giovedì 2 dicembre 2010

ASILI E SERVIZI PER L’INFANZIA, DOPO 5 ANNI IL PD AVREBBE DOVUTO RISOLVERE I PROBLEMI

“Dopo cinque anni che il sindaco Nesladek sta guidando il Comune il PD ha un bel coraggio ad attribuire le responsabilità della sua incapacità di governare al centro destra: sarebbe ora che cominci a dare qualche risposta e ad assumersi le responsabilità dei suoi fallimenti anziché cercare demagogicamente improbabili responsabili”.
"Secca e dura la replica del Coordinamento Comunale del PDL di Muggia alle accuse di responsabilità che ieri la segreteria del PD ha cercato di attribuire al centro destra.
“Forse – ironizza il consigliere e coordinatore del PDL muggesano Claudio Grizon - avrebbero preferito che le difficoltà degli asili non venissero rese pubbliche, nascondendo, come fa la giunta, i bisogni delle famiglie e dei servizi dell’infanzia sotto il tappeto, ma così non è stato anche perché, oltre a noi del PDL, sono stati anche i genitori a farli emergere”.
“In cinque anni l’assessore Loredana Rossi – prosegue Grizon - non ha fatto neanche una riunione di coordinamento con gli asili privati per comprenderne le problematiche e valutare le possibilità di sostegno fintanto che la stampa non ha dato voce ai loro problemi”.
“Per quanto attiene Aquilinia – spiega Claudio Grizon - l’ordine delle Canossiane, dopo le preoccupazioni dei genitori e alcune iniziative di sensibilizzazione nei confronti dell’ordine da parte delle famiglie, sembra abbia fortunatamente e autonomamente deciso di desistere dalla chiusura e di proseguire l’attività che probabilmente non potrà prescindere dall’eventuale adeguamento dei locali alle norme, da un ritocco delle rette e da una maggior pubblicità”.
“Per quanto riguarda l’asilo dei SS.Giovanni e Paolo – sottolinea invece Christian Gretti – consigliere e vice coordinatore del PDL - i problemi hanno origine in modo particolare nei costi del personale come per l’asilo parrocchiale di Zindis”.
“Neanche per gli asili nido – commenta Gretti - la giunta nulla ha fatto per dar risposte alla trentina di richieste, circa il 50% del totale, che annualmente non sono state accolte”.
“Rispetto alle problematiche degli asili poi – sottolinea Paolo Prodan, capo gruppo di AN-PDL - è assolutamente illogico il riferimento del PD alla situazione dei beni di proprietà dell’ente. E se parliamo delle passate amministrazioni – prosegue Prodan - va ricordato che proprio al centro destra va attribuito il merito di aver ottenuto la statalizzazione della scuola materna di Fonderia ove vigeva il progetto Zerosei, grazie alla determinazione del sindaco Roberto Dipiazza e dell’assessore Italo Santoro, che ci ha permesso di ottimizzare le strutture e ridurre i costi per la cittadinanza”.
“Con gli oltre 2 milioni di euro dell’addizionale IRPEF prelevati dalle tasche dei muggesani in quattro anni e con i circa 3 milioni di euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione dai centri commerciali Freetime e Coop Nord Est – ricorda il coordinatore Grizon - spesi in larga parte a pioggia o per iniziative discutibili, avrebbero potuto trovare da tempo soluzioni idonee”.
“Ribadiamo che l’idea di ampliare la scuola dell’infanzia “Biancospino” a Chiampore è assurda perché decentrata rispetto al territorio comunale – sottolinea Viviana Carboni capo gruppo di FI-PDL - e agli itinerari quotidiani dei genitori verso i rispettivi luoghi di lavoro ed è grave che la nuova segretaria del PD, in quanto donna, non se ne renda conto”.
“Che il PD tenti inoltre di attribuirsi i meriti della convenzione che vige tra il Comune di Muggia e le scuole parrocchiali da oltre quindici anni – aggiungono ancora Gretti e Prodan - è altrettanto pretestuoso in quanto si tratta di un’iniziativa ormai condivisa da tutte le amministrazioni che si sono nel frattempo alternate e per la quale più volte l’opposizione ha chiesto che venga maggiormente finanziata”.
“Evidentemente per il PD, per Nesladek e per la Rossi – concludono all’unisono Grizon, Carboni, Gretti e Prodan - era più importante spendere 2 milioni di euro per il trasferire della biblioteca, di cui nessuno sentiva la necessità, piuttosto che un nuovo asilo nido comunale o sostenere i servizi offerti dagli asili privati che, qualora dovessero chiudere, il Comune non sarebbe certo in grado di gestire”.

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