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lunedì 30 dicembre 2013

RIO OSPO, SLITTA LA ROTATORIA, SARA' PRONTA NELL'ESTATE 2015

Da Il Piccolo di lunedì 30 dicembre 2013 - Pagina 30 - Cronaca Trieste

Rio Ospo, slitta la rotatoria 
Sarà pronta nell’estate 2015
Tempi più lunghi del previsto per espropri e bonifiche ma ora almeno c’è una data 
Longo: «Già l’ok al progetto esecutivo». Grizon: «Allora la Provincia non ci sarà più» 


di Riccardo Tosques

MUGGIA - La nuova rotatoria da collocare alla foce del rio Ospo si farà ma i tempi saranno più lunghi del previsto. A fugare ogni dubbio sulla realizzazione dell’attesa opera pubblica che avrebbe dovuto vedere la luce entro l’anno è il consigliere provinciale nonché assessore comunale a Muggia, Fabio Longo: «La Provincia ha approvato il progetto esecutivo della rotonda, quindi se non ci saranno più ostacoli la rotatoria dovrebbe essere consegnata entro la fine dell’estate del 2015». 
Una rotonda decisamente “sofferta”, la cui genesi risale addirittura alla giunta provinciale Scoccimarro che aveva trovato le risorse. 
Finanziata con un fondo da circa 2 milioni di euro, l’opera - dopo aver ricevuto il nulla osta nel 2009 - si era bloccata una prima volta nel 2010 a causa di incongruenze tra planimetrie catastali e tavolari e relativi espropri insufficienti a cantierare l’opera. 
Successivamente la rotatoria (che sorgerà tra l’intersezione della provinciale di Farnei con via di Trieste) si è arenata in seguito a un problema ancora più grave: la presenza di idrocarburi nella terra rimossa proprio per dare il via ai lavori. 
La notizia era stata confermata nel febbraio dell’anno scorso dall’assessore provinciale Vittorio Zollia. Dopo aver correttamente smaltito i cumuli esistenti, si era proceduto all’analisi dei terreni con presenza di idrocarburi, inquinante che risultava essere presente in modo particolarmente esteso, tanto che la Provincia aveva dovuto avviare l’analisi di rischio e sulla base di questi risultati per chiedere all’Arpa e al ministero, per ragioni di economicità come previste dalla norma, di lasciare in situ gli inquinanti fino all’avvio dei lavori. Da lì le tempistiche si sono allungate ulteriormente. La consegna dei lavori prevista per l’autunno 2012 con ultimazione del cantiere entro lo scorso agosto non c’è stata. 
Finalmente ora la Provincia ha annunciato che i lavori partiranno. 
«Abbiamo approvato il progetto esecutivo per la tanto attesa rotonda dell’Ospo - racconta appunto Longo - quindi tra febbraio e marzo contiamo di realizzare le opere propedeutiche sul sito inquinato, poi si svolgerà la gara d’appalto per i lavori effettivi». 
A quando l’apertura del cantiere? «Ipotizziamo che tra ottobre e novembre del prossimo anno apriremo ufficialmente il cantiere che poi dovrà essere chiuso entro 300 giorni, quindi entro la fine dell’estate del 2015». 
La rotatoria si svilupperà tra l’intersezione della provinciale di Farnei con via di Trieste allargandosi fino a coinvolgere l’ex Fido Lido. L’obiettivo è quello di rendere più fluido il traffico su un’arteria nella quale il traffico non manca mai, creando così un’ulteriore via preferenziale per chi da Muggia si reca a Trieste.
Amareggiato dalla vicenda il capogruppo del Pdl provinciale, Claudio Grizon: «Ho sempre seguito le vicende di quest’opera e mai avrei pensato che i tempi si allungassero in questo modo considerato che i finanziamenti li avevamo già trovati noi». Grizon ricorda poi che «sul progetto definitivo, per risparmiare tempo e soldi, la giunta Bassa Poropat non ha previsto la pista ciclabile su tutta la sua circonferenza e ciò è probabile che possa complicare anche gli sviluppi di quelle care alla giunta Nesladek. L’inizio dei lavori previsto entro l’autunno - conclude - doveva essere un bel regalo sotto l’albero, non so proprio perché in Provincia non siano riusciti a rispettare i tempi, il rischio è che i lavori si concludano quando la Provincia non ci sarà più».

venerdì 31 maggio 2013

MUGGIA, ROTONDA DEL RIO OSPO AL VIA

Da Il Piccolo di venerdì 31 maggio 2013 - Pagina 30 - Cronaca

Muggia, rotonda del rio Ospo al via
Investimento della Provincia di 2 milioni e 600 mila euro per un iter lungo 20 anni

di Riccardo Tosques

MUGGIA - Può essere annoverata senza alcuna ombra di dubbio come una delle opere pubbliche con l’iter più lungo della storia triestina. Dopo esattamente vent’anni di attesa, i lavori per l’allargamento della strada provinciale “delle Noghere” e della nuova rotonda sull’Ospo paiono essere finalmente pronti per partire. La gara d’appalto verrà avviata entro ottobre, i lavori partiranno entro dicembre, mentre la chiusura del cantiere è prevista per l’autunno del prossimo anno. Costo complessivo dell’opera? Esattamente 2 milioni 600 mila euro. L’annuncio ufficiale è stato dato da parte dell’assessore alla Viabilità della Provincia Vittorio Zollia e dall’ingegnere Paolo Stolfo durante una recente riunione della V Commissione. L’iter tecnico-amministrativo dei lavori che interesseranno la provinciale “delle Noghere” era iniziato nel lontano 1993. 
Durante le vecchie giunte Codarin e Scoccimarro erano stati realizzati i lavori della rotonda di Rabuiese, il nuovo tratto della provinciale che giunge quasi in prossimità dell’incrocio tra la provinciale di Farnei e via del Serbatoio, nonché l’allargamento del ponte sul rio Ospo. Nel primo accordo di programma del 1998 vennero stanziati 2 milioni 840 mila 512 euro, nel 2000 671 mila 393 euro furono reperiti, e nel 2003 1 milione 949 mila e 777 euro. 
I lavori hanno però avuto forti rallentamenti prima per degli errori sulle mappe catastali, poi per gli espropri relativi alla rotonda sull’Ospo per l’inserimento dell’area nei siti inquinati, per le necessarie caratterizzazioni e per le analisi. E proprio sulle caratterizzazioni l’assessore Zollia ha espresso le proprie perplessità: «Il ministero dell’Ambiente ha ritardato di molto i tempi perché ci ha imposto delle caratterizzazioni su un territorio che fa parte del Sin ma sul quale in realtà era prevista una semplice asfaltatura oltre al posizionamento di una rotatoria. Francamente tale scelta da parte del ministero ci ha lasciati perplessi anche perché questi lavori sono costati ben 220 mila euro». 
Proprio nel mese di febbraio sono state portate a termine tutte le attività connesse alle indagini ambientali integrative da parte del ministero dell’Ambiente che ha poi formulato la definitiva approvazione rispetto alle lavorazioni necessarie ed economicamente sostenibili per la messa in sicurezza dell’area, dando così formalmente possibilità all’amministrazione provinciale di completare le misure di messa in sicurezza del sito e successivamente di avviare le procedure di affidamento dei lavori. 
«Spiace che il progetto non preveda il tracciato della pista ciclabile su tutta la circonferenza della rotonda come avevamo richiesto. A questo punto infatti, come confermato dall’ingegner Stolfo, ogni eventuale modifica sarebbe impossibile in quanto amplierebbe i tempi e i costi dell’opera», ha commentato il capogruppo del Pdl in Provincia Claudio Grizon
Sui lavori muggesani è intervenuto anche Piero Tononi, vicecoordinatore provinciale del Pdl e già assessore ai Lavori pubblici nella giunta Scoccimarro. «Per questo intervento avevamo lasciato quasi 2 milioni di euro - evidenzia Tononi - ma non siamo riusciti a finire l’opera a causa dell’inquinamento che era stato trovato. Diamo atto alla giunta Bassa Poropat che in questo caso ha proseguito il nostro lavoro in continuità amministrativa: speriamo che i tempi dei lavori siano brevi e rispettati per un’opera così importante per la viabilità muggesana». 

