lunedì 25 agosto 2008

BELLA E ADDORMENTATA, LA PROVINCIA CHE NON C’E’

INTERVENTO/COMUNICATO STAMPA

in replica all’intervista alla presidente Maria Teresa Bassa Poropat pubblicata su Il Piccolo domenica 17 agosto


Grizon (F.I.): la Poropat sogna la sua città delle donne, tra regolamenti e burocrazia e festival da 700 mila euro


“Forse non fanno molto, ma di per se non fare molto non è necessariamente un fatto negativo”. E’ stata questa la risposta che mi diede un ormai ex assessore regionale quando, ormai oltre un anno fa, gli chiesi un giudizio sull’amministrazione guidata dalla presidente Maria Teresa Poropat.

Questa amministrazione, quindi, non brilla certo per la sua progettualità, e tantomeno per il carisma del suo presidente, ma può vantare invece una serie di risultati, a nostro giudizio estremamente negativi, che contribuiscono giorno dopo giorno con l’amministrazione quotidiana a rendere sempre meno evidente, efficace e rilevante il ruolo della Provincia di Trieste.

A partire dalla tentazione di costituire una giunta di sole donne, all’annunciata intenzione di realizzare un bilancio di genere, passando attraverso al grande ruolo da dare alla Commissione Pari Opportunità, al neo costituito Comitato per le pari opportunità e alla figura del Consigliere di parità la presidente Poropat con l’iniziativa Casa Internazionale delle Donne sembrerebbe voler contribuire alla costruzione di una sua piccola “città per le donne”, anziché pensare a una Provincia forte al centro della pianificazione del territorio.

Ma la cronaca forse non ha dato la giusta rilevanza ad altre “chicche” di cui spesso si vanta invece la Poropat, ma che nell’intervista rilasciata al Piccolo nei giorni scorsi si è ben guardata dal ricordare.

Questa è, infatti, la Provincia delle regole e della burocrazia in quanto molto si è prodigata per varare il regolamento per i patrocini, quello per l’uso del logo istituzionale, un nuovo regolamento per i contributi che ha scontentato tutti nonché un bel piano della comunicazione di dubbia utilità per un ente con un ruolo sempre meno rilevante e che ha sempre meno cose da dire.

Ma la giunta Poropat può vantarsi anche di aver chiuso l’ISAI - Istituto per lo sviluppo ambientale internazionale, costituito dalla giunta precedente, e già destinatario di copiosi finanziamenti, per realizzarne una nuova, in fotocopia, pur di segnare la discontinuità politica, denominata ASIA delle cui attività nessuno ha mai avuto notizia se non per i finanziamenti ormai andati perduti. Andrebbe ormai chiusa in quanto si configura come un Ente inutile.

Tra i primi atti promossi dalla Poropat, nonostante una causa ancora in corso con la Regione per i finanziamenti su tale progetto, ritroviamo lo smantellamento del progetto Casa delle Età Libere, che prevedeva la realizzazione di centri di aggregazione per anziani e giovani nell’ex Casa del Lavoratore Portuale, nell’ex Teatro della Lega Nazionale di Duino Aurisina e a Muggia, a favore di un ben più ellittaria Casa del Cinema che risponde maggiormente ai bisogni di settori culturali accasatisi da tempo all’ombra del centro sinistra.

Particolare valore va poi dato alla chiusura dell’iniziativa dedicata alla popolazione anziana Il Pane e la Rosa, di gran lunga ben più efficace e meno costosa, in ragione dei servizi resi, del progetto Estate in…sieme con i suoi disorientanti numeri verdi che sembra servire soltanto a trasferire risorse, 60 mila euro quest’estate, alla rotelliana Azienda Sanitaria e alla solita Televita la cui responsabile si è recente unita in matrimonio con il segretario regionale del PD.

Ma se parliamo di Azienda Sanitaria come non ricordare i 60 mila euro spesi dalla Provincia per festeggiare le ricorrenze dell’ex Ospedale Psichiatrico e del Parco: un vero spreco di denaro pubblico finiti non si sa dove, forse in groppa a “Marco cavallo”.

