Muggia, rotonda delle polemiche
Nuovo Centrodestra: «Basta poco per intasare tutta la viabilità al Freetime»
MUGGIA «La rotonda del Freetime è un nodo al traffico: bastano poche macchine per intasare tutta la viabilità verso Trieste». Claudio Grizon, consigliere provinciale e comunale di Muggia del Nuovo Centrodestra, boccia la rotatoria installata davanti al centro commerciale muggesano.
«È stata presentata come soluzione ideale per la viabilità della zona dopo studi ed approfondimenti tecnici, già appena terminata venne modificata perché si accorsero che l’autobus non passava, ma con la sua inclinazione verso valle non è per nulla sicura ed è confermato che rallenta notevolmente il traffico anziché renderlo scorrevole come in genere dovrebbero fare le rotonde», stigmatizza l'esponente del centrodestra. «Ho l’impressione – prosegue – che si sia posta una pezza agli errori dei progettisti del Freetime che non hanno ben considerato le conseguenze dell’immissione del traffico sulla ex statale. Ricordo, infatti, che sui primi progetti delle Coop Sette per il centro erano stati previsti addirittura degli svincoli diretti con la grande viabilità forse bocciati per l’impatto ambientale. Non ci si dica quindi che questa soluzione funziona. Agli 850 cittadini che hanno firmato una petizione per ripristinare il doppio senso lungo la provinciale Sp 14 non si possono raccontare frottole – tuona Grizon -. Ora chi da Muggia va verso Trieste senza prendere la grande viabilità deve farsi la valle delle Noghere con due chilomestri in più costellati, fino alla galleria di Aquilinia da tre quattro rotonde che rallentano non poco la percorrenza».
«Il doppio senso sulla provinciale 14 – conclude Grizon – serve anche per dare una alternativa e quindi per diversificare i flussi di traffico ma purtroppo, anche dopo l’emendamento che ho fatto sul bilancio della Provincia a favore del doppio senso bocciato dalla maggioranza di sinistra che sostiene la Bassa Poropat senza discussione alcuna, l’atteggiamento del Comune e della Provincia non fanno ben sperare». (ri.to.)
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