’impasse, siamo disponibili ad assicurare il numero legale, ma solo a fronte di un chiaro ed inequivocabile cambio di rotta sia nel metodo sia nel merito degli atti in discussione: basta quindi a furbate, forzature ed equilibrismi per tentare di rianimare una maggioranza oramai stecchita. Il Pd chieda a Nesladek di rinunciare all’accanimento terapeutico».
CONSIGLIO COMUNALE DI MUGGIA
Riosa vola all’estero. Il gruppo dem perde un altro pezzo
MUGGIA - Francesca Riosa lascia il Consiglio comunale. Al suo posto è in arrivo Diego Crevatin. Nel marasma di queste ore si è aggiunto un nuovo inaspettato cambio in corsa nelle file del Pd. La 35enne Francesca Riosa ha infatti rassegnato le proprie dimissioni da consigliere: nessuna motivazione politica dietro a questo gesto, ma esigenze di natura personale legate ad un trasferimento all'estero.
Formalmente al suo posto subentra Diego Crevatin, membro direttivo del Pd, dal novembre 2013 presidente della compagnia Ongia. Muggesano, storico collezionista del Carnevale rivierasco, Crevatin è un vero cultore della manifestazione più amata dai muggesani.
Avvicinatosi al Carnevale nel lontano 1970, Crevatin ha sempre fatto parte dell'Ongia, prima come sassofonista della banda, poi come collaboratore per la pitturazione dei carri allegorici, successivamente come progettista dei carri.
Dagli anni Ottanta fino ai primi anni del Duemila ricopre la carica di segretario dell’Associazione folcloristica muggesana compagnia Ongia.
Nel 2013 la nomina a presidente al posto di Italo Deponte. Il cambio tra Riosa e Crevatin arriva pochissimi giorni dopo le dimissioni da consigliere di Stefano Decolle. L'assessore in quota Pd dovrebbe essere sostituito non da Mirna Viola, prima tra gli eletti che però ha rinunciato per motivi personali, ma da Igor Donadel.
Dando uno sguardo al passato, nelle ultime elezioni comunali del 2011 le preferenze ai candidati - poi eletti - del Pd vennero così distribuite: Valentina Parapat 167 voti, Stefano Decolle 162, Loredana Rossi 97, Danilo Savron 91, Riccardo Bensi 86, Francesca Riosa 77, Marco Finocchiaro 65. Subito dietro Mirna Viola che raccolse 60 preferenze, incalzata da Igor Donadel a quota 41, e da Diego Crevatin con 34 preferenze. Per curiosità, se qualche altro dem dovesse dimettersi, il primo tra i non eletti, ora, sarà Giulio Filippi. (r.t.)
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