Muggia, “querelle” politica su immigrazione e cattolici
Il Pd attacca Grizon che vota contro la mozione dei vescovi sulla cittadinanza ai figli degli stranieri. Il consigliere Pdl: «Non accetto lezioni dalla sinistra»
di Riccardo Tosques
MUGGIA “Come può il signor Grizon dichiararsi cattolico e poi votare contro una mozione portata avanti da vescovi di alta caratura morale come Domenico Mogavero?” Il quesito arriva dalla consigliera comunale muggesana Francesca Riosa (Pd) a margine della discussione e votazione della mozione sulla concessione (simbolica) della cittadinanza onoraria ai figli nati a Muggia da genitori stranieri.
«La mozione mira a modificare la legge 91 del 1992 ed è portata avanti da vescovi di alta caratura morale come Domenico Mogavero, giurista, presidente emerito del Consiglio per gli Affari giuridici della Ceitra, i più impegnati sul fronte dell'antimafia e personaggi istituzionali del calibro di Giorgio Napolitano», spiega Riosa. «Come può allora il signor Grizon dichiararsi cattolico e poi votare contro? Mi sorge il dubbio che più che un credo abbia bisogno di consenso elettorale. Lo inviterei a leggersi Tocqueville e i suoi scritti “No taxation without rapresentation”...», aggiunge l'esponente del Pd muggesano.
Riosa ha poi evidenziato come la mozione abbia comportato uno spreco di soldi pubblici a causa dell'opposizione. «Abbiamo sprecato ben 80 minuti per discutere della mozione: ma se la Lega e la destra erano contrari potevano tranquillamente votare contro senza andare avanti per più di un'ora. Invece il solo consigliere Di Toro ha parlato per 20 minuti intervenendo più volte. E con lui altri quattro esponenti del Pdl».
Secca la replica del consigliere Claudio Grizon. «Non meriterebbe neanche una replica la demagogia della sinistra che maschera di solidarietà, spirito di accoglienza ed integrazione questo provvedimento senza valore. Sull'integrazione e sull'accoglienza degli extracomunitari la sinistra, come per la sanità, con la sua rete di sindacati, associazioni e cooperative ne ha fatto principalmente una questione di business in tutta Italia, con cui notoriamente alimenta una buona parte del suo consenso».
Grizon ha quindi detto di «non accettare lezioni o esempi di solidarietà da partiti che strumentalizzano anche gli stranieri ai quali l'Italia ha aperto le porte, sopportandone i costi, al di là delle sue possibilità. La promozione umana, la solidarietà, l'aiuto, l'incentivazione allo sviluppo dei paesi dai quali provengono migliaia di extracomunitari ogni anno è questione di politica internazionale: vanno sostenute prioritariamente iniziative tese a creare nei loro paesi d'origine quelle condizioni dignitose di vita che possano offrire loro prospettive di vita serena nella loro terra». La condizione di immigrato «crea invece molteplici problematiche sociali che stanno rendendo critica la situazione in molti paesi europei – aggiunge Grizon -. Se questa sinistra muggesana, anziché operare concretamente per le esigenze dei cittadini, si diletterà ancora a fare mozioni d'impronta ideologica e filosofica lasceremo che si parli addosso da sola. Meno chiacchiere e più fatti. Ci spieghino invece perché il consigliere Coslovich di Rifondazione comunista non era in aula a votare gli atti di bilancio e la loro mozione che, almeno quella "profuma di sinistra"?».
Nessun commento:
Posta un commento