La strada per San Floriano dimenticata dalla Provincia
Nel 1972 il Comune di Muggia decise di passarla a palazzo Galatti, ma le varie
amministrazioni che si succedettero negli anni non completarono l’iter
di Riccardo Tosques
amministrazioni che si succedettero negli anni non completarono l’iter
di Riccardo Tosques
MUGGIA «La verità sulla “strada di nessuno”? Il Comune di Muggia decise di cederla alla Provincia nel 1969, ma il passaggio non è mai stato formalizzato». Claudio Grizon, consigliere provinciale del Pdl, svela i retroscena sulla querelle della strada per San Floriano. E rispunta anche una vecchia petizione firmata da oltre 90 muggesani che chiedono al Comune: manutenzione.
La strada che da San Floriano scende verso il Lazzaretto è una delle più deteriorate del territorio provinciale, invasa sui bordi da rami, alberi ed erba che compromettono visibilità e sicurezza. Una “strada di nessuno”, fuori dai piani provinciali delle asfaltature così come dai piani neve e da quelli per la pulizia del verde lungo i cigli stradali.
«Io stesso ho sempre ritenuto che la strada fosse provinciale, e invano mi sono battuto in Consiglio provinciale per la sua manutenzione, finché ho deciso di far luce sulla vicenda, anche a seguito di una petizione con un centinaio di firme recapitata al Comune e alla Provincia nell’ottobre 2014, alla quale mai è stata data risposta», racconta Grizon.
Consultando gli archivi della Provincia, le vecchie delibere, la corrispondenza tra il Comune di Muggia e la Provincia, le vecchie mappe, i contratti per i lavori realizzati dalla Provincia per conto del Comune, con fondi del Commissariato del Governo, è emerso che il 12 novembre 1969, con deliberazione n.113, la commissione straordinaria per l’amministrazione provvisoria della Provincia decise di chiedere all’allora Ministero dei Lavori pubblici la “provincializzazione” della strada comunale.
Due anni dopo, il 30 ottobre 1971, in seguito ai lavori di rettifica della strada, vennero scorporate parti di alcuni terreni adiacenti alla strada, con un piano di frazionamento. «Furono previste permute di terreno, per cui non si era potuto procedere alla liquidazione degli importi d’indennizzo in quanto i “relitti” stradali da permutare erano ancora proprietà del Comune di Muggia», racconta Grizon.
Ma il Comune, pochi mesi dopo, il 24 aprile 1972, con la delibera consiliare n.73, decise di cedere la strada all’amministrazione provinciale, anche nell’intento di far sdemanializzare poi i tratti interessati alle permute. «Da quel momento in poi, e fino all’autunno del 1978, c’è traccia negli archivi di un fitto carteggio, con varie richieste tra Provincia, Comune e gli interessati agli espropri, tesi a dirimere tutte le questioni irrisolte».
Comunque sia, ad oggi non esiste alcun atto della Provincia in merito alla conclusione dell’iter della provincializzazione della strada, così come non esiste alcun verbale di passaggio di consegne tra Comune e Provincia. Dunque la strada di San Floriano non è mai stata inserita nella cartografia della viabilità provinciale.
«In quasi cinquant'anni si sono avvicendati numerosi presidenti, giunte e consigli provinciali, e pare davvero impossibile che questa strada sia stata dimenticata divenendo davvero una terra di nessuno», osserva Grizon.
Nel 1972 il Comune decise che la strada non era più sua e stabilì di passarla alla Provincia che, pur avendo già chiesto al Ministero nel 1969 l’autorizzazione a prenderla in carico, non aveva mai completato l’iter.
«Dopo aver posto il problema all’assessore provinciale alla viabilità Vittorio Zollia, ho atteso sperando che prima della chiusura dell’ente si potesse risolvere la questione, quantomeno per dare una risposta a quella petizione dei cittadini, che è una vera e propria richiesta di aiuto - conclude Grizon -. Alla fine ho intuito che, secondo Zollia, questa vecchia vicenda sulla titolarità della strada si risolverà con il nuovo assetto che avranno le competenze sulla viabilità, anche a causa del superamento della Provincia». Insomma, la strada tornerà ad essere comunale. Prima, o poi...
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