giovedì 9 agosto 2012

SULLA PAGA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA PROVINCIA GORUPPI (UGL) HA PRESO UNA CANTONATA GIGANTESCA


Contrariamente a quanto forse ci si potrebbe aspettare da un consigliere d’opposizione ritengo opportuno chiarire – a seguito di certe fantasiose affermazioni del segretario provinciale dell’UGL Fabio Goruppi (21 luglio sccorso), poi riprese incautamente dal collega Francesco Cervesi - che al segretario generale Gabriella Lugarà la Provincia di Trieste riconosce la retribuzione dovuta al ruolo e alle funzioni aggiuntive che ricopre. Nulla di più e nulla di meno.
E’ rispettato infatti, come ha già precisato l’assessore De Francesco, il contratto collettivo nazionale di lavoro dei Segretari e un successivo contratto integrativo nazionale del 22.12.2003 il quale prevede che può essere riconosciuta ad un segretario generale una maggiorazione della retribuzione della posizione nel caso questo ricopra funzioni aggiuntive.
Mi chiedo però dov’è stato fino ad ora il zelante segretario dell’UGL Fabio Goruppi? Non si è forse accorto che in passato la Provincia ha sempre riconosciuto ai segretari dell’ente funzioni aggiuntive e quindi le maggiorazioni del caso?
Ciò è accaduto sia nell’era del presidente Fabio Scoccimarro con i segretari Quaglia (2004), Valentini (2005), Melita (2006) che poi in quella della presidente bassa Poropat ancora con Melita (2006) e Benini (2007) fino alla dottoressa Lugarà a partire dallo scorso 26 settembre.
Oltretutto va detto che ai segretari investiti di funzioni aggiuntive non viene raddoppiato lo stipendio ma è riconosciuto un incremento fino al 50% di una sola delle voci che compongono la busta paga del segretario generale e in questo caso della retribuzione di posizione.
Goruppi dovrebbe poi sapere, e se non lo sa non mi pare molto corretto che si lasci andare a polemiche pretestuose ed infondate, che alla dott.ssa Lugarà sono state assegnante fin dalla sua nomina anche le competenze su affari istituzionali, rappresentanze e partecipazioni, funzione legale e contratti e gare.
Oltretutto a Goruppi sarà sfuggito che il 14 ottobre 2011, dopo il passaggio del dott. Manfren in Regione, alla Lugarà la presidente Bassa Poroapt ha attribuito anche la reggenza, fino allo scorso 2 agosto, dell’Area Organizzazione Pianificazione e Controllo Strategico, Politiche Comunitarie e Sviluppo Territoriale, una delle più importanti direzioni della Provincia.
Nel frattempo comunque la dott.ssa Lugarà ha avuto anche ulteriori incarichi quale agente contabile per la resa dei conti dei titoli azionari e delle quote societarie dell’ente e per alcuni periodi la reggenza della Direzione dell’Area Servizi Tecnici e quella dell’Area Organizzazione e Servizi Amministrativi.
Va infine ricordato, anche a Goruppi, che considerato che la Regione ha tolto la figura del direttore generale per le Provincie, l’amministrazione provinciale ha individuato con apposito regolamento il segretario generale quale funzionario destinatario delle attribuzioni che il direttore generale svolgeva precedentemente. Pertanto, piaccia o non piaccia a Goruppi la dottssa Lugarà assolve anche a queste non indifferente funzioni.
In conclusione è il caso di precisare chiaramente che alla dott.ssa Lugarà per le funzioni aggiuntive di dirigente vengono corrisposti appena 18 mila euro lordi che rispetto agli 80 mila (sempre lordi) del costo di un dirigente non mi sembrano davvero una spesa impropria o esagerata. E in questi 18 mila euro sono comprese, direi quasi gratuitamente, le funzioni precedentemente date ai direttori generali i cui compensi andavano ben oltre ai 100 mila euro.
Quindi credo che Goruppi prima di sparare dichiarazioni avrebbe dovuto approfondire la materia senza rincorrere facili e populisti consensi.
La mia non è la difesa dell’operato dell’amministrazione Bassa Poropat o del segretario generale Lugarà che è un funzionario preparatissimo, serio, responsabile che ha instaurato con maggioranza e opposizione rapporti cordiali e corretti, ma una seria e documentata precisazione a chi pensa forse di sostituirsi alla politica o agli amministratori dell’ente.

Claudio Grizon
Capo Gruppo del PDL in Provincia di Trieste

giovedì 21 aprile 2011

"PROVINCIA AL LAVORO PER LA GENTE"

Da Il Piccolo del 21 aprile 2011 - Pagina 27 - Cronaca Trieste

«Provincia al lavoro per la gente»

Ret: se eletto mi impegnerò nello sviluppo economico, premessa ineludibile per investire nel sociale

di Piero Rauber

All'assenza di Roberto Antonione al gazebo del Pdl ieri in piazza della Borsa - alla presentazione di Giorgio Ret come sfidante di Maria Teresa Bassa Poropat per Palazzo Galatti e dei 24 berluscones candidati al Consiglio provinciale - i maliziosi hanno attribuito un significato. I pragmatici ne hanno dato un altro: meglio tenere alla larga per una volta l'aspirante sindaco, che già si prende sempre la scena. La verità starà in mezzo. Piero Tononi, da vicecordinatore provinciale del Pdl, ha comunque strozzato ogni accenno di malizia: «Venerdì (domani, ndr) presentiamo in piazza Sant'Antonio i candidati al Comune con Antonione, e lì Ret non ci sarà». A ognuno la propria ribalta, insomma. E così è stato, appunto, ieri, con i candidati al Consiglio provinciale (assente giustificato il pompiere Roberto Massi) a riempire il gazebo mentre al tavolo dei relatori erano in sette: i capigruppo uscenti Marco Vascotto per An, Claudio Grizon per Fi e Fabio Scoccimarro come Cdl (l'unico dei tre che non si ripresenta «per scelta»), Sergio Dressi da vice vicario regionale, i capi provinciali Sandra Savino e lo stesso Tononi, e infine lui. Giorgio Ret. Il candidato scelto dal Pdl - non senza sgommate come la trattativa di Gottardo poi fallita che prevedeva una candidatura leghista - per tentare di riprendersi Palazzo Galatti. Lo slogan del primo cittadino di Duino Aurisina è proprio «Un sindaco per la Provincia, perché la Provincia non dev'essere un ente sovraordinato bensì al servizio dei cittadini». Morale: «Se sarò eletto - la promessa di Ret - instaurerò grande collaborazione con i sindaci». Il suo programma parla sì di edilizia scolastica, ma soprattutto di «sviluppo economico». «Senza soldi non si può costruire un buon sociale. Ho l'ambizione di potermi impegnare oltre l'ordinarietà. Quando sono stato assessore provinciale (tra il 2001 e il 2002, ndr) in un anno io e Scoccimarro abbiamo chiuso l'operazione Pasta Zara e la terza linea dell'inceneritore». Nel programma c'è spazio anche per il berlusconiano «amore»: «Dobbiamo creare il senso di appartenenza a una comunità, a prescindere dalle etnie, come fatto a Duino. A livello di Provincia manca l'amore per la comunità». Nessun attacco frontale, perché l'uomo è un gentiluomo, alla Bassa Poropat. Ci hanno pensato gli altri. Tononi: «In questi 5 anni la Provincia è stata svalutata a ottava circoscrizione». Savino: «Dobbiamo scardinare il principio radicato dalla sinistra, secondo cui la Provincia è inutile». Scoccimarro: «Quella di Bassa Poropat? La giunta del nulla». Vascotto: «La presidente uscente ha dimostrato di non saper dialogare con il territorio». Grizon: «In questi 5 anni abbiamo attraversato il deserto». Bassa Poropat non è stata l'unico bersaglio. Presentando Tiziana Giacobelli, candidata nel collegio Trieste 10, Tononi le ha augurato «di mettere in riga il sindaco Dipiazza», visto che questi è il candidato della sua civica (che per inciso sostiene Ret) nello stesso collegio. Dressi ha chiosato: «Siate orgogliosi di appartenere a un partito che ha cambiato il Paese. Siamo noi la garanzia che, passate le elezioni, eletto un candidato, non resterà il deserto. Oltre questa fase elettorale, di partiti ce n'è uno solo, il nostro»

