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venerdì 19 luglio 2013

IL COMUNE CHIUDE L'AREA DI FIDO LIDO PER GRAVI INADEMPIENZE

Prendiamo atto che è miseramente fallito quello che è stato presentato come uno dei fiori all'occhiello della giunta Nesladek. 
Questa revoca costituisce finalmente un atto di chiarezza sulla tormentata vicenda del progetto Fido Lido promosso dal Comune con la collaborazione dell'associazione triestina Crescere Insieme. 
Il progetto è nato con la delibera n.195 del 19 agosto 2009 con la quale la giunta ha affidato l'area alll'Associazione Crescere Insieme inizialmente per un anno e poi fino al 31 agosto 2014. La delibera prevedeva addirittura "la gestione del parco urbano" che però non ho mai visto realizzare ne rendere fruibile alla cittadinanza ed inoltre dinanzi l'ingresso ha sempre campeggiato un segnale di divieto di accesso.
L'Associazione si era pure impegnata alla "realizzazione di una zona recintata e dedicata ai bambini" che non è mai stata presentata e aperta alla comunità. L'area in questione fa parte del demanio marittimo per la quale il Comune paga un canone annuale credo di circa 2 mila euro ed il Comune per poterla affidare ha dovuto pure chiedere l'autorizzazione dall'Autorità Portuale.
La giunta Nesladek considerato che "l'attività non ha scopo di lucro" stabiliva poi che "il rapporto si caratterizzerà per la gratuità".
In particolare sembra che l'Associazione abbia violato tra l'altro le disposizioni degli artt. 6 e 8 dell'atto di convenzionale dove si stabilisce tra l'altro che "l'Associazione deve essere in possesso di tutte le autorizzazioni previste per l'esercizio del progetto" e che "si obbliga a manlevare ed a tenere indenne il Comune di Muggia da ogni pretesa, molestia, azione danno o responsabilità che da chiunque possano derivare per qualsiasi motivo in relazione al progetto Fido Lido". 
Va ricordato poi che oltre che per le inadempienze richiamate dagli uffici l'Associazione si era resa pure protagonista di alcuni lavori di sistemazione del terreno con scavi ed movimentazione di terra che sono vietati in un'area ricompresa nel SIN che hanno portato poi il presidenente ad autodenunciarsi presso le autorità competenti. 
A questo punto con la revoca dell'area rimangono però in piedi le questioni legate agli inquinanti presenti e che hanno portato anche alla perimetrazione di una parte dell'area ed inoltre sarà da valutare se il Comune debba rivalersi sull'Associazione per quanto accaduto, considerato che il progetto enunciato ed oggetto della convenzione non ci pare si sia mai completato. 
Infine sarà da capire se la spesa assunta dal Comune per la concessione dell'area di circa 9-10 mila euro possa costituire un danno erariale in quanto ci pare di poter evidenziare che il progetto non si è sviluppato come preannunciato ed alcun servizio sia stato assicurato alla comunità muggesana in quanto l'area a quanto mi consta è sempre stata chiusa al pubblico e quindi riservata ai soci paganti
Ci rimane infine l'amarezza di dover constatare che dopo oltre 7 anni di amministrazione Nesladek l'ingresso a Muggia è ancora nel completo degrado ed abbandono e nessun intervento di riqualificazione è previsto sul piano delle opere
Ci rimane la consolazione che in autunno inizieranno finalmente i lavori per la rotonda sull'Ospo che provvederanno a sistemare un po la zona e che avrebbero potuto costituire l'occasione per un progetto completo di riqualificazione dell'ingresso nella cittadina quantomeno dalla discesa della SP. 14 per la quale si richiede il doppio quantomeno fino a tutta l'area sotto il cavalcavia per Santa Barbara.

martedì 25 settembre 2012

MUGGIA, A FIDO LIDO COSTRUZIONI ABUSIVE NEL PARCO PER I CANI

Da Il Piccolo di martedì 25 settembre 2012 - Pagina 31 - Cronaca Trieste

Muggia, a Fido Lido costruzioni abusive nel parco per i cani 
Un rapporto della Polizia municipale inviato alla Procura 
Il gestore Dovigo : «Sono tranquillo, tutto in regola» 