Ma come non ricordare ancora la brillante idea del vice presidente Godina di revocare la convenzione con l’ENPA per la raccolta degli animali sul territorio, prima rinviata e poi sospesa, che gli è valsa l’attribuzione dell’incarico onorifico di “maresciallo delle osmize”.

Non pago delle “brillanti” figure ed iniziative Godina si è recentemente messo in luce per aver subappaltato alla Provincia di Gorizia di Gherghetta ogni ruolo di rilievo nella neo costituita società GAL per la gestione dei finanziamenti europei, accontentandosi con la sua presidente di offrire l’indicazione di due nominativi di spicco del mondo letterario e culturale che dovrebbero dare prestigio all’iniziativa.

Certo che neanche la vicenda dell’IMO-IMA, Istituto internazionale di formazione per il mondo della navigazione, ha dato modo alla Poropat per ricavarsi un ruolo significativo.

Al di la delle vicende giudiziarie sul vecchio istituto in via di liquidazione, gli enti che ne facevano parte nulla hanno fatto, tranne la Camera di Commercio, per mantenere a Trieste, sotto altre forme, questo prestigioso centro di formazione il cui trasferimento avevo già annunciato a gennaio, inconsapevole profeta, dalle pagine de Il Piccolo nel mese di gennaio, segnalando che l’allora ministro dei trasporti Bianchi si stava prodigando per portarlo a Genova.

Che dire ancora della vicenda della Stock, della sua vendita e del trasferimento di una parte dei suoi dipendenti a Milano: anche in questo caso la Poropat nulla ha fatto di concreto, sin da quando con la vendita un anno fa, come asserito in audizione dalla rappresentanza dell’Associazione Industriali, già si sapeva del possibile ridimensionamento a breve termine del trasferimento del personale a Milano.

Ma venendo a temi ancor più rilevanti, come i progetti per i rigassificatori di GNL, va ricordato il colpevole silenzio, vorremmo dire l’omertà della Provincia sulla vicenda, fino ad impedire che il consiglio provinciale approfondisca il tema e si esprima sul tema pur di non mettere in evidenza le divisioni interne alla maggioranza.

Uno dei temi più dibattuti ed oggetto di divisioni tra maggioranza ed opposizione è stato anche quello del trasporto pubblico ed in particolare l’ormai cassato progetto della giunta Illy di giungere ad un gestore unico del tpl gomma-ferro-mare. Sul tema è sempre stata l’assessore Barduzzi a dettare le linee della Provincia, prendendosi poi le critiche della sua stessa maggioranza.

Una delle vere “chicche” della Provincia è la storia dell’ipotetica realizzazione di una metropolitana leggera, tanto cara all’assessore Barduzzi, la quale, a tal proposito, si è prodigata di spendere decine di migliaia di euro in studi e consulenze, dimenticando che la Provincia non ha alcuna competenza per posare rotaie o per acquistare locomotive.

Si sa che la sinistra si è sempre sentita la depositaria della cultura ma con il festival Teatri a Teatro a Trieste e in provincia, rassegna di teatro classico a leggio, la Poropat ha superato ogni record di spesa pubblica.

70 mila euro per la direzione a Presburgher, 110 mila euro per un concerto dell’Orchestra Sinfonica del FVG “dedicato” a 50 spettatori e forse 1200-1500 biglietti venduti in 12 serate credo diano la dimensione del delirio di onnipotenza della giunta Poropat che non si vergogna di spendere 700 mila euro di fondi pubblici per una manifestazione di nicchia.

La Poropat celebra, a caro prezzo per i triestini, la convinzione che la sua cultura è per pochi, senza preoccuparsi di mortificare chi opera da anni nel settore dello spettacolo e della cultura con fatica, ora proprio anche grazie alle minori risorse stanziate dalla Provincia.

Questi semplici appunti, tratti dalla cronaca di due anni e mezzo di amministrazione, rievocano la figura di una presidente a cui sfuggono le potenzialità del suo ente, che si limita a sognare una giunta di sole donne e che è a capo di una Provincia che non c’è, “bella e addormentata”, ma a cui, prima o poi, il centro destra tornerà a dare un cuore.

Trieste, 25 agosto 2008

Claudio Grizon

Consigliere della Provincia di Trieste

Capo Gruppo di Forza Italia

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