lunedì 13 gennaio 2014

PROVINCIA INADEMPIENTE SUI CONTROLLI DEGLI IMPIANTI TERMICI DEI COMUNI MINORI

Grizon (Pdl): “su 14.129 questionari distribuiti hanno risposto solo 6808 utenti (48%), di questi solo poco più di 3000 sono in regola”

Eva (Confartigianato): “riscontriamo un abbassamento dei livelli manutentivi sugli impianti dei comuni minori che preoccupa sia per le emissioni in atmosfera che per gli aspetti legati alla sicurezza”



La Provincia di Trieste è inadempiente sui controlli delle caldaie nei comuni minori”. E’ stata questa la denuncia che lo scorso novembre Confartigianato Trieste ha reso pubblica in quanto, contrariamente al Comune di Trieste che li ha affidati ad Esatto, Palazzo Galatti è in ritardo sull’applicazione di un quadro normativo che si è modificato a partire dalla legge 10 del 1991 fino al 2006.
“In realtà qualcosa è stato fatto – ricorda Claudio Grizon, capo gruppo del Pdl in Provincia - in quanto il regolamento sui controlli è stato approvato dal consiglio nel dicembre 2010, ma poi da allora ad oggi la questione si è impantanata in tutta una serie di ritardi e complicazioni burocratico amministrative”.
“Tre anni per capire a chi e come affidare i controlli sulle caldaie – commenta amareggiato Grizon – mi paiono davvero troppi e dopo il rimprovero di Confartigianato agli inizi di dicembre ho condiviso con il presidente Stefano Martucci l’esigenza di una convocazione della Commissione Trasparenza per far luce sulla vicenda”.
Alla riunione sono stati invitati il presidente Dario Bruni ed il direttore di Confartigianato Enrico Eva che hanno subito messo in evidenza che “la Provincia incassa da anni i corrispettivi ma non ci effettua i controlli” per cui, hanno sottolineato, “i nostri associati stanno rilevando un abbassamento dei livelli manutentivi sugli impianti dei comuni minori che preoccupa in particolare per le ripercussioni sulle emissioni in atmosfera e per gli aspetti legati alla sicurezza”.
L’assessore all’ambiente Vittorio Zollia ha ricordato che per realizzare l’anagrafe degli impianti sono state inviati 14.129 questionari ai cittadini iscritti a ruolo della TARSU che sono stati segnalati dai Comuni. Purtroppo solo 6809 proprietari di impianti termici hanno restituito i questionari alla Provincia e solo la metà di questi, poco più di 3.000, sono in regola con i modelli G ed F.
“I fatto è – evidenzia il consigliere Grizon - che i Comuni minori hanno scaricato sulla Provincia la realizzazione dell’anagrafe degli impianti alla Provincia che invece, stando alla legge, ha solo l’obbligo di effettuare “i controlli necessari e verificano con cadenza almeno biennale l'osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, anche avvalendosi di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica, con onere a carico degli utenti”.
“La Provincia – ha affermato Zollia – deve controllare i cittadini con il libretto dell’impianto che deve essere in regola, per cui manderemo nuove lettere per avvisare che i controlli partiranno”.
Nel corso della commissione da parte dell’assessore Zollia è poi emerso che i controlli “Esatto non li può fare, un’altra azienda a cui ci siamo rivolti chiedeva 13 euro ad impianto anziché i 7 che i cittadini stanno pagando sui piccoli impianti e che a questo punto è stata fatta la scelta di non affidarsi a ditte esterne, ora stiamo vedendo di fare un bando per assumere una persona usando i soldi dei diritti che ci sono finora”.
“Per fissare gli impegni della Provincia sui controlli degli impianti termici nel bilancio 2014 – ricorda Grizon – ho dovuto predisporre anche un emendamento che è stato accolto dall’assessore che si è impegnato a dare assoluta priorità alla questione, in quanto non vi era alcun cenno sulla materia”.

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