martedì 22 marzo 2011

ELEZIONI, SCOCCIMARRO RINUNCIA

Da Il Piccolo del 22 marzo 2011 - Pagina 31 - Cronaca Trieste

Muggia
Elezioni, Scoccimarro rinuncia

«Ringrazio Dipiazza e Stener, ma non ci sono le condizioni»


MUGGIA - E due. Avanti un altro. Dopo Claudio Grizon, anche Fabio Scoccimarro si è ritirato dalla competizione elettorale muggesana. Si è scocciato. Da cognome. E così il Pdl resta appeso al ristoratore Paolo Cigui, il candidato "al dente" anti Nerio Nesladek, il sindaco uscente del Pd, il cui disagio da mancanza di avversario ha ormai raggiunto livelli limite. I candidati del centrodestra finiscono tutti cotti a fuoco lento. Roberta Vlahov, ex Forza Italia, minaccia di correre da sola con una lista civica. La rinuncia dell'ex presidente della Provincia (ora ai vertici di Esatto, la società che gestisce le entrate comunali di Trieste) arriva all'ora di cena. È amara. Fredda. Telegrafica. Non è bastata neppure l'investitura a mezzo stampa dell'ultima ora del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che a Muggia vale quanto il Santo patrono. «Non ci sono le condizioni per una mia candidatura» radiografa Scoccimarro. «Pur essendo sinceramente lusingato per aver accostato il mio nome alla carica di sindaco di Muggia e ringraziando i tanti amici che mi hanno incoraggiato, in primis Il Sindaco Roberto Dipiazza che era pronto a scendere al mio fianco in campagna elettorale e " la memoria vivente" di Muggia Italico Stener confermo che non ci sono le condizioni» insiste l'ex candidato prima di concludere in modo che non ammette ripensamenti: «Di questa mia decisione ho informato i vertici del Pdl di Muggia, nonchè quelli provinciali e regionali». Esclusi solo quelli nazionali che probabilmente non hanno Muggia in cima ai loro pensieri. E così non resta che consolarsi come fa il primo autoescluso illustre. Quello con "Muggia nel cuore" che dal suo blog non manca di fare sapere di aver «ricevuto in questi giorni diverse telefonate, sms ed email da amici e cittadini di Muggia che gli hanno voluto esprimere vicinanza ed incoraggiamento dopo la sua decisione di comunicare la sua indisponibilità ad una candidatura a sindaco di Muggia». Il titolo è da libro Cuore: «Solidarietà a Grizon per la sua rinuncia alla corsa a sindaco di Muggia». (fa.do)

mercoledì 15 dicembre 2010

"CINQUE ANNI DI TAGLI ALL'EDILIZIA SCOLASTICA"

Da Il Piccolo del 15 dicembre 2010 - Pagina 19 - Trieste

CONTRO LA BASSA POROPAT

«Cinque anni di tagli all’edilizia scolastica»

Bilancio dell’opposizione che accusa la giunta per la sua politica dei rinvii

GRIZON
«Scelte poco lungimiranti per il territorio, prive di qualsiasi concretezza»


«In cinque anni solo rinvii o tagli di contributi all’edilizia scolastica. Mentre gli studenti delle scuole superiori continuano a frequentare delle scuole fatiscenti e inadatte a ospitare i futuri professionisti e tecnici della nostra città». Così i gruppi di opposizione del Consiglio Provinciale hanno stigmatizzato uno dei settori d’intervento e di gestione più importanti dell’attuale giunta di centrosinistra rea, a loro avviso, di aver predisposto il nuovo Bilancio di previsione per il 2011 carente per questo e altri settori. L’analisi sul nuovo documento è stata prodotta dei gruppi di opposizione rappresentati dai capigruppo Claudio Grizon (Fi-Pdl), Paolo De Gavardo (Lista Dipiazza), Marco Vascotto (An-Pdl) e dall’ex presidente Fabio Scoccimarro, tutti concordi nel giudicare l’attuale giunta incapace di valorizzare l’ente.
«La giunta guidata da Maria Teresa Bassa Poropat ha tolto visibilità e potenzialità a Palazzo Galatti – dice Fabio Scoccimarro – indicando nelle politiche scolastiche dell’ente uno dei punti più deboli dell’attuale amministrazione. Se è vero che i contributi e i fondi da investire sono pochi è anche un dato di fatto che sul fronte dell’edilizia scolastica questa giunta abbia continuato a rattoppare edifici ormai obsoleti piuttosto che guardare al futuro e pensare di ipotizzare nuove prospettive per le realtà scolastiche superiori triestine». Il riferimento è a quel disegno progettuale che a suo tempo ipotizzava la creazione di una cittadella delle scuole superiori da realizzare nell’ambito della dismessa caserma San Giusto. Progetto suggerito a suo tempo dalla giunta di centrodestra, peraltro oggi irrealizzabile per le mutate normative.
«Ci troviamo di fronte a un bilancio rigido, privo di scelte lungimiranti – spiega Claudio Grizon (Fi-Pdl) – dove vengono operati dei tagli secchi su cultura, sul sociale, sulla gestione del territorio. È vero che a bilancio per il 2011 sono solo un milione e novecentomila euro (sui complessivi 104 milioni) i quattrini stanziabili senza vincoli di trasferimento, e che le risorse scemano di anno in anno, eppure queste previsioni dovevano badare alla concretezza piuttosto che privilegiare progetti e idee di ben individuata matrice politica».
Maurizio Lozei

venerdì 3 settembre 2010

DALLA PRESIDENTE BASSA POROPAT SULLE SPESE LEGALI ACCUSE STIZZITE E BEN “POCO ISTITUZIONALI”

