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martedì 13 gennaio 2015

PORTO DI TRIESTE, GRIZON (PDL): “GLI INVESTIMENTI SUI TRAFFICI PORTUALI PORTANO RISORSE FISCALI ALLA REGIONE”

Il centro destra in Provincia sollecita la presidente Bassa Poropat affinché chieda alla Serracchiani il ripristino dei fondi tagliati con la finanziaria
“La presidente Bassa Poropat sensibilizzi la governatrice Serracchiani affinché, quanto prima, ristabilisca quantomeno i 5 milioni e 299 mila euro stanziati nel 2014, dopo il taglio drastico a soli 500 mila euro per il 2015, a favore dello sviluppo dei traffici del Porto di Trieste”.
Lo chiede il capo gruppo del Pdl a Palazzo Galatti Claudio Grizon con un ordine del giorno che è stato sottoscritto anche dai pidiellini Massimo Romita, Viviana Carboni e Daniela Pallotta, da Giorgio Ret, Paolo Polidori (Lega Nord), Andrea Sinico (Un’Altra Trieste) e da Giorgio Rossi e Stefano Martucci della Lista Dipiazza.
“Tali risorse venivano impegnate  per gli indispensabili investimenti finalizzati a implementare i traffici portuali, valorizzando il Porto di Trieste nel sistema dei traffici dell’Alto Adriatico – scrive Grizon nel documento che sarà votato domani (giovedì 15 gennaio, ndr) – e hanno contribuito a raggiungere gli importanti risultati positivi sui volumi movimentati nello scalo triestino che ha posto il nostro Porto ai vertici delle classifiche di settore”.
“Gli investimenti sui traffici portuali sono particolarmente utili – evidenzia inoltre Grizon – in quanto restituiscono all’ente Regione, con un effetto moltiplicatore, dei ritorni significativi dalla fiscalità collegata ben più importanti dello stesso investimento”.
“Spiace – conclude l’esponente del centro destra provinciale – che i fondi per reintegrare le disponibilità del 2014, a meno di altre improbabili soluzioni, potrebbero essere disponibili solo dopo l’assestamento di bilancio che potrebbe tenersi anche a luglio con il rischio che questi ritardi comportino un aumento sulle tariffe applicate sui traffici da parte della società Alpe Adria ed una possibile perdita di traffici”.

martedì 30 dicembre 2014

PROVINCIA, BASSA POROPAT: “SOLO VENTIMILA EURO PER I PROGETTI CULTURALI DEI COMUNI”

Grizon e Romita (Pdl): “una goccia nell’oceano: proporremo di ripartire gli oltre 110 mila euro non più utilizzabili per l’affitto del “Magazzino delle Idee” a favore dei Comuni minori e per un nuovo bando a favore delle Associazioni”

“Per i progetti culturali dei Comuni ci sono solo 20 mila euro”. Lo ha anticipato nei giorni precedenti all’approvazione del bilancio 2015 la presidente Maria Teresa Bassa Poropat, rispondendo ad una serie di richieste del consigliere Claudio Grizon, capo gruppo del Pdl in Provincia di Trieste, in merito ai progetti culturali di palazzo Galatti.

“Di fatto – commenta Grizon - siamo giunti alla fine dei contributi per le attività delle associazioni culturali, per i quali è stato predisposto un bando con un budget di soli 67 mila euro che accontenterà, forse per l’ultima volta, le realtà più strutturate, mentre per i Comuni minori della provincia ci sono solo questi 20 mila euro, una goccia nell’oceano, che saranno oggetto di specifiche convenzioni con i Comuni sulla base dei progetti graditi alla Provincia”.

“Eppure – sottolinea il consigliere Grizon assieme al collega Massimo Romita - pur in presenza della crisi, dei tagli della Regione e del percorso di superamento delle Province, la presidente Bassa Poropat anche nel corso di questi ultimi anni ha impostato una politica culturale che ha portato l’ente ad assumersi gli oneri della gestione diretta del teatrino dell’ex OO.PP. e della sala del “Magazzino delle Idee”, che alla Provincia costa 110 mila euro d’affitto a favore dell’Autorità Portuale, alla quale ora dovrà probabilmente rinunciare causa l’applicazione di una legge nazionale che taglia drasticamente le spese per mostre e convegni”.

“Una politica culturale meno autocelebrativa – evidenziano Grizon e Romita – in questo momento di
crisi e di dismissione dell’Ente sarebbe stata più opportuna e eticamente più accettabile: con i quasi 200 mila euro che la presidente spende in affitti, utenze e spese di gestione avremmo potuto già accontentare decine e decide di associazioni culturali. D’altra parte da chi sta spendendo ben 4 milioni di euro di denaro pubblico per un progetto elitario come quello della Casa del Cinema, che rischia di non decollare mai visto che la Provincia che conosciamo oggi chiuderà i battenti entro il 2016, non potremmo aspettarci altro”.

