mercoledì 11 marzo 2009

MODIFICHE AL METANODOTTO SNAM, SILENZIO DEL COMUNE DI MUGGIA

La documentazione con la richiesta di parere arrivata al Comune di Muggia da parte della SNAM è stata protocollata il 21 gennaio scorso, la lettera della Direzione regionale dell'Ambiente invece il 30 gennaio, ma il tema è sempre lo stesso: un nuovo parere sulle modifiche apportate dalla SNAM sui sistemi di sicurezza del metanodotto che dovrebbe portare, via mare, il GNL dai depositi della Gas Natural (purtroppo quasi approvati) fino a Villesse.

Il Consiglio Comunale però, a pochi giorni dalla scadenza dei termini, non ne sa niente. Gli uffici non hanno indicazioni da parte della giunta. Non si sa se e quando il Consiglio potrà dare questo ennesimo, probabilmente ultimo, parere per cercare di bloccare la realizzazione dei depositi e della condotta sottomarina di GNL.

Il valore politico del gesto sarebbe ancora una volta importantissimo.

Molti progetti si accavallano infatti in quel lembo di terra e su quel braccio di mare tra l'ex area Esso e l'area dell'ex raffineria Aquila. Molti inoltre i problemi che tale concentrazione di attività, con un potenziale fortissimo rischio ambientale o con un grosso impatto sulla movimentazione sia mare che a terra, porterebbero a quest'area.

Dal lato del comune di Trieste, l'area della Ferriera da bonificare e riconvertire, l'area ex Esso dove realizzare i depositi di GNL e dove dovranno attraccare le gasiere, le previste nuove banchine che prolungherebbero il canale navigabile e dove dovrebbero essere stoccati e movimentati i container con un pesantissimo impatto sulla viabilità e sul traffico che l'Autorità Portuale vorrebbe scaricare su Aquilinia.

Pochi metri più in là lo spazio per le navi che alimentano l'oleodotto della Siot. Tutto questo mentre a poche decine di metri la Teseco realizzera un'ulteriore area commerciale, secondo l'accordo di programma in atto. I cittadini di Aquilinia e di via Flavia intanto temono per gli incidenti che potrebbero succedere e le associazioni mettono in guardia sui danni e rischi ambientali.

Nesladek però, se non si darà una mossa in questi prossimi giorni, dopo essersi opposto a onor del vero al GNL, rischia di stendere un velo di omertà sugli ultimi atti che porteranno alla realizzazione di questo contestato deposito di GNL. A meno che non sia una scelta, calata dall'alto, dal Pd provinciale che sul GNL non la pensa come lui.

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