Adesso basta con queste fandonie e accuse politicamente ridicole: chi è causa del suo mal pianga se stessa. Dietro all’atteggiamento da gentile professoressa abituata ai salotti e ai tè delle cinque, questa presidente nasconde tutte le sue incapacità, l’arroganza e le gaffe a cui ci ha abituato in questi cinque anni.
L’accusa di “atteggiamento di rivalsa politica ben poco istituzionale” è delirante, vergognosa e semmai attribuibile a lei e alla sua maggioranza che, in assenza di una sentenza di primo grado ha ritenuto fin dall’inizio della causa far costituire parte civile la Provincia pur potendolo fare eventualmente successivamente sulla base di pronunciamenti a suo favore.
In questa vicenda la presidente Bassa Poropat ha dimostrato di avere, assieme all’assessore Mariella De Francesco, un atteggiamento preventivamente giustizialista e persecutorio volto, più che a tutelare l’Ente, a delegittimare la precedente amministrazione ed in particolare il suo presidente Fabio Scoccimarro.
E’ curioso poi che da un lato la Bassa Poropat dichiari che “non abbiamo motivo di mettere in dubbio la legittimità” delle fatture mentre nel contempo chiede un parere favorevole dell’Ordine.
La professoressa Bassa Poropat si lamenta del rilevante importo delle fatture, si è forse dimenticata che la triste vicenda giudiziaria che colpì l’ex vice sindaco Damiani costò già allora al Comune di Trieste ben 80 mila euro?
In realtà quello della presidente è un atteggiamento che ritroviamo anche nel ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la Regione per aver avallato l’estromissione del rappresentante della Provincia dal consiglio amministrazione dell’ITIS dove, alla luce delle competenze della Provincia sui temi sociali, in realtà la sua presenza era superflua. In caso di esito sfavorevole grazie alla professoressa Poropat i cittadini si faranno carico anche qui delle spese legali originate da un puntiglio di natura “politica”. Vale la pena ricordare che la Provincia ha incaricato legali esterni mentre la Regione affronterà il TAR con i suoi dipendenti comunque già pagati.
E’ una bufala poi l’affermazione della presidente uscente della Provincia quando dice che la “Provincia non ha perso ma paga per i suoi amministratori” facendo finta di non sapere chi, certamente non riconducibile al centro destra, aveva ingenerato il clima che ha portato alle accuse contro la precedente amministrazione.

Claudio Grizon 
Capo Gruppo FI-PDL

Marco Vascotto
Capo Gruppo AN-PDL


domenica 29 agosto 2010

DEBITO DA 250 MILA EURO IN PROVINCIA, ATTIVITA' BLOCCATA

Da Il Piccolo del 29 agosto 2010 - Pagina 14 - Trieste


GLI AVVOCATI DEGLI EX AMMINISTRATORI ASSOLTI PRESENTANO IL CONTO


Debito di 250mila euro in Provincia, attività bloccata

L’assessore De Francesco: «Parcelle impreviste».
Vascotto (An-Pdl): «Si sono costituiti parte civile, adesso pagano»

di MADDALENA REBECCA

Che gli avvocati prima o poi avrebbero presentato il conto, lo sapevano. Quello che non sospettavano era invece di dover pagare un importo a sei cifre. E così, quando si sono visti presentare una parcella da 250 mila euro dai difensori dell’ex presidente provinciale Fabio Scoccimarro, dell’allora assessore Piero Tononi e dell’ex capo di gabinetto Francesca Vivarelli - coinvolti e poi assolti nel cosiddetto ”processo del gazebo” -, gli attuali vertici di palazzo Galatti hanno dovuto correre ai ripari. Come? Bloccando temporaneamente tutti i pagamenti dell’ente, in attesa di recuperare le risorse necessarie a saldare l’impegnativa fattura.
IL BLOCCO «Si è trattato però di un blocco durato appena quattro giorni - precisa l’assessore al Bilancio Mariella De Francesco -. Giusto il tempo per ristabilire la copertura dell’improvviso debito fuori bilancio. Parcelle da 250 mila euro, del resto, normalmente non ne arrivano molte. E dal momento che il Patto di stabilità impone limiti precisi, prima di convocare la giunta e individuare la copertura, abbiamo inevitabilmente dovuto sospendere le spese. La situazione, tuttavia, è già tornata alla normalità. Il blocco è stato rimosso subito dopo la riunione di giunta convocata mercoledì scorso».
IL DEBITO Va detto però che il pagamento dei 250 mila euro dovuto ai difensori degli degli ex amministratori provinciali, tra cui gli avvocati avvocati Alfredo Antonini e Claudio Giacomelli, non esaurirà i debiti dell’amministrazione Bassa Poropat legati a vicende giudiziarie. Oltre alle spese legali per l’affaire gazebo”, infatti, andranno sostenute anche quelle per l’altro processo a carico di Scoccimarro, Tononi e del dirigente Luciano Daveri, indagati e poi assolti per abuso d’ufficio e irregolarità nell’affidamento di incarichi.
PARTE CIVILE La giunta Bassa Poropat, inoltre, si vedrà recapitare pure una terza parcella: quella dell’avvocato Maurizio Consoli relativa all’assistenza legale fornita all’ente costituitosi parte civile nel processo innescato dall’installazione del gazebo per la distribuzione agli anziani delle tessere dei bus. «È vero - precisa ancora l’assessore De Francesco -. ai 250 mila euro di spese legali per gli ex amministratori andrà aggiunto anche l’onorario dell’avvocato Consoli. In questo caso, però, parliamo di una cifra molto più contenuta e già preventivata. Al momento di costituirci parte civile, infatti, avevamo previsto la relativa copertura. Del tutto imprevista, a livello di entità di spesa, si è rivelata invece l’altra parcella. Sapevamo di dover procedere al pagamento, visto che il processo di appello si è concluso da tempo (la sentenza di assoluzione è stata pronunciata lo scorso 1° marzo dal presidente della Corte d’Appello Mario Trampus ndr), ma non conoscendone l’importo, non avevamo la copertura».
L’OPPOSIZIONE Parole che lasciano di stucco il consigliere provinciale di An-Pdl Marco Vascotto, autore di un’interrogazione presentata proprio per conoscere le motivazioni del blocco dei pagamenti scattato nei giorni scorsi. «Se le affermazioni dell’assessore corrispondono al vero, c’è da essere seriamente preoccupati per la scarsa capacità di previsione dell’amministrazione. Capirei il problema se si verificasse, chessò, una tromba d’aria che all’improvviso buttasse giù palazzo Galatti. Ma qui - continua Vascotto - parliamo di un processo conclusosi oltre sei mesi fa. Possibile che questa giunta, arrivata peraltro non l’altro ieri ma quattro anni fa, non abbia stipulato un’assicurazione in grado di far fronte a spese consistenti o una qualche altra griglia di copertura? Mi pare davvero strano che, da un giorno all’altro, la giunta si sia ritrovata così in difficoltà da dover ricorrere addirittura al blocco dei pagamenti. Cose simili possono succedere ad un privato che si trova a ricevere una ”botta” inattesa, non certo ad un ente pubblico come la Provincia».
LA SCELTA Scarsa lungimiranza quindi a cui, secondo Vascotto, si sommano poi gli effetti di un’altra mossa ”inopportuna”: la scelta di costituirsi parte civile sostenendo di essere stata lesa nella propria immagine dalla condotta degli ex amministratori. «In questo ci hanno messo del loro - prosegue l’esponente di An-Pdl -. Se volevano andare a recuperare eventuali danni d’immagine, potevano almeno aspettare la conclusione del processo penale. Invece hanno accelerato i tempi e ora ne pagano le conseguenze. Ancora oggi mi sfugge l’opportunità di quell’azione. Si sarebbe potuto attendere l’esito dell’appello e poi agire».
LA DELIBERA L’impressione del centrodestra, insomma, è che in tutta questa vicenda la Provincia «abbia perso la barra del comando. Tanto da dover addirittura sospendere i pagamenti dell’ente per riuscire a riprendere il controllo». «La cosa comunque - conclude Vascotto - non può finire così. Voglio vedere le carte e capire anche in che modo si è arrivati alla copertura del debito. Passaggio che, ricordo, per legge richiede il coinvolgimento del consiglio provinciale».

