Da Il Piccolo del 17 agosto 2011 - Pagina 28 - Cronaca Trieste
Grizon attacca: «Il sindaco intervenga». Nesladek: «Va coinvolta l’AcegasAps»
di Vanessa Maggi
MUGGIA - Allarme per i valori batteriologici rilevati nelle acque muggesane: dalle analisi effettuate presso lo sbocco del canale che passa in prossimità del parcheggio Caliterna è risultato un indice di inquinamento gravissimo. Questi i dati emersi dal monitoraggio di mari, acque interne e falde del Friuli Venezia Giulia effettuato dal laboratorio mobile di Goletta Verde, storica campagna estiva di Legambiente che tutti gli anni vede un piccolo veliero costeggiare la penisola per indagare lo stato di salute delle acque italiane e promuovere pratiche che contrastino fenomeni quali l’inquinamento idrico, la cementificazione delle coste e il trivellamento dei fondali marini. Tra i cinque punti critici rinvenuti in Friuli Venezia Giulia, sono due quelli fortemente inquinati e uno di questi è proprio il canale sotterraneo di Via Manzoni a Muggia, dove scorrono le acque contaminate del rio Fugnan.
Un problema già segnalato nel 2002 dall’associazione ambientalista “Ambiente è/e vita” e rimarcato negli ultimi anni a fronte dei risultati di uno studio condotto dal Servizio territoriale e ambientale del Comune di Muggia, secondo i quali la contaminazione del torrente era riconducibile a perdite fognarie consistenti. La conferenza stampa svoltasi a Grado nei giorni scorsi alla presenza di Massimo Serafini, portavoce di Goletta Verde, Edoardo Maricchio, sindaco di Grado, Lino Santoro del comitato scientifico Legambiente Friuli Venezia Giulia, Luisella Milani dell’Osservatorio Alto Adriatico Arpa Fvg e Michele Tonzar, presidente di Legambiente Friuli Venezia Giulia è tornata infatti sull’annosa questione della depurazione, ancora ben lontana dall’essere sanata. «A tal proposito la nostra posizione è chiara, bisogna quanto prima estendere a tutti i cittadini il servizio di rete fognaria e monitorare attentamente l’emergenza foci per ridurre non solo il rischio sanitario, ma anche e soprattutto per continuare a garantire la qualità ecologica del territorio», dichiara Tonzar. L’insufficiente depurazione degli scarichi fognari, situazione che persiste a Muggia così come negli altri Comuni che non si sono ancora conformati alla direttiva europea per il corretto trattamento dei reflui urbani, spiega, ha portato ad una presenza batteriologica nelle acque doppia rispetto al limite consentito dalla normativa. Una quantità di batteri contaminanti nelle acque del rio Fugnan, enterococchi intestinali e escherichia coli, tale da far meritare il giudizio di “sito fortemente inquinato” al Comune muggesano che si è guadagnato anche il primato regionale, insieme alla foce del canale del porto del Villaggio del Pescatore di Duino Aurisina, per l’inquinamento idrico. Immediata la nota polemica del consigliere comunale del Pdl Claudio Grizon. «Alla luce di questa denuncia di Legambiente - suggerisce Grizon - è il caso che il sindaco assuma i provvedimenti opportuni e avvii lungo il percorso del torrente le indagini necessarie al fine di identificare i responsabili, intimando loro la bonifica o il divieto a far confluire nel torrente ogni tipo di scarico non consentito». Il consigliere del Pdl non manca di evidenziare come «sia curiosa l’attribuzione della “bandiera nera” a Muggia per l’inquinamento del Fugnan proprio dopo cinque anni in cui è sindaco un simpatizzante ed ex dirigente dell’associazione ambientalista notoriamente vicina alla sinistra». Ma poi apre alla collaborazione. «Se il sindaco - continua Grizon - saprà dimostrare tempestività, determinazione e chiarezza d’intenti sarò lieto di sostenere e incoraggiaren l’impegno per risolvere il problema non nuovo degli scarichi del Fugnan». Il sindaco di Muggia Nerio Nesladek, da parte sua, assicura immediate analisi batteriologiche per iniziare gli interventi di risanamento. «A fronte di un’indiscutibile responsabilità del nostro Comune sulla grave situazione emersa - spiega il primo cittadino - voglio ricordare che il monitoraggio sull’inquinamento idrico territoriale fa capo anche ad organi intercomunali deputati come l’Aato (Autorità d’ambito territoriale ottimale) e che la soluzione deve passare attraverso una campagna di rilievi a monte del Fugnan gestita dall’AcegasAps entro le unità dello stesso Ambito territoriale».
Nessun commento:
Posta un commento