Il sindaco Nerio Nesladek sta per nominarsi il portavoce, entrerà in servizio il 10 ottobre: con la delibera giuntale con cui la giunta all’unanimità ha confermato la volontà del primo cittadino sono stati stanziati 9150 euro per due mesi e venti giorni di lavoro, all’incirca 3400 euro lordi al mese a venti ore alla settimana.
Tra i comuni minori Nesladek sarà l’unico sindaco ad avere l’ufficio di staff dove collocherà una persona di sua fiducia, con una spesa iniziale per il Comune di 40 mila euro all’anno.
Sembra che, dopo oltre cinque anni in cui il sindaco si è avvalso dei dipendenti comunali per la sua segreteria particolare ora abbia ben pensato che questa non sia più sufficiente e che sia indispensabile e prioritario aggiungervi un più aulico “ufficio di staff” per il quale sembra non ci sia personale comunale da poter dedicare.
La legge, d’altra parte, consente a Nesladek di assumere per questo ufficio una persona di sua fiducia con assoluta discrezionalità che sarà inquadrata dal punto di vista economico come un funzionario di categoria D, la più alta che ci sia in Comune.
Per non modo alla maggioranza di giustificarsi per questo infelice spreco del denaro pubblico, richiamando l’assunzione fatta dalla precedente amministrazione di centro destra per la segreteria del sindaco, precisiamo subito che l’importo stanziato era all’incirca la metà, l’orario era normale, le funzioni attribuite completamente diverse, il numero di dipendenti dell’ente inferiore e non vigeva l’attuale situazione di crisi finanziaria internazionale e nazionale che si ripercuote sui bilanci degli enti locali.
Il nuovo portavoce evidentemente dovrà coadiuvare il sindaco Nesladek, che notoriamente svolge la sua funzione a part time in quanto non ha mai interrotto la sua attività di medico di base, nella sua attività a partire dalla gestione della segreteria ad ogni altra attività che afferisce al primo cittadino.
Alcuni già dicono che nel mandato precedente Nesladek non aveva questa necessità in quanto aveva accanto a se un vice sindaco come Franco Crevatin, da più parti riconosciuto come il vero uomo forte della giunta che, con la sua presenza e il suo attivismo oltre alle proprie deleghe, sovrintendeva anche quelle del sindaco specie quand’era assente per impegni professionali.
Il Coordinamento Comunale del Popolo della Libertà
Il Gruppo Consiliare del Popolo della Libertà
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