di Riccardo Tosques

MUGGIA - Due edifici prefabbricati e un locale accessorio realizzati senza l'autorizzazione paesaggistica. Nuovi guai in arrivo per “Fido Lido”, la spiaggia muggesana riservata ai cani
Nel consueto rapporto mensile redatto da Corpo di Polizia municipale di Muggia sono stati infatti evidenziati dei presunti abusi edilizi, violazioni che sono state segnalate alla Procura,al presidente della Regione ed al ministero dei Lavori pubblici tramite Prefettura. 
Nel rapporto dei vigili urbani viene citato Carlalberto Dovigo, presidente dell'associazione di volontariato onlus “Crescere insieme”, padre fondatore di Fido Lido: «Sono tranquillo, in qualità di sublocatario la mia domanda è stata effettuata regolarmente e ho ottenuto parere favorevole dal Comune di Muggia». 
Cauto per ora il Comune: «Stiamo facendo le opportune verifiche». Fido Lido, la spiaggia inaugurata nel 2010 e sostenuta con forza dall'amministrazione Nesladek, ha consentito la riqualificazione del parco urbano sito a Muggia vicino al Molo Balota, un'area di circa 20 mila metri quadri nella quale è sorto il primo stabilimento balneare (6 mila metri quadri) riservato ai cani e ai loro padroni (ai quali però la balneazione è vietata). L'area, affidata in gestione dal Comune all'associazione presieduta da Dovigo fino al 2014, rientra infatti nell'ambito delle zone inserite nel Sin, il Sito inquinato di interesse nazionale, nel quale qualsiasi intervento è possibile solo dopo l’analisi (e l’eventuale bonifica) dei terreni. 
A far scattare la necessità della cosiddetta caratterizzazione (prelievi di campioni del terreno e successivi esami) fu dopo poche settimane lo stesso Dovigo. «Per consentire ai cani l’accesso al mare in sicurezza – spiegò allora il presidente – abbiamo dovuto spostare diversi massi posti lungo la battigia.
Abbiamo affittato una macchina per la movimentazione, e in un giorno di lavoro abbiamo creato una serie di piccole baie, alternate appunto dai massi. Quando avevamo finito un consigliere comunale è venuto a dirmi che quel lavoro non si poteva fare per il fatto che l’area fa parte del Sito inquinato. Ho inviato quindi un’autodenuncia dei lavori ai vari enti». 
Successivamente l'attività di Fido Lido è proseguita con regolarità. Durante l'estate i padroni che hanno deciso di portare i loro al cani a cercare un po' di refrigerio nelle acque muggesane non sono certo mancati. Ora però questo nuovo inghippo con la segnalazione di due prefabbricati e un locale accessorio realizzati senza la necessaria autorizzazione paesaggistica. 
Ma come mai è giunta questa segnalazione? «Due anni fa ho tirato giù le baracche perché non avevo chiesto il vincolo paesaggistico. Allora sono andato all'ufficio urbanistica nel gennaio del 2001, poi in un paio di mesi dopo ho fatto la richiesta ottenendo il parere favorevole dal comune di Muggia nell'agosto dell'anno scorso, ma mancava ancora il parere dell'Autorità portuale e quello delle Belle arti». Un parere in effetti mai arrivato. 
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale del Pdl, Claudio Grizon: «Sarebbe il caso, allo stato dei fatti, che il sindaco Nesladek, in attesa che l'associazione chiarisca e se possibile sani gli abusi e che la Procura faccia le sue eventuali verifiche, informi il Consiglio ed i cittadini su quello che si sta succedendo a Fido Lido in merito ai risultati della caratterizzazione e spieghi per quale ragione i vigili urbani si sono accorti solo lo scorso 21 agosto che le costruzioni realizzate dall'associazione fin dall'affidamento dell'area si trovano in violazione delle norme urbanistiche. Presenteremo a tal fine un'interrogazione»
Grizon ha evidenziato inoltre che all'associazione presieduta da Dovigo era stato intimato di “effettuare la caratterizzazione dell'area, dove secondo i progetti iniziali fatti propri dalla giunta Nesladek, avrebbe dovuto essere realizzato anche un parco urbano fruibile da tutti i cittadini”, e conseguentemente a questo intervento “un'ampia parte del sito è stato perimetrato e ne è precluso l'uso in quanto sarebbero state trovate delle sostanze inquinanti”. Chiosa l'esponente pidiellino: «Non è chiaro a questo punto lo stato delle cose, ma certo è che i cani continuano a scorrazzare nelle aree accessibili mentre nelle zone attigue al sito inquinato si organizzano addirittura picnic ecologici con prodotti bio».