venerdì 28 maggio 2010

“AULA BLU”, CENTROSINISTRA ANNASPA, RESPINTI EMENDAMENTI DEL CENTRODESTRA

“AULA BLU”, CENTROSINISTRA ANNASPA, RESPINTI EMENDAMENTI DEL CENTRODESTRA

Nel corso del sopralluogo che la competente Commissione consiliare aveva svolto mercoledì alla presenza dell’Assessore Pino, incontrando i responsabili dell’ “Aula Blu” promossa dalla scuola Bergamas, era emerso un generale e trasversale apprezzamento per l’iniziativa; i consiglieri di opposizione presenti non potevano però fare a meno di rilevare la miopia della Giunta Poropat che nel corso del 2010 aveva tagliato del 50% rispetto al 2009 (da 5.000 a 2.500 euro) il contributo erogato a sostegno del progetto didattico, motivando il tutto con generiche esigenze di bilancio.
Nel corso del Consiglio di ieri sera quindi i capigruppo Marco Vascotto (AN-PDL), Claudio Grizon (FI-PDL), Fabio Scoccimarro (CDL) e Paolo de Gavardo (Lista Dipiazza) hanno presentato alcuni stringati emendamenti alla variazione di bilancio in discussione, tesi a ripristinare il contributo originale e a rinnovarlo anche per i prossimi due anni, al fine di dare un minimo di assicurazione sulla continuità dell’iniziativa.
Anche alcuni consiglieri di centrosinistra ritenevano quindi di presentare un emendamento analogo, incrementando l’importo da 2.500 a 3.000 euro; preso atto dell’evidente convergenza che andava delineandosi, il centrodestra proponeva quindi l’ipotesi di incrementare di 3.500 il contributo.
Il Consiglio veniva però gelato dal parere sostanzialmente contrario espresso dall’Assessore al bilancio, De Francesco, a nome della Giunta. In sostanza risultavano permanere le esigenze di bilancio, talmente stringenti che in una variazione di bilancio di oltre 7 milioni e centomila euro, su un bilancio di quasi 128 milioni di euro, non si trovava ieri sera la possibilità di reperire 2.500 euro…
L’offerta era quella di raccogliere una raccomandazione affinché in una delle prossime variazioni di bilancio si potesse valutare l’opportunità di ripristinare il contributo tagliato. Offerta accolta senza tentennamenti dal presidente della commissione Klun (PD) quale primo firmatario dell’emendamento di centrosinistra; constatata la disarmante assenza del senso del ridicolo il centrodestra poneva invece ai voti gli emendamenti, bocciati dalla sinistra compresi i firmatari dell’emendamento Klun.
La seduta si concludeva sostanzialmente evidenziando che anche sui piccoli interventi, condivisi nella sostanza trasversalmente da consiglieri di centrodestra e centrosinistra, la Giunta Poropat riesce a imporre logiche di schieramento che sviliscono il ruolo del Consiglio ridotto a mero votificio a ratifica delle decisioni prese dagli Assessori.

Marco Vascotto Capogruppo Alleanza Nazionale – PDL

Claudio Grizon Capogruppo Forza Italia – PDL

mercoledì 26 maggio 2010

“AULA BLU”, ULTERIORE BRUTTA FIGURA DELLA GIUNTA POROPAT

“AULA BLU”, ULTERIORE BRUTTA FIGURA DELLA GIUNTA POROPAT

Scoccimarro, Vascotto, Grizon e de Gavardo presenteranno domani un emendamento domani un emandamento alla variazione di bilancio della Provincia per aumentare i finanziamenti al progetto


“Un atteggiamento che rappresenta il perfetto specchio dell’attuale Giunta della Provincia di Trieste, il cui motto, nei fatti, è il seguente: facciamo poco o nulla, meglio se nulla perché così non si sbaglia”. Questo il commento del Capogruppo Provinciale della Casa delle Libertà Fabio Scoccimarro al termine del sopralluogo svolto stamani dalla competente Commissione consiliare di piazza Vittorio Veneto, alla presenza dell’Assessore all’Istruzione Adele Pino e durante la quale è stata presa visione dell’iniziativa, promossa dall’ Istituto comprensivo Bergamas di Trieste, volta all’insegnamento degli elementi di base della conoscenza del mare ai giovani studenti delle scuole del nostro territorio.
“Oltre che a tirare fuori l’ormai consueta litania – ha proseguito Scoccimarro – sulla Regione che negherebbe i finanziamenti necessari (in questo caso oltretutto c’è stato per la prima volta un significativo intervento regionale su questo progetto di 16.000 euro), l’Assessore Pino ha poi annunciato ai presenti, tra i quali il prof. Giuseppe Ferraro, responsabile del progetto e docente dell’Aula Blù e il dirigente scolastico della Bergamas, l’importo del contributo annuo erogato dall’Amministrazione Provinciale, corrispondente alla miseria di 2.500 euro”.
“Un’autentica figuraccia, specie se si considera che proprio questa Giunta Provinciale, poco dopo il suo ingresso in carica, aveva provveduto a cancellare l’ambizioso progetto della Fondazione per la Cultura del Mare. Un iniziativa, varata agli inizi del 2006 dalla Provincia di Trieste e a cui avevano aderito con entusiasmo la prestigiosa Fondazione “Jacques Cousteau”, i Comuni di Vienna e Capodistria e la Provincia di Venezia, che sarebbe stato il naturale sviluppo di quella che ci è stata illustrata quest’oggi e che poteva inoltre avvalersi di un credibile e solido piano finanziario. Per una precisa conferma di ciò è possibile riferirsi ai verbali del Fondo Trieste che in quel periodo presiedevo”.
“Posto che si tratta di un progetto d’indubbio valore – ha concluso Scoccimarro – e che alla Scuola Bergamas ed ai docenti vanno i miei più sinceri complimenti, resta purtroppo il rammarico per il comportamento di chi cerca di farsi bella con le attività altrui”.

I capigruppo Marco Vascotto (AN-PDL), Claudio Grizon (FI-PDL) e Paolo de Gavardo (Lista Dipiazza) anche alla luce delle considerazioni del collega Fabio Scoccimarro non possono esimersi dal sottolineare la miopia della Giunta Provinciale che oltretutto ha ridotto del 50% il contributo nel 2010 per il proseguo dell’iniziativa.
In tal senso intendono presentare, nel corso della seduta del Consiglio Provinciale di domani, giovedì 27 maggio, appositi emendamenti tesi a ripristinare l’importo erogato nel corso del 2009 (5.000,00 euro quindi anziché 2.500,00) e a dare garanzie per i prossimi due anni, sul bilancio triennale dell’ente, del medesimo importo.
Un tanto quale segno tangibile dell’apprezzamento che è stato riservato da tutti i componenti la Commissione all’iniziativa, presente l’Assessore Pino che ha giustificato il taglio operato nel 2010 con le generiche esigenze di bilancio.
Giustificazione risibile per quanto attiene l’importo di 2.500 euro facilmente stornabile da altre iniziative inconcludenti e di scarso rilievo, qualora necessario.
In conclusione i consiglieri concordano sull’opportunità che la Provincia si assuma il ruolo di verificare le possibilità in ambito europeo di accedere a finanziamenti comunitari per dare garanzia e sviluppo al progetto, coinvolgendo il maggior numero di scuole del territorio e fuori provincia, così come emerso nel corso della discussione in Commissione.

martedì 11 maggio 2010

CONVENZIONE TRA PROVINCIA, COMUNE DI MUGGIA E LEGA AMBIENTE PER UN ECO SPORTELLO INUTILE

Altri 7780 euro sprecati per uno sportello che a Trieste in 20 giornate di apertura è stato visitato solo da 50 persone

