Grizon
(Pdl): qualsiasi sia il problema la giunta deve trovare una pronta e
convincente risposta e soluzione: è inimmaginabile che si speculi sulla qualità
e quantità dei pasti che, salvaguardando i necessari apporti energetici e
nutrizionali, dovrebbero tener conto le tradizioni e le consuetudini alimentari
della nostra comunità e del parere delle famiglie.
"Una
cosa è certa: è inimmaginabile che la sua amministrazione speculi su qualità e
quantità dei pasti dei bambini" scrive Claudio Grizon, consigliere
comunale di Muggia per il Pdl, in una interrogazione urgente al sindaco
Nerio Nesladek e all’assessore Loredana Rossi, dopo aver letto le
lamentele che numerosi genitori hanno postato su facebook.
I
problemi almeno su Fb sono scaturiti da un commento alquanto amaro e sconsolato
di un papà di Muggia: “Bollettino della refezione scolastica. Martedì 6
ottobre. Primo piatto: minestra (definita giallo-grigia). Insalata mista (nel
senso mezza salatissima e mezza senza sale). Banane”.
"Qualsiasi
sia il problema – sottolinea Grizon – la giunta deve trovare una pronta e
convincente risposta e soluzione: non si può speculare sul menù dei bambini".
"Ad
un certo punto – rivela l’esponente del centro destra muggesano – mi sono
inserito nei commenti su Fb con una semplice domanda: "è tanto grave
la situazione? è una questione di gusti, quantità o qualità?" La
risposta del papà che ha pubblicato quello che ha definito il “bollettino della
refezione scolastica” è stata tanchant: “di gusti, qualità e
quantità”.
"Ho
trovato davvero incredibile – aggiunge Grizon - che una mamma abbia rivelato
che “hanno mangiato tutti pane” e che un papà si sia chiesto: “ma una pasta col
ragù?” ed ancora “anche di minestra tante volte solo 5 mm”."
"Mi chiedo – conclude Gizon - se i noti interessi professionali del sindaco
Nesladek nel campo dietetico e alimentare abbiano contribuito a determinare
questa situazione: pur non volendo intervenire negli aspetti scientifici
della predisposizione dei menù, che non spettano né al sindaco né a me,
ritengo che dovrebbero essere assicurati ai bambini gli adeguati apporti
energetici e nutritivi considerate anche le tradizioni e le consuetudini
alimentari della nostra comunità e sentiti i pareri delle famiglie".
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