“Vista l’impossibilità per la Provincia di proseguire con la gestione del “Magazzino delle idee” – annunciano Grizon e Romita - proporremo con una mozione in consiglio provinciale che le risorse stanziate a bilancio a tal fine siano utilizzate per integrare i fondi per i Comuni minori e per un nuovo bando a favore delle associazioni del territorio provinciale”.

In questo momento ai 5 Comuni minori andrebbero una media di 4 mila euro ciascuno – concludono i due esponenti del Pdl – praticamente briciole rispetto alle aspettative per tante iniziative, a partire dall’imminente Carnevale di Muggia e del Carso per finire con le manifestazioni estive o altri eventi promossi dai Comuni”.   


giovedì 6 novembre 2014

GRIZON (PDL): "BASSA POROPAT RIFIUTA DI INFORMARE IL CONSIGLIO"

Da Il Piccolo del 6 novembre 2014

IN BREVE

GRIZON (PDL) 
«Bassa Poropat rifiuta di informare il Consiglio» 
«“Chiedete l’accesso agli atti e fatevi dare i verbali, lì ci sono le mie dichiarazioni e il riscontro dei miei voti, io non ho nessuna intenzione di relazionare al consiglio sulla mia attività in Comitato Portuale”. È stata questa in sintesi la reazione della presidente della Provincia Bassa Poropat alla richiesta sottoscritta» dall’opposizione. Lo afferma il consigliere Claudio Grizon (Pdl)



mercoledì 5 novembre 2014

PROVINCIA, LA PRESIDENTE BASSA POROPAT SI RIFIUTA DI ILLUSTRARE AL CONSIGLIO LA SUA ATTIVITA’ IN COMITATO PORTUALE

Grizon (Pdl): “la questione è tutta politica, con questi qua non si può parlare di nulla: vivono rinchiusi in un fortino fatto di dogmi, convinti di possedere il verbo della verità


“Chiedete l’accesso agli atti e fatevi dare i verbali, li ci sono le mie dichiarazioni e il riscontro dei miei voti, io non ho nessuna intenzione di relazionare al consiglio sulla mia attività in Comitato Portuale”. E’ stata questa in sintesi la stizzita reazione della presidente della Provincia Bassa Poropat alla richiesta sottoscritta a tal fine dal consigliere Claudio Grizon assieme a Massimo Romita, Viviana Carboni, Daniela Pallotta del gruppo PDL e dai consiglieri Giorgio Ret, Stefano Martucci, Giorgio Rossi, Paolo Polidori e Andrea Sinico.
Teatro di questo animato confronto è stata una recente riunione della conferenza dei capi gruppo dove il presidente del consiglio Maurizio Vidali (Unione Slovena) ha preferito farle il controcanto, appellandosi al regolamento che “non prevede l’audizione del presidente della Provincia”, piuttosto che trovare un punto d’incontro e facendo sua una nuova richiesta della maggioranza di invitare per un’audizione la presidente Marina Monassi.
“In realtà” – sottolinea Claudio Grizon – “la questione in realtà è tutta politica: ovviamente il regolamento non fa alcun cenno alle audizioni di assessori o del presidente, ma neppure le vieta, così come non fa cenno dell’audizione degli assessori regionali che invece spesso sono intervenuti su temi specifici in consiglio al pari anche di alcuni assessori provinciali”.
“Evidentemente con questa richiesta” – ironizza Grizon – “ci siamo macchiati del reato di lesa maestà nei confronti della presidente Bassa Poropat che anche in Comitato Portuale, si ritiene libera di dire e fare ciò che vuole in spregio al consiglio e ai cittadini, senza avere la sensibilità di informare quantomeno saltuariamente i consiglieri sulle posizioni e decisioni più significative assunte in seno a quella Autorità Portuale alla quale però non lesina pesanti critiche dalle colonne dei giornali e dalle pagine delle sue relazioni programmatiche”.
“Dopo otto anni e mezzo di amministrazione Bassa Poropat” – conclude il consigliere del Pdl – “posso affermare che con questi qua non si può parlare di nulla, non sono capaci ne disponibili ad entrare nel merito di alcun tema: sono rari i momenti di confronto costruttivo, vivono rinchiusi in un fortino fatto di dogmi e atti di fede nei confronti della presidente e dei partiti di riferimento convinti di possedere il verbo della verità”.