domenica 29 agosto 2010

L'ALA CATTOLICA DEL PDL

Da Il Piccolo del 29 agosto 2010 -Pagina 13 - Trieste

L’ALA CATTOLICA DEL PDL

Marini avverte: «Tavolo unico anche per Provincia e Muggia»



Più Piero Camber che Paolo Rovis, senza snobbare la variabile Bucci. L’ala cattolica del Pdl di oggi, e della Forza Italia di ieri, rappresentata dal consigliere regionale Bruno Marini, irrompe nel dibattito del centrodestra per il candidato alla successione di Dipiazza in vista delle ammministrative 2011, rivendicando pesantemente solo una casella su quattro. Quale? Quella del candidato sindaco di Muggia: Claudio Grizon, attuale coordinatore Pdl della cittadina rivierasca nonché capogruppo forzista in Consiglio provinciale. Vada dunque per Giorgio Ret alla Provincia, e magari per l’ex An Massimo Romita a Duino Aurisina se lo stesso Ret viene schierato. E vada per un ragionamento sulla triade Camber-Rovis-Bucci in Municipio. Per Muggia, però, dal momento che «tutte le candidature devono essere viste in una logica complessiva, ferma restando la competenza degli organi di partito territoriali, mi sembra che stia emergendo naturalmente una candidatura forte, quella di Claudio Grizon (nella foto con il cardinale Ersilio Tonini)».
E a Trieste? Marini spezza lo stallo diplomatico e si sbilancia: «La situazione dipenderà ovviamente pure dagli sviluppi romani tra finiani e berlusconiani, vedo difficile tuttavia che qui Menia e Lippi vadano a costituire un grande centro con i Sasco». Quindi? «Vedo con grande favore due nomi - aggiunge - uno è quello di Piero Camber, l’altro è Maurizio Bucci». Entrambi colleghi in Consiglio regionale, e ciascuno dei due ha secondo l’esponente cattolico del Pdl la propria forza elettorale. «A Camber - prosegue Marini - mi lega non solo una pluridecennale amicizia, ma anche e soprattutto la perplessità su superporto e rigassificatore. Bucci forse mi andrebbe anche meglio come candidatura. Sarebbe una candidatura di peso politico inferiore a quella di Camber, ma meno caratterizzata e quindi in grado di pescare più consensi anche al di fuori del centrodestra». E Paolo Rovis allora? E quel Paoletti evocato come rappresentante della mitica società civile? Per Marini né l’uno né l’altro: «Primo alla società civile non ho mai creduto. Secondo Paolo è un ottimo politico e potrebbe anche essere pronto, però se si fa ancora una consiliatura come assessore...». Fermo restando che «bisognerà sentire anche che cosa ne dice il senatore Giulio Camber». (pi.ra.)

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