Non sono bastate le oltre tre ore di fuoco di fila messo in atto dall’opposizione in consiglio provinciale a far desistere la presidente Bassa Poropat e l’assessore Dennis Visioli dal far approvare lo “schema di convenzione con il Comune di Muggia per l’attivazione di un ecosportello” per una spesa di 7.780 euro che per altro il sindaco Nesladek verserà alla Provincia per poter usufruire, come ha dichiarato l’assessore Visioli, del know-hou della Provincia. Tutto nasce – spiegano Claudio Grizon, capo gruppo di Forza Italia – Pdl in Provincia e consigliere a Muggia assieme a Marco Vascotto, capo gruppo di AN-Pdl, Paolo de Gavardo, capo gruppo della Lista Dipiazza e Fabio Scoccimarro, capo gruppo della Casa delle Libertà-Pdl – dall’ecosportello istituito lo scorso anno dalla Provincia con il Circolo Verdazzurro di Legambiente di Trieste con una spesa complessiva di 22 mila euro. Un progetto in due fasi che prevedeva la formazione di diplomati o laureati e uno sportello per i cittadini per 21 aperture settimanali nella prima fase e ulteriori 36 nella seconda.
Nonostante che Legambiente abbia documentato che i due operatori che hanno presidiato lo sportello per due ore settimanali nella prima fase hanno registrato visite e richieste di informazioni da parte di solo 50 i cittadini del territorio provinciale (non si sa quanti siano i cittadini che si sono rivolti allo sportello nella seconda fase) l’amministrazione ha ritenuto di scrivere nella delibera che “tale iniziativa ha riscosso notevole successo.
Infatti il sindaco Nerio Nesladek – sottolinea Grizon - ha ben pensato, da vecchio dirigente ambientalista, di chiedere alla Provincia l’apertura di un analogo ecosportello a Muggia stanziando i 7.780 euro e approvando, già agli inizi di ottobre dello scorso anno, la convenzione che in consiglio provinciale è approdata solo ieri, ben 8 mesi dopo, perché, come ha avuto modo di dichiarare un imbarazzato Visioli “gli uffici dovevano approfondire e fare l’istruttoria” per la delibera.
“In sostanza per l’ecosportello muggesano Legambiente metterà a disposizione due operatori per 30 aperture settimanali di due ore e, stando all’affluenza allo sportello triestino, sarà un “successo” se i cittadini che riterranno di risolvere i loro problemi su pannelli solari e impianti a risparmio energetico saranno quatto o cinque. Se Legambiente sarà in grado di partire tempestivamente lo sportello potrebbe iniziare la sua attività in giugno per concluderla, guarda caso, a ridosso della prossima campagna elettorale tra gennaio e febbraio del prossimo anno.
Considerato che il tema della sensibilizzazione sui temi del risparmio e sulla diversificazione delle fonti energetiche, per il quale la Regione eroga contributi alle Province, è un tema complesso e difficile riteniamo che due neo diplomati o laureati, pur dopo 24 ore di formazione, difficilmente saranno in grado di dare risposte complete ed esaurienti ai cittadini. Dovranno per forza limitarsi a distribuire dei depliant patinati e colorati, di dubbia utilità, ma fregiati dai loghi del Comune e della Provincia.

Claudio Grizon - Capo Gruppo di Forza Italia – Pdl
Marco Vascotto - Capo Gruppo di Alleanza Nazionale – Pdl
Paolo de Gavardo - Capo Gruppo della Lista Dipiazza
Fabio Scoccimarro - Capo Gruppo della Casa delle Libertà-Pdl

sabato 1 maggio 2010

PDL: PROVINCIA IMMOBILE, UN FIASCO GLI AIUTI ANTICRISI

Da Il Piccolo del 1 maggio 2010 - Pagina 18 - Trieste

OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO

Pdl: Provincia immobile, un fiasco gli aiuti anticrisi


«La presidente Maria Teresa Bassa Poropat ha guidato una giunta provinciale all’insegna dell’immobilismo». È la dura sentenza emessa dai consiglieri d’opposizione della Provincia, dopo il voto sul bilancio consuntivo 2009. «La giunta ha sbandierato per tutto l’anno grandi iniziative contro la crisi – ha spiegato Claudio Grizon, capogruppo di Forza Italia-Pdl – ma la montagna ha partorito un topolino». Secondo l’opposizione i 300mila euro stanziati dalla Provincia in diversi interventi anti-crisi hanno sortito scarsi risultati: «Abbiamo richiesto i resoconti e i dati emersi sono clamorosi – ha detto Grizon –, ad esempio sono stati spesi soltanto 32mila dei 100mila euro conferiti ad Ater per il sostegno alle famiglie: appena 42 famiglie sulle 10mila interessate hanno presentato la domanda».
Un altro fiasco, secondo il centrodestra, riguarda la banca etica per il fondo di garanzia in sostegno alle cooperative sociali: «Altri 40mila euro approdati a un nulla di fatto: è tutto ancora fermo».
Grizon ha criticato le iniziative promosse per tentare di favorire il trasporto pubblico: «Hanno destinato 130mila euro da spendere in abbonamenti per i cittadini – ha affermato – ma in dieci mesi sono state elargite soltanto 537 tessere, in tutto 14mila euro». Giudicato inefficace, infine, anche lo stanziamento di 115mila euro per inserimenti lavorativi: «I dati della giunta mischiano attività ordinaria e straordinaria – ha detto Grizon – presentando un quadro deludente».
La condanna dell’opposizione verso l’attività della giunta è a tutto tondo: «Sono incapaci di intervenire con risposte puntuali – ha dichiarato il capogruppo – che vadano al di là dei proclami: si investono capitali in convegni sul distretto culturale quando poi il budget per la cultura viene speso malamente e il teatro Verdi è abbandonato a se stesso».
Anche l’ex presidente di Palazzo Galatti Fabio Scoccimarro ha criticato duramente l’operato della giunta: «Si sono limitati all’ordinaria amministrazione, a questo punto sarebbe bastato un commissario e avremmo risparmiato un sacco di soldi – ha detto –; non hanno saputo nemmeno proseguire il lavoro di chi li ha preceduti. Parafrasando un vecchio adagio: chi sa fare fa, chi non sa fare organizza tavoli».
Giovanni Tomasin

mercoledì 28 aprile 2010

BASSA POROPAT, CONSUNTIVO 2009 GRIGIO ED IDEOLOGICO

Domani giovedì 29 aprile, alle ore 11.00, nella Sala del Consiglio Provinciale in Piazza Vittorio Veneto 4 alla CONFERENZA STAMPA indetta dall’opposizione sul tema:

BASSA POROPAT, CONSUNTIVO 2009 GRIGIO ED IDEOLOGICO
Con questo centro sinistra solo sprechi e contributi ai soliti noti

Intervengono:
Claudio GRIZON – Capo Gruppo di Forza Italia – PDL
Marco VASCOTTO – Capo Gruppo di Alleanza Nazionale – PDL
Paolo de GAVARDO - Capo Gruppo della Lista Dipiazza
Fabio SCOCCIMARRO – Capo Gruppo della Casa della Libertà - PDL

venerdì 5 marzo 2010

PROVINCIA, NEL NUOVO STATUTO SOLO BANDIERINE POLITICHE

Da Il Piccolo del 5 marzo 2010 - Pagina 15 - Trieste

OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO. BASSA POROPAT: «LORO ASSENTI» «Provincia, nel nuovo Statuto solo bandierine politiche»


