venerdì 5 marzo 2010

PROVINCIA, NEL NUOVO STATUTO SOLO BANDIERINE POLITICHE

Da Il Piccolo del 5 marzo 2010 - Pagina 15 - Trieste

OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO. BASSA POROPAT: «LORO ASSENTI» «Provincia, nel nuovo Statuto solo bandierine politiche»


Ha passato il primo esame dell’aula, ma non è ancora ufficialmente approvato. Il nuovo statuto della Provincia di Trieste, la cui bozza - come sottolineato dall’opposizione - «era stata presentata lo scorso luglio», dovrà essere rivotato dal Consiglio provinciale per sostituire il testo vigente. Quello datato 2002. Non raggiunta la maggioranza dei due terzi dell’assemblea che avrebbe determinato l’immediato via libera, è scattata la modalità alternativa che prevede due votazioni a maggioranza semplice. Archiviata la prima, che ha visto prevalere i “sì”, per la seconda non dovrebbe volerci più di un mese. Per un esito-bis che appare scontato, numeri alla mano.
Intanto, sullo statuto, il centrodestra attacca la maggioranza di centrosinistra che governa palazzo Galatti. «In questo testo mancano parole e valori fondamentali come libertà, giustizia, solidarietà, tutela della famiglia, diritto alla vita - parte in quarta il capogruppo di An-Pdl in Provincia, Marco Vascotto -. E, tra le funzioni dell’ente, non sono citate né lo sport, né il turismo. Viene da chiedersi in prospettiva cosa ci fanno oggi in giunta assessori con le relative deleghe? È un documento preparato solo per far piantare le cosiddette bandierine politiche alla maggioranza». Il centrodestra critica anche «l’approvazione dell’emendamento del consigliere Albino Sosic - dice Vascotto - con cui all’articolo 6, in merito all’impiego della lingua slovena, è stato eliminato il passaggio “secondo quanto stabilito dalla legge”. Sembra quasi che il centrosinistra voglia darsi la possibilità di estenderne l’utilizzo, cosa che ci preoccupa perché riflette una visione sul bilinguismo superata, del secolo scorso. Prova ne sia l’attuale statuto, approvato da una maggioranza di centrodestra, in cui già si riconosceva la tutela della comunità slovena».
Dal canto suo, il capogruppo forzista Claudio Grizon ricorda come «ci sia all’ordine del giorno anche la proposta di statuto presentata dallo stesso Marco Vascotto che dovrà essere discussa in Consiglio» e definisce la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat «la grande assente nella vicenda perché si è limitata ad appaltare al suo assessore Mariella Magistri De Francesco la gestione dei rapporti fra le parti». Sulla stessa linea l’ex presidente provinciale Fabio Scoccimarro: «Questo statuto è una farsa. Fra approvazione, pubblicazione sul Bur ed entrata in vigore, arriveremo a ridosso delle elezioni del 2011. Quando un centrodestra già dato per vincente dai sondaggi lo cambierà di nuovo».
Pronta la replica di Bassa Poropat: «Il centrosinistra ha fatto numerosi tentativi di coinvolgere i capigruppo del centrodestra nella scrittura del testo. Ma è stato impossibile perché loro non erano presenti: è difficile dialogare con chi è assente. Lo statuto - continua la presidente - ha una serie di aspetti qualificanti: nella definizione del territorio provinciale come multiculturale, multireligioso e multietnico, nella valorizzazione delle sue diverse componenti. Passaggi che difficilmente il centrodestra poteva condividere. Inoltre, il tema delle pari opportunità l’abbiamo inserito in vari articoli senza ridurlo solo a quello sulla commissione. Poi sono state introdotte la partecipazione attiva dei giovani, la tutela dell’occupazione e della sicurezza sul posto di lavoro. La mia presenza? C’ero sempre in Consiglio per le discussioni sullo statuto, confrontandomi costantemente con l’assessore De Francesco».
Dal versante della maggioranza, Maria Monteleone, capogruppo del Pd sottolinea «l’ostruzionismo del centrodestra» e dichiara che «il nuovo statuto sancisce il passaggio tra passato e futuro della provincia avendo come primo cardine lo sviluppo del territorio visto come un unicum, luogo di incontro di culture, religioni, lingue, popoli, persone». (m.u.)

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