giovedì 1 ottobre 2015

MUGGIA BOCCIA NESLADEK ED IL PD SULL'UNIONE DEI COMUNI IMPOSTA DALLA SERRACCHIANI

Da Il Piccolo di giovedì 1 ottobre 2015

Muggia approva il nuovo piano regolatore
In una seduta fiume del Consiglio viene anche bocciata l’Unione territoriale intercomunale giuliana

LO STRUMENTO URBANISTICO
Il vicesindaco sottolinea la valenza ecologica e turistica

IL RISCHIO COMMISSARIO
La Regione potrebbe nominarlo dopo il no alla riforma



di Riccardo Tosques 

MUGGIA - Piano regolatore generale comunale ok, stop all’Unione territoriale intercomunale. Al termine di una lunga maratona iniziata alle 21 di martedì e terminata alle 4.40 di ieri il Consiglio comunale di Muggia si è pronunciato sui due temi più caldi dell’estate. Con undici voti favorevoli e nove contrari il sofferto nuovo Piano regolatore è stato approvato: a favore Nerio Nesladek, Loredana Rossi, Valentina Parapat, Riccardo Bensi, Marco Finocchiaro, Igor Donadel, Danilo Savron, Diego Crevatin (Pd), Laura Marzi (Sel), Marina Busan (Meio Muja) e Geremia Liguori (indipendente). Contrari Claudio Grizon, Christian Gretti, Paolo Prodan, Nicola Delconte, Dario Grison, (Pdl), Ferdinando Parlato (Un’Altra Muggia), Claudio di Toro, Fabio Longo (indipendenti) e Maurizio Coslovich (Federazione della Sinistra). Assente Daniele Mosetti (Fratelli d’Italia-An). 
«È un’enorme soddisfazione essere riusciti ad approvare questo nuovo Prgc con cui si chiude un percorso alquanto travagliato e accidentato» commenta il vicesindaco Laura Marzi. «Siamo arrivati a questo traguardo grazie a una fermissima volontà di questa maggioranza che ha registrato anche sacrifici politici come le dimissioni da consigliere dell’assessore Stefano Decolle o il ritiro dell’opposizione al piano da parte del padre dell’assessore Valentina Parapat, il tutto per evitare facili strumentalizzazioni politiche» aggiunge Marzi. Per l'esponente di Sel si tratta di un «Prgc innovativo, a valenza ecologica e turistica al tempo stesso». «Questo risultato - dà man forte l’assessore ai Lavori pubblici Marco Finocchiaro - è importantissimo non solo per la pianificazione urbanistica ma anche per la mobilità lenta del nostro Comune poiché vengono pianificate nel documento approvato anche le Zone 30 e Residenziali, i percorsi ciclabili, i sentieri e le indicazioni su viabilità d’accesso a Muggia e verso la costiera». Per Finocchiaro «con molta lungimiranza abbiamo pianificato cose che in questi giorni sono all’esame del legislatore nazionale e riguardano la modifica del codice della strada con l’introduzione del limite dei 30 all’ora a tutta la città consolidata, a eccezione delle vie di scorrimento dove il limite può essere elevato a 50». 
Critico invece Claudio Grizon del Pdl: «Con l’astensione in fase di adozione avevamo rinviato il giudizio finale a seguito della verifica delle osservazioni e del giudizio dei cittadini. Il Pd ha bocciato tutte le richieste di piccoli ampliamenti o di nuove edificazioni per le famiglie. È mancata una visione sociale del piano e una prospettiva illuminata di sviluppo per il territorio. Pesanti le intese con l’Ezit e forte il condizionamento ideologico generale. L’unico vero punto che ci ha unito è stato lo sviluppo della costa. Il giudizio complessivo non poteva che essere contrario». 
Come da copione, invece, il Consiglio comunale ha bocciato l’adesione all’Uti. Si sono espressi in modo contrario Grizon, Gretti, Prodan, Delconte, Grison (Pdl), Di Toro, Longo, Liguori (indipendenti), Coslovich (Fds) e Busan (Meio Muja). Favorevoli Nesladek, Rossi, Parapat, Bensi, Finocchiaro, Donadel, e Crevatin (Pd), Marzi (Sel), Marina Busan (Meio Muja). Astenuto Savron (Pd). Assenti Mosetti (Fdi) e Parlato (Un’Altra Muggia). 
Caustico Grizon: «Muggia ha sonoramente bocciato il progetto delle Unioni comunali così caro alla Serracchiani e al Pd che ha lacerato le comunità della nostra regione. Una riforma imposta agli amministratori e ai cittadini che ha già fatto fiorire decine di ricorsi. Ora sappiamo chi ha a cuore la nostra comunità e chi invece è disposto a tradirla per ordine di partito». Anche sull’Uti potrebbe arrivare un commissario nominato dalla Regione: «Ne vedremo delle belle». Ribatte Marzi: «L’Uti non fa parte del programma elettorale, ognuno era libero di agire come meglio credeva. Personalmente lo trovo uno statuto garantista verso tutti, anche se spiace che Trieste non abbia voluto condividere maggiori servizi». 

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