Ha passato il primo esame dell’aula, ma non è ancora ufficialmente approvato. Il nuovo statuto della Provincia di Trieste, la cui bozza - come sottolineato dall’opposizione - «era stata presentata lo scorso luglio», dovrà essere rivotato dal Consiglio provinciale per sostituire il testo vigente. Quello datato 2002. Non raggiunta la maggioranza dei due terzi dell’assemblea che avrebbe determinato l’immediato via libera, è scattata la modalità alternativa che prevede due votazioni a maggioranza semplice. Archiviata la prima, che ha visto prevalere i “sì”, per la seconda non dovrebbe volerci più di un mese. Per un esito-bis che appare scontato, numeri alla mano.
Intanto, sullo statuto, il centrodestra attacca la maggioranza di centrosinistra che governa palazzo Galatti. «In questo testo mancano parole e valori fondamentali come libertà, giustizia, solidarietà, tutela della famiglia, diritto alla vita - parte in quarta il capogruppo di An-Pdl in Provincia, Marco Vascotto -. E, tra le funzioni dell’ente, non sono citate né lo sport, né il turismo. Viene da chiedersi in prospettiva cosa ci fanno oggi in giunta assessori con le relative deleghe? È un documento preparato solo per far piantare le cosiddette bandierine politiche alla maggioranza». Il centrodestra critica anche «l’approvazione dell’emendamento del consigliere Albino Sosic - dice Vascotto - con cui all’articolo 6, in merito all’impiego della lingua slovena, è stato eliminato il passaggio “secondo quanto stabilito dalla legge”. Sembra quasi che il centrosinistra voglia darsi la possibilità di estenderne l’utilizzo, cosa che ci preoccupa perché riflette una visione sul bilinguismo superata, del secolo scorso. Prova ne sia l’attuale statuto, approvato da una maggioranza di centrodestra, in cui già si riconosceva la tutela della comunità slovena».
Dal canto suo, il capogruppo forzista Claudio Grizon ricorda come «ci sia all’ordine del giorno anche la proposta di statuto presentata dallo stesso Marco Vascotto che dovrà essere discussa in Consiglio» e definisce la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat «la grande assente nella vicenda perché si è limitata ad appaltare al suo assessore Mariella Magistri De Francesco la gestione dei rapporti fra le parti». Sulla stessa linea l’ex presidente provinciale Fabio Scoccimarro: «Questo statuto è una farsa. Fra approvazione, pubblicazione sul Bur ed entrata in vigore, arriveremo a ridosso delle elezioni del 2011. Quando un centrodestra già dato per vincente dai sondaggi lo cambierà di nuovo».
Pronta la replica di Bassa Poropat: «Il centrosinistra ha fatto numerosi tentativi di coinvolgere i capigruppo del centrodestra nella scrittura del testo. Ma è stato impossibile perché loro non erano presenti: è difficile dialogare con chi è assente. Lo statuto - continua la presidente - ha una serie di aspetti qualificanti: nella definizione del territorio provinciale come multiculturale, multireligioso e multietnico, nella valorizzazione delle sue diverse componenti. Passaggi che difficilmente il centrodestra poteva condividere. Inoltre, il tema delle pari opportunità l’abbiamo inserito in vari articoli senza ridurlo solo a quello sulla commissione. Poi sono state introdotte la partecipazione attiva dei giovani, la tutela dell’occupazione e della sicurezza sul posto di lavoro. La mia presenza? C’ero sempre in Consiglio per le discussioni sullo statuto, confrontandomi costantemente con l’assessore De Francesco».
Dal versante della maggioranza, Maria Monteleone, capogruppo del Pd sottolinea «l’ostruzionismo del centrodestra» e dichiara che «il nuovo statuto sancisce il passaggio tra passato e futuro della provincia avendo come primo cardine lo sviluppo del territorio visto come un unicum, luogo di incontro di culture, religioni, lingue, popoli, persone». (m.u.)

mercoledì 3 marzo 2010

NUOVO STATUTO DELLA PROVINCIA: UN ULTERIORE BANDIERINA POLITICA

INVITO PER CONFERENZA STAMPA

Domani, giovedì 4 marzo, alle ore 11.30, nella Sala Giunta della Provincia di Trieste in Piazza Vittorio Veneto n.4 (II° p.) avrà luogo una CONFERENZA STAMPA indetta dai gruppi di opposizione in Consiglio Provinciale in relazione al tema:

NUOVO STATUTO DELLA PROVINCIA: UN ULTERIORE BANDIERINA POLITICA

Interverranno:

Marco Vascotto – Capogruppo Alleanza Nazionale – PDL
Claudio Grizon – Capogruppo Forza Italia – PDL
Paolo de Gavardo – Capogruppo della Lista Di piazza
Fabio Scoccimarro – Capogruppo Casa delle Libertà
Andrea Mariucci – Capogruppo Gruppo Misto – Partito Repubblicano

Le Redazioni Giornalistiche sono gentilmente invitate a partecipare.

domenica 20 dicembre 2009

NESLADEK E PREMOLIN SFIDUCIANO LA GIUNTA POROPAT SUL PIANO NEVE

Nesladek: a Muggia ci siamo sostituiti a palazzo Galatti. Tomassini: quello che si doveva è stato fatto


LA NOTA

La neve scesa su tutta la provincia era stata preannunciata dai bollettini meteo almeno una settimana fa e quindi ci sarebbe stato tutto il tempo per definire anche in ritardo, qualora non fosse stato già allestito per tempo, un piano neve tra le istituzioni e gli operatori interessati.

Invece ancora una volta in molti casi ci si è affidati all'improvvisazione. Sembra proprio che a mancare nel suo ruolo di coordinamento e anche nell'intervento sul territorio sia stata la Provincia di Trieste.
Pochi e disorganizzati gli operatori della ditta che gestisce il servizio di emergenza neve e probabilmente, stando alle parole dei sindaci Nesladek e Premolin che hanno criticato apertamente la Provincia, non coordinati con i comuni minori.
Ricordo a tal proposito che la precedente amministrazione guidata da Fabio Scoccimarro curava con il suo assessore Piero Tononi specifici incontri di coordinamento per il piano neve con i Comuni e gli enti interessati istituendo in Provincia anche un numero di emergenza publicizzato sulla stampa.
Anche in questa occasione la giunta Poropat ha dato purtroppo l'ennesimo brutto esempio su comen devono essere gestite queste situazioni, offrendo l'occasione all'opinione pubblica per chiedersi se una Provincia così gestita serva veramente.
Viste le lamentele dei sindaci e quelle giunte dai cittadini presenteremo un'interrogazione urgente alla presidente Poropat per conoscere le caratteristiche del servizio che è stato affidato sull'emergenza neve, se nei magazzini provinciali c'è il sale necessario e quante risorse sono a disposizione per potenziare il servizio. Purtroppo la presidente Poropat nel periodo natalizio preferisce frequentare le feste, le cene, le mostre e i concerti piuttosto che i magazzini della Provincia o fare dei sopraluoghi sul territorio per fronteggiare le situazioni di emergenza che avrebbe dovuto prevedere.

martedì 20 ottobre 2009

"RIGASSIFICATORE, LA PROVINCIA AGISCA PRESTO"

Da Il Piccolo del 20 ottobre 2009

COSOLINI A BASSA POROPAT: ACCELERARE I TEMPI. PDL E LISTA DIPIAZZA CRITICI SUL CONFRONTO


Il tema rigassificatore divide il mondo politico. E le divergenze sono trasversali. Capita così che il segretario provinciale del Pd, Roberto Cosolini, faccia dei «suggerimenti» alla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat sul percorso da intraprendere dando, per così, un’accelerata. Suggerimento trasformato in bacchettata dai capigruppo del centrodestra a palazzo Galatti, che sul rigassificatore accusa la Bassa Poropat di «spendere risorse pubbliche per chiarire i dubbi e assecondare il dibattito interno al Pd».

«Consapevoli anche delle diverse sensibilità e posizioni che non possono non esserci perciò anche al nostro interno, come Pd - dice Cosolini - abbiamo proposto alla Provincia di coordinare un percorso di approfondimento e di trasparente informazione delle criticità temute e delle condizioni per effettive ricadute». Una proposta accettata, ma ora secondo Cosolini è necessario «partire senza indugio programmando i diversi appuntamenti e da questo punto di vista mi sento però di suggerire alla presidente Bassa Poropat - aggiunge però il segretario provinciale del Pd - un’accelerazione rispetto alla previsione di un primo incontro tra fine 2009 e inizio 2010». Una richiesta condita in particolare con un punto da chiarire, più importante di altri: la compatibità o meno del traffico di navi con la movimentazione delle gasiere. «Penso che su questo tema la Provincia - dice Cosolini - possa e debba anticipare perciò i tempi rispetto agli altri aspetti che magari richiedono un preventivo lavoro di preparazione dei confronti».

