martedì 9 agosto 2011

L'AMBIENTE A SCUOLA, FERMI 200 MILA EURO DAL 2010 IN PROVINCIA

Da Il Piccolo del 9 agosto 2011 - Pagina 16 - Cronaca Trieste

L’ambiente a scuola
Fermi 200mila euro dal 2010 in Provincia

I comuni di diverso colore, ma beneficiari dello stesso contributo, litigano tra loro su chi deve “comandare”. La Provincia di centrosinistra, preposta a distribuire quel contributo, s’impunta. E così 200mila euro per l’educazione ambientale nelle scuole, erogati dalla Regione di centrodestra, ammuffiscono nei cassetti di Palazzo Galatti. Ora, dopo oltre un anno, l’opposizione in Consiglio provinciale scalpita affinché quei soldi siano sbloccati, e grida all’immobilismo dell’amministrazione Bassa Poropat. Da dove però - per voce dell’assessore all’ambiente, Vittorio Zollia - si promette che il nodo verrà sciolto presto, forse entro l’autunno, in virtù di un nuovo approccio alla normativa, che consente alla Provincia di decidere da sé senza aspettare che i comuni si mettano d’accordo. La denuncia che il contributo fa la muffa viene da una nota dei consiglieri provinciali del Pdl Claudio Grizon, Massimo Romita, Viviana Carboni e Daniela Pallotta: «Da oltre sei anni la Provincia è titolare dell’importante progetto di educazione ambientale “Tre Erre” che coinvolge i comuni e la popolazione scolastica». Il colpevole, per i berluscones, ha un nome e cognome, oggi fuori dai giochi: «Per una presa di posizione troppo rigida dell’ex assessore all’educazione ambientale Dennis Visioli - ricorda il capogruppo Grizon - tale progetto si è bloccato nel precedente mandato perché i comuni di Trieste, Muggia e Duino Aurisina, coinvolti nell’iniziativa, dopo alcuni incontri, si sono accorti d’aver deliberato atti diversi. La Provincia, con Visioli, avrebbe voluto che il Comune di Muggia divenisse il capofila al posto di quello di Trieste che, da parte sua, con una nota dell’ex assessore Giorgio Rossi, confermando la disponibilità a proseguire il lavoro intrapreso che interessava quasi esclusivamente scuole del suo territorio, chiedeva di perfezionare alcuni aspetti». «La Provincia ha tentato di imporre la propria soluzione - fa eco Romita - ma all’atto della firma della convenzione ci si è accorti degli atti diversi e non è stato possibile siglarla. Per risolvere questa vicenda, grazie al passaggio della competenza all’assessore Zollia, ben più disponibile e responsabile, ho presentato un’interpellanza alla presidente Bassa Poropat e allo stesso Zollia, affinché attivino in tempi rapidi un tavolo di lavoro con tutti i comuni per sbloccare le risorse». Ma quel tavolo, lascia intendere Zollia, potrebbe non servire: «Si è perso un po’ di tempo - ammette - per dei problemi interpretativi della normativa che regola il trasferimento di risorse regionali. Con la vecchia legge erano i comuni che dovevano avere un capofila tra loro. Trieste lo era da tre anni, Muggia voleva diventarlo, non riuscivano a trovare un progetto condiviso e alla fine Trieste non ha voluto sottoscrivere la convenzione. Essendo però risorse “sulla” legge 24 (la devolution regionale, ndr) sono in realtà fondi non vincolati su cui può decidere la Provincia. Dunque sto verificando la possibilità di assumere il ruolo di capofila». (pi.ra.)

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