martedì 12 gennaio 2010

ICI ARRETRATA SUI TERRENI EDIFICABILI: EQUITALIA SI DIFENDE SENZA MOTIVO, DA CHI PRENDE LE DISTANZE?

Da Il Piccolo del 12 gennaio 2010 - Pagina 20 - Trieste

REPLICA

Equitalia Fvg

In relazione agli articoli di stampa apparsi sul Piccolo nelle date del 7 e 8 gennaio («Muggia, l’opposizione attacca sull’Ici» e «Le aliquote Ici restano ai valori del 2009») Equitalia Friuli Venezia Giulia, partner convenzionato con il Comune di Muggia per l’attività di accertamento e riscossione dei tributi, precisa che: - Equitalia Friuli Venezia Giulia non determina né decide i coefficienti in base ai quali suddividere le aree edificabili comunali, in quanto tale prerogativa rientra nella sfera decisionale del Comune stesso; - l’entità delle riscossioni volontarie connesse agli atti di accertamento emessi dal Comune risente delle eventuali contestazioni e richieste di revisione presentate da quei contribuenti che ritengono non congruamente determinato il valore attribuito alle aree di loro pertinenza.

Valeria Ciarambino
relazioni esterne Equitalia Friuli Venezia Giulia


LA NOTA

Curiosa questa precisazione di Equitalia tra le "Segnalazioni" di oggi. Sappiamo bene di chi sono le responsabilità nella vicenda dell'ICI arretrata sui terreni edificabili: sono del Comune e dell'assessore al bilancio del tempo, ovvero del vice sindaco Franco Crevatin, che ha gestito con ostinazione e con l'approssimazione che lo contraddistingue la classificazione dei terreni.
Per quale ragione Equitalia si difende? Da chi e da cosa prende le distanze? Noi che sappiamo come stanno le cose sappiamo solo che per i servizi resi ha chiesto un'enormità: ben il 30% sugli importi accertati dino a 500 mila euro e il 35% per gli importi eccedenti.
Abbiamo anche i nostri dubbi sulla consulenza data al Comune ma ancor di più non ci è chiaro perchè Crevatin ha gestito caparbiamente questa vicenda nonostante l'impopolarità che gli è derivata? Solo grazie alle critiche dell'opposizione l'amministrazione è stata costretta a ridurre le esose richieste iniziali del 30% a causa di un'iniqua e irreale zonizzazione del territorio comunale che è stato classificato come ambito unico.

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