Ma questo tipo di «approfondimenti» piacciono fino a Claudio Grizon (Fi), Marco Vascotto (An), Paolo de Gavardo (Lista Dipiazza), Fabio Scoccimarro (Casa della Libertà). «Ben vengano, ma pensare che la Provincia, dopo aver deliberatamente taciuto su questo tema per tre anni e mezzo, spenda risorse pubbliche - dicono i capigruppo - per chiarire i dubbi e assecondare il dibattito interno al Pd ci appare alquanto improprio, inopportuno e risibile». Il tema del rigassificatore, secondo i banchi dell’opposizione, ha visto la Provincia «restare sempre fuori dal dibattito politico, evitando in tutti i modi la presentazione dei richiesti pareri dell’ente per non dividere ulteriormente la sua variegata coalizione». Ecco che il centrodestra «vigilerà attentamente sui prossimi impegni di spesa della giunta provinciale e sulle loro reali finalità. Non tollereremo che il Pd appalti la soluzione ai propri dubbi alla Provincia, lo faccia con i soldi suoi».

martedì 22 settembre 2009

LA PROVINCIA CHIARIRA’ I DUBBI DEL PD SUL RIGASSIFICATORE CON I SOLDI DEI CITTADINI

Ben vengano gli approfondimenti su un tema delicato e di estremo interesse per tutto il territorio provinciale come quello del rigassificatore di Zaule, ma pensare che la Provincia, dopo aver deliberatamente taciuto su questo tema per tre anni e mezzo, spenda risorse pubbliche per chiarire i dubbi e assecondare il dibattito interno al Partito Democratico, forse anche per l’esigenza di posizionare il partito su questo tema durante le sue fasi congressuali, ci appare alquanto improprio, inopportuno e risibile.

La maggioranza Poropat, che è sempre rimasta fuori dal dibattito politico sull’annunciato rigassificatore di GNL, evitando in tutti i modi la presentazione dei richiesti pareri dell’Ente in consiglio provinciale per non dividere ulteriormente la sua variegata coalizione (che su questo tema ha notoriamente posizioni diverse), e che lesina i finanziamenti al Teatro Sloveno per poter finanziare quello dell’ex OPP, sembra intenzionata ad assumersi invece l’onere di sostenere gli incontri sui rigassificatori voluti dal PD.

Pertanto vigileremo attentamente sui prossimi impegni di spesa della giunta provinciale e sulle loro reali finalità. Non tollereremo che il PD appalti la soluzione ai propri dubbi e l’organizzazione di incontri a carattere tecnico-scientifico alla Provincia di Trieste, lo faccia con i soldi suoi.

Claudio Grizon
Capo Gruppo di Forza Italia

Marco Vascotto
Capo Gruppo di Alleanza Nazionale

Paolo de Gavardo
Capo Gruppo della Lista Dipiazza

Fabio Scoccimarro
Capo Gruppo Casa della Libertà
(Nella foto Franceschini, Marino e Bersani sono i tre candidati per la guida del PD: il cattocomunista, il medico e il comunista. )

venerdì 7 agosto 2009

UNA CONTROVIGNETTA DAL CONFINE AL LISERT

Da Il Piccolo dle 7 agosto 2009 - Pagina 12 - Trieste

VIABILITÀ TRANSFRONTALIERA

La proposta è di Piero Camber. L’Anas: «Non entriamo nelle decisioni politiche»

IL CASO


Per ora nessuna risposta da Lubiana alla lettera della Bassa Poropat che chiede l’abolizione del pedaggio per gli automobilisti triestini

di MATTEO UNTERWEGER

Lubiana, per ora, tace. L’Anas non si sbilancia, trincerandosi dietro una dichiarazione prudentissima sulla proposta lanciata dal consigliere regionale del Pdl Piero Camber di un eventuale pedaggio (in caso di risposte negative dal governo sloveno) da applicare ai tratti di raccordo tra la Grande viabilità triestina e gli ex valichi confinari: «Non possiamo esprimerci sulla fattibilità, perché si tratta di una questione politica», la risposta della società. Intanto, la Provincia di Trieste è teatro di reciproche frecciate fra maggioranza e opposizione.
Al centro di questo quadro c’è sempre la questione «vinjeta», il famoso bollino senza il quale non si può transitare su autostrade e strade a scorrimento veloce in Slovenia, sollevata dalla lettera inviata da Maria Teresa Bassa Poropat, numero uno dell’ente di palazzo Galatti, al ministero dei trasporti della vicina Repubblica: la sua richiesta di valutare una soluzione agevolata per i cittadini del territorio triestino attende ora una replica formale.

Intanto, Bassa Poropat incassa l’appoggio trasversale di un alleato di spicco, il sindaco Roberto Dipiazza. «I trattati vanno rispettati. Qua lo si fa, lo stesso dovrebbe avvenire in Slovenia», esordisce così il primo cittadino, con il richiamo implicito al trattato di Osimo e a quel decreto attuativo su cui si fondano le istanze della Provincia. «I vicini sloveni - continua Dipiazza - affermano di avere una mentalità europea, fanno parte dell’Ue, ma di fatto si schierano contro l’ingresso croato nell’Europa unita e si disinteressano delle indicazioni di Bruxelles sulla vignetta. Devono rendersi conto - chiude il sindaco - di essere un paese da un milione e 800mila abitanti circa, un micro-organismo nel mondo: è necessario stiano alle regole».

Ieri, il capogruppo forzista in piazza Vittorio Veneto, Claudio Grizon, è tornato all’attacco, riagganciandosi a interpellanza e mozione presentate da Forza Italia un anno fa: «Ringrazio l’assessore Zollia per il suo interessamento - afferma - e per aver ripreso l’argomento, ma non è frutto ”di una discussione in Consiglio provinciale”, come dicono (gli esponenti della maggioranza, ndr), dato che tale ”discussione” aveva visto invece la contrarietà dell’attuale maggioranza che faceva intendere, anzi, un atteggiamento favorevole al pedaggio sloveno sulla superstrada capodistriana».

Si collega a quel «no» Maria Monteleone, capogruppo del Pd in Provincia: «Va dato atto al consigliere Grizon di avere sollecitato il dibattito sull’ingiusto pagamento della vignetta per i residenti transfrontalieri ma è doveroso ricordare come la mozione si appellava agli accordi di Udine che regolamentavano, tra le altre cose, i lasciapassare e il trasporto di prodotti agricoli e animali nei valichi secondari. Per questo non avremmo potuto sostenere la mozione che risultava scorretta e confusa». Monteleone lancia poi una soluzione pratica sulla ”vignetta agevolata” e sulle possibili difficoltà di verifica, proponendo un bollino «simile di altro colore che, per contenere la spesa, valga per più anni».
Per il capogruppo di An in Consiglio provinciale, Marco Vascotto, e il consigliere aennino Arturo Governa, «ben venga l’intervento dell’assessore Zollia che ha evidentemente portato in giunta e nella maggioranza di centrosinistra almeno su questo tema, un po’ di sano equilibrio che speriamo non rimanga un caso isolato nel quadro di un’azione amministrativa finora condizionata da una visione dei rapporti transfrontalieri ancorata a una sorpassata contrapposizione basata su retaggi storici ed ideologici».

Sempre dal versante del centrodestra giunge pure la bordata di Fabio Scoccimarro, ex presidente provinciale prima di essere spodestato proprio da Bassa Poropat e oggi in seno all’opposizione: «Sarebbe sorprendente se il governo di Lubiana, dopo aver sempre ignorato i ripetuti interventi di Bruxelles, ritenesse ora di prendere in considerazione l’inquilina di palazzo Galatti. Sembra proprio una barzelletta».