martedì 19 novembre 2013

ROVIS E GRIZON, PRIMI ALFANIANI ALLO SCOPERTO

Da Il Piccolo di martedì 19 novembre 2013 - Pagina 20 - Cronaca Trieste 

LA NEONATA FORMAZIONE A TRIESTE 

Rovis e Grizon, primi alfaniani allo scoperto 
La consigliera comunale Declich sceglie Forza Italia. Ret ancora in mezzo al guado 













TRIESTE - Alfaniani a Trieste? Non pervenuti. Fino a ieri pomeriggio. Alla fine la coppia di fatto, Paolo Rovis e Claudio Grizon, principali indiziati vista l’assenza sospetta al Consiglio nazionale di sabato del Pdl al Palacongressi dell’Eur di Roma, si sono dichiarati “alfaniani” di lungo corso con due comunicati distinti. «Io sto con il Nuovo centrodestra. Sono coerente con la vera Forza Italia, quella del 1994, Per questo sto con Angelino Alfano» dice Paolo Rovis, ex capogruppo dei resti del Pdl in Comune.

«Ho deciso già da tempo che avrei seguito Angelino Alfano in quello che è oggi il Nuovo centrodestra, fin dopo il voto di fiducia al Senato del 2 ottobre» dichiara Grizon, capogruppo in Provincia del disciolto Pdl. Entrambi erano a Roma sabato scorso, arrivati in incognita il giorno prima del Consiglio del Pdl. «Ero a Roma, ma in piazza Santa Chiara» svela il consigliere comunale che su Facebook si era beffato un po’ di tutti mettendo sabato una sua foto con Rossana Luttazzi: «Oggi a Roma giornata interessante! Visita alla mostra Lelio Swing”. Bellissima, consiglio di andarci». Tanto per depistare un po’ i forzisti del Pdl accorsi in massa all’Eur per sentire le due ore del discorso di Silvio Berlusconi (malessere incluso). 
«Il 15 novembre all’incontro del Nuovo centrodestra all’hotel di Piazza Santa Chiara, e poi il giorno dopo in un’affollatissima sala della stampa estera in via dell’Umiltà, io c’ero» ricorda per i posteri Grizon. Tra i motivi della scissione morbida (“a tempo determinato” l’ha definita qualcuno) c’è una questione zoologica. «Ho sofferto lo scadere della politica tra le “pitonesse”, i “falchetti”, i Verdini, le offese, le grida ed i colpi bassi, dopo aver visto lo scontro perpetrato dai “falchi” nei confronti delle “colombe” e notato che non erano i contenuti a dividere il Pdl ma la volontà di alcuni di egemonizzare la nascente Forza Italia» spiega il capogruppo provinciale del fu Pdl. 
«Costretto, fino a sabato scorso, a convivere fra urla, strepiti, insulti. E falchetti griffati cui viene fatto credere che politica sia uguale a mondanità e tacchi a spillo, quando invece è fatica, sudore, sacrificio. Politica è, in due parole, “sangue e merda”, come diceva Rino Formica» aggiunge “trash” Rovis con tanto di citazione socialista.
La sua scelta ha sorpreso un po’ tutti, visto che aveva annunciato la rifondazione di un Club Forza Italia poco tempo fa. In Comune è rimasto solo nel gruppo che presiedeva. Manuela Declich gli è stata sfilato sotto il naso dal trio forzista di Everest Bertoli, Maurizio Bucci e Piero Camber (camberiano di primo grado). «Ho presentato domanda per entrare in Forza Italia» conferma la consigliera comunale che solo poche settimane fa era stata nominata nel curatorio del Museo Revoltella grazie ai voti dei forzisti.
«Per il Nuovo centrodestra ci saranno altre adesioni» dice sportivo Rovis. 
In mezzo al guado, come spesso gli è capitato nella sua carriera politica, è rimasto Giorgio Ret, ex sindaco di Duino e candidato soccombente alle ultime provinciali. «Non ero a Roma e nessuno mi ha fatto vedere i documenti. Non ho capito se rimaniamo o ci dividiamo in due gruppi. L’unica cosa che ritengo improponibile è far cadere il governo». 
Nessun dubbio invece per Lorenzo Giorgi che, come capo reggimento, ha marciato su Roma con l’esercito di Silvio. «Arrivato ieri, cacciato i traditori da Forza Italia, ripartito ora» il dispaccio consegnato a Facebook da Giorgi che ha annunciato anche la nascita a Trieste del Club Forza Silvio, da lui medesimo presieduto, «fedele e leale al presidente Berlusconi, anche per occuparsi dei problemi del territorio e dei cittadini giuliani». Venti “mi piace” su Facebook. Per cominciare. (fa.do.)

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