La traduzione in sloveno del Piano di Zona dei servizi per l’Ambito Socio
Assistenziale di Muggia e San Dorligo della Valle costerà ben 10.000
euro.
Nei giorni scorsi la responsabile dell’Ambito ha affidato ( con determina dd. 10.05.2013 n.422) la traduzione degli atti del Piano e dei suoi allegati all’Istituto Sloveno di Ricerche, con sede in via Beccaria a Trieste,
che secondo gli uffici “risulta essere il soggetto più qualificato ad assumere tale incarico”.
Secondo il contratto il Piano sarà tradotto e consegnato al Comune di Muggia entro il prossimo 30 maggio.
"Mi chiedo se non si poteva soprassedere alla traduzione del Piano in sloveno – commenta il consigliere comunale del Pdl Claudio Grizon e già assessore alle politiche sociali della Provincia – in quanto si tratta di documenti tecnici che definiscono le tipologie e la rete dei servizi socio assistenziali che i due Comuni si
propongono di assicurare ai loro cittadini da qui al 2015 e non di informazioni da divulgare obbligatoriamente in modo
capillare”.
“Oltretutto per la traduzione non saranno utilizzate
risorse finalizzate, derivate dall’applicazione della legge 38/2001 sulla tutela della minoranza slovena, – spiega il consigliere Grizon – ma risorse residue del 2010 della Regione destinate originariamente ad “interventi di adeguamento tecnico ed organizzativo” per l’Ambito socio assistenziale che avrebbero potuto essere utilizzate anche per altre esigenze più utili e cogenti”.
"Non sono contrario alla tutela dei diritti di quanti si ritrovano nella comunità di lingua slovena – prosegue Grizon – ma devo dire che di questi tempi spendere 10 mila euro per tradurre pacchi di documenti che sono destinati alla Regione, ai Comuni e ad alcune organizzazioni che gestiscono o si occupano di servizi sociali, con tutto il rispetto, di questi tempi non mi pare proprio una priorità”.
“Da un lato le amministrazioni comunali si lamentano delle ristrettezze di risorse – conclude Grizon – e dall’altro non sono in grado di razionalizzare le proprie spese secondo criteri di economicità ed efficienza che privilegino le vere esigenze dei cittadini piuttosto di adempimenti burocratici e formali che in questo caso serviranno solo a moltiplicare la spesa per documenti che saranno riposti in qualche armadio polveroso considerato che l’italiano lo conoscono tutti”.
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