Grizon (Pdl):
abbiamo corretto la delibera e dimostrato ancora una volta che su certi temi
Muggia può e deve essere unita
"Non potevamo essere noi – sottolinea il consigliere del Pdl Claudio Grizon – ad
assicurare la maggioranza nel numero legale necessario per votare l’immediata esecutività
alla delibera sul parere sulla procedura di V.I.A. integrata V.A.S. relativa la
piano regolatore portuale di Trieste pertanto il sindaco ha dovuto aggiornare
la seduta al giorno dopo".
A causa di due assenze tra i consiglieri
di maggioranza e dell’incertezza del voto del consigliere di Rifondazione
Comunista il sindaco Nerio Nesladek ha dovuto aggiornare il consiglio convocato
lo scorso 5 novembre al giorno dopo per proseguire i suoi lavori e smaltire i
quindici punti all’ordine del giorno (rinviate le due mozioni di Mosetti).
"Nessuna polemica – aggiungono i
consiglieri del Pdl - ma non possiamo non evidenziare che spesso la posizione
di Rifondazione mette in sindaco in difficoltà sul numero legale e, alla luce
delle critiche che Coslovich ha espresso nei confronti della sue ex
maggioranza, prendiamo atto che la sinistra estrema va per conto suo e provocando
evidenti imbarazzi".
"Abbiamo ritenuto comunque necessario
correggere la delibera proposta dalla giunta – spiega poi Grizon – che si era
sostanzialmente limitata a recepire i pareri degli uffici, in quanto mancavano
alcuni richiami e prescrizioni che riguardano l’impatto sul nostro territorio".
"A tal fine per la seduta di mercoledì 5 –
prosegue l’esponente del centro destra - ho predisposto un emendamento che
modificava ampiamente il dispositivo della delibera con l’adesione dei colleghi
del Pdl Paolo Prodan, Christian Gretti, Nicola Delconte, Dario Grison e di
Ferdinando Parlato di Un’Altra Muggia".
"In primo luogo abbiamo proposto di “prendere
atto – facendole proprie - delle
analisi, delle considerazioni e delle prescrizioni” non di “far propri i pareri espressi” dagli
uffici e comunque di “voler evidenziare
alcuni degli aspetti più significativi”."
“Considerato che dalla lettura delle
Norme Tecniche non appare di immediata lettura l’esclusione della possibilità
di realizzazione dell’impianto di rigassificazione a Zaule, come richiamato
negli elaborati valutativi” abbiamo chiesto – ricorda Grizon - che “la
destinazione a “polo energetico” attribuita alle aree denominate “ex Esso”
debba essere modificata con una zonizzazione “aree industriali” ove siano vietati
gli impianti di rigassificazione di GNL, depositi di GPL interrati o in
superficie, impianti di produzione energetica funzionanti con combustibili
fossili o impianti industriali siderurgici o petroliferi”.
Nel testo finale, risultato dell’unione
del nostro testo con l’emendamento che Geremia
Liguori ha presentato per la maggioranza il giorno dopo, riprendendo quasi
il 90% delle nostre proposte – sottolinea l’esponente del Pdl - il testo finale
è stato in parte modificato ribadendo che “si ritiene che negli elaborati progettuali
del Piano venga esplicitamente esclusa la possibilità di realizzazione dei
qualsiasi impianto di rigassificazione a terra o a mare, in superficie o
interrato, nelle aree di competenza dell’Autorità Portuale e normate con il piano
in parola. Di escludere inoltre la possibilità di realizzare depositi di GPL
interrato o in superfice e di impianti di produzione energetica funzionanti con
combustibili fossili. Di richiedere inoltre venga esclusa la possibilità di
realizzare impianti a rischio di incidenti rilevanti”.
"Abbiamo motivato la nostro “parere non
favorevole” in particolare al Molo VIII, che da solo nel 2009 – ricorda ancora
Grizon - avevo già criticato per l’impatto derivante dalle dimensioni che
porterebbero ad una pesante restrizione degli spazi per le movimentazioni
navali dinanzi alla cittadina e per l’inquinamento derivante dalla potente
illuminazione sulla struttura e del rumore che deriverebbe dall’operatività
portuale".
La contrarietà ora è stata inoltre motivata, oltre ai pareri tecnici degli uffici, anche in ragione delle “significative movimentazioni navali conseguenti che si aggiungerebbero a quelle già gravitanti sul pontile della SIOT, sul canale navigabile ed in particolare sul pontile della KRI S.p.A. - gruppo Kuwait Petroleum (ex Shell) posto nell’ambito delle aree dell’ex raffineria, che gestisce anche i depositi di prodotti e benzine di cat.A (che avrebbero meritato degli approfondimenti)”. Considerazioni queste che la maggioranza non ha voluto accogliere.
Abbiamo poi voluto condizionare il nostro
“parere
favorevole in merito alle previsioni del Piano Regolatore del Porto di Trieste
che riguardano il territorio del Comune di Muggia” – proseguono i
consiglieri del Pdl - alla previsione di 2 ingressi/uscite di cui “il
principale, verso Nord, seguirà l’attuale più immediata viabilità sul lato
destro del canale navigabile, fino a raggiungere l’ampia via Malaspina e
quindi, attraversata via Caboto, la grande viabilità; in subordine il traffico
del Terminal passerà parallelo alla S.S. 15 – via Flavia, opportunamente
separato dalla viabilità ordinaria, con le carreggiate poste tra i binari della
ferrovia e la
proprietà Autamarocchi , arretrando il muro perimetrale della
sua proprietà, fino all’intersezione con la via Parlotti dove il traffico del
Terminal potrà raggiungere il canale navigabile e poi, svoltando a destra,
l’ampia via Malaspina e quindi, attraversata via Caboto, la grande viabilità”.
Posizioni queste che già nel 2009
avevamo ribadito ma in quest’occasione la maggioranza ha voluto sintetizzare
tutto evidenziando solo che “l’ingresso/uscita verso nord e verso la
grande viabilità” dovrà essere “realizzato in modo tale da non intralciare
il traffico in ingresso/uscita dal comune di Muggia”.
Mancava inoltre nella proposta della
giunta un forte richiamo all’esigenza che “siano
realizzati il By-pass di Aquilinia e le infrastrutture ferroviarie a servizio
del Terminal (in quanto si rileva che la progettazione dell’accesso Nord non le
prevede), considerato che già le Norme Tecniche di Attuazione del Piano
medesimo prevedono l’impegno dell’Autorità Portuale a costruire un tavolo
tecnico per la progettazione di tale
accesso al quale dovranno partecipare le Amministrazioni interessate ed in
particolare i Comuni di Muggia e di Trieste e l’Ente Zona Industriale che ha competenza su questo ambito
retroportuale”.
"Se non avremmo presentato l’emendamento - conclude Grizon - e se il consiglio non fosse stato rinviato al giorno dopo la delibera sarebbe
rimasta quella proposta dalla giunta e noi non avremmo potuto votarla".
"Per cui, pur nella condivisione di
diversi temi, desideriamo sottolineare che il nostro apporto è stato
determinante per giungere ad un testo migliore. Infatti, alla fine, dopo
l’unificazione e la sintesi del nostro emendamento a quello di Liguori per la
maggioranza, fatte alcune correzioni, è stato votato quasi all’unanimità con la
sola contrarietà di Daniele Mosetti di FdI e la non partecipazione al voto di
Coslovich per Rifondazione Comunista".
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