IL COMUNE LA METTE A DISPOSIZIONE L’assessore Bussani: dipende dall’interesse che avranno le compagnie petrolifere
Il Comune ha nel frattempo individuato un’area di 2300 metri quadri nell’ex cantiere Alto Adriatico (sul lato monte in direzione Trieste) dove poter realizzare un nuovo distributore conforme alla normativa vigente e ha invitato con una lettera, pubblicata sul sito istituzionale e su tre quotidiani ed esposta all’Albo pretorio, le società petrolifere a manifestare il proprio eventuale interesse. Ma se appare evidente l’intento dell’amministrazione di mantenere almeno un impianto attivo sul territorio comunale, c’è da fare i conti con la crisi legata all’eliminazione dei carburanti agevolati e alla concorrenza slovena.
L’impianto dovrà avere una superficie di almeno 2.000 metri quadri, corsie di entrata e uscita e invasature di alberi e fiori, almeno 2 colonne di erogazione (almeno una erogante prodotti ecocompatibili) e 16 pistole, servizi accessori (lavaggio, gommista, ristoro) e un adeguato numero di parcheggi con area di sosta attrezzata. I lavori dovranno concludersi entro 9 mesi dalla consegna dell’area. «Stiamo facendo il possibile perché Muggia non sia privata di questo servizio: sarebbe importante avere nelle vicinaze del centro storico un distributore e i servizi collegati - conferma l’assessore allo Sviluppo Economico ed Energetico, Edmondo Bussani -, ma la sua realizzazione non dipende da noi, bensì dalla valutazione economica dei costi e benefici da parte della aziende petrolifere».
Critico con i pubblici amministratori il presidente della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti (Figisc), Roberto Ambrosetti: «Ci si doveva muovere prima, perché adesso ci si trova davanti a una piazza sguarnita, che invita ancora di più gli automobilisti a un esodo verso la Slovenia, senza contare il danno dal punto di vista turistico. Per adesso la stazione di servizio di Aquilinia, abbastanza in linea con i dettami normativi, continua a funzionare: speriamo che non si assista a un "harakiri" anche nei confronti di quell’impianto».
Quella dei due distributori all’ingresso della cittadina era una sospensione dell’attività annunciata secondo quanto disposto della legge regionale 8/2002, che prevede particolari condizioni per gli impianti stradali che i due non soddisfavano. La normativa impone ai Comuni la verifica della compatibilità territoriale e l’eventuale sospensione del servizio, fino all’adeguamento degli impianti che non rispondono alle norme. Da qui, il provvedimento.
Gianfranco Terzoli
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