Visualizzazione post con etichetta Elezioni regionali 2013. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Elezioni regionali 2013. Mostra tutti i post

domenica 12 maggio 2013

IL PDL TRIESTINO RICHIAMA ALL'ORDINE MARINI

Da Il Piccolo di domenica 12 maggio 2013 - Pagina 17 - Regione

Il Pdl triestino richiama all’ordine Marini

IL CASO 

La sfuriata di Bruno Marini - pronto a dimettersi in segno di protesta contro i tanti incarichi affidati ad esponenti friulani del suo partito -, non è proprio andata giù al Pdl triestino. Che, ora, lo invita a rientrare nei ranghi e a lavorare in aula nell’interesse della città. «Stupisce la decisione, per ora solo ventilata, di Bruno Marini di uscire dal gruppo consiliare del Pdl - commentano il consigliere comunale Paolo Rovis e il capogruppo in Provincia Claudio Grizon -. 
Una scelta che preoccupa perché, se attuata, farebbe venire meno, ad appena pochi giorni dalle elezioni, il riferimento, unico, del Pdl triestino in Regione. Eppure gli elettori locali hanno deciso di affidare a lui solo il compito di rappresentarli in Consiglio. Sull’amico Bruno, quindi, pesa una responsabilità enorme. Auspichiamo perciò che rifletta bene: una frattura con il gruppo regionale indebolirebbe Trieste e tutto il Pdl».

venerdì 12 aprile 2013

10 IMPEGNI PER MUGGIA

"10 IMPEGNI PER MUGGIA" 
Il Pdl muggesano stringe un patto con i suoi candidati in Regione 

Domani sabato 13 aprile, alle ore 16.00, nella Sede Provinciale del PDL in piazza Ponterosso 6 (1°p.) si terrà una CONFERENZA STAMPA con Claudio Grizon, Capo Gruppo in Provincia e Consigliere a Muggia del PDL, Paolo Prodan Capo Gruppo del PDL a Muggia,Christian Gretti e Nicola Delconte, Consiglieri del PDL a Muggia per la presentazione dei “10 IMPEGNI PER MUGGIA" che sono stati definiti dal gruppo consigliare e che saranno sottoscritti nel corso dell’incontro, quale impegno programmatico per la cittadina qualora venissero eletti, dai due candidati al consiglio regionale che sono stati scelti dagli esponenti muggesani del PDL.

lunedì 17 settembre 2012

GOTTARDO (PDL): LA SERRACCHIANI SPUTA NEL PIATTO IN CUI MANGIA


Pubblico l'interessante articolo diffuso oggi dall' on. Isidoro Gottardo, coordinatore regionale del PDL del FVG, suggerendone la lettura integrale. 


Nel corso della trasmissione Porta a Porta di mercoledì scorso (12 settembre), in cui si commentava la sentenza della Corte Costituzionale tedesca e dei fattori che impediscono la crescita, il direttore del circolo della stampa estera a Roma, il tedesco Tobias Piller nel ribattere alle argomentazioni degli altri ospiti, ha citato quanto gli ha riferito Debora Serracchiani, ovvero il fenomeno, a suo dire, delle imprese friulane che scappano in Austria “perché oppresse dalla burocrazia friulana”. 

Il direttore, da parte sua, ha avuto l’intelligenza di aggiungere che se questa è la fotografia del Friuli figuriamoci allora a Roma e Napoli quale sia la situazione, riconoscendo implicitamente una storica differenziazione in positivo per il Friuli Venezia Giulia. Il fatto lo trovo di una gravità inaudita a conferma che la laziale Serracchiani, pur di danneggiare l’immagine di Tondo, è pronta a sputare sulla storia e sulla realtà della Regione che lei si è candidata a governare; inoltre la raffigurazione che fa, dimostrando di non conoscere i problemi del FVG, è del tutto carente e distorta. Il FVG che, insieme al nord est, è terra trainante dell’economia nazionale vive sulla propria pelle i problemi dei confini storici prima chiusi e poi, con l’Europa, resi luogo di competizione soprattutto per effetto del differenziale fiscale, molto più vantaggioso in Austria e in Slovenia. 

 La promozione carinziana verso le nostre imprese volta ad un loro trasferimento oltre confine è martellante, e gli elementi a sostegno del vantaggio prospettato sono i seguenti: 1) Abbiamo una fiscalità sulle imprese molto più vantaggiosa, consentiamo detrazioni fiscali che l’Italia non ha; 2) La nostra sinistra non è come la vostra, da noi c’è meno conflittualità e le imprese sono considerate una grande risorsa; 3) Da noi c’è meno burocrazia e comunque esiste un sistema che mette su un piano di parità, nell’eventuale contenzioso fisco e contribuente; 4) il costo del lavoro è più basso perché incide meno la fiscalità; 5) Il costo dell’energia è più basso. A questi elementi l’ing Benedetti della Danieli ha giustamente aggiunto un fattore strutturale di svantaggio per il FVG che è il tasso di denatalità e quindi meno forza giovane a disposizione delle aziende e per la crescita. 

La Slovenia non fa azioni di promozione, ma di fatto la esercita in modo pesante con una fiscalità oggi sulle imprese bassissima che è al 15% e con un costo dei carburanti molto basso, fermo restando, però, che oggi è un Paese in grosse difficoltà dal punto di vista del disavanzo di bilancio. Ciò ha comportato la delocalizzazione, ad esempio dell’autotrasporto che nel FVG è sceso da 50mila a 10mila addetti e in Slovenia è salito a 55mila addetti, creando una concorrenza impari sul mercato interno nostro, rispetto agli autotrasportatori italiani. 

Questo quadro è più complesso e articolato di come la Serracchiani mostra di conoscere, dimostra quanto sia fondata e giusta la battaglia, di Illy e di Tondo, nei confronti del Governo nazionale affinchè riconosca al FVG gli strumenti di autonomia che sono indispensabili per realizzare politiche atte a contrastare questa concorrenza impari. Azione analoga portata avanti di pari passo con Durnwalder, presidente della Provincia di Bolzano che pur avendo maggiori risorse di noi, non le può mettere a frutto nel modo più necessario per mancanza di strumenti. 

Questa è la ragione per cui nella legge sul Federalismo Fiscale abbiamo voluto la norma sulla fiscalità di concorrenza ai confini e la ragione per cui nel famoso patto Tondo-Tremonti, sulla legge di stabilità, si è ottenuto quella modifica statutaria che consentirà, attraverso le norme di attuazione in corso, al FVG di avere una Autonomia fiscale sia di entità che di modalità, ovvero la possibilità di passare dalla politica dei contributi alla politica della detrazione fiscale per gli aventi diritto, così da bypassare completamente tutti i fattori di burocrazia che hanno un costo per le aziende e le famiglie, e ritardano gravemente l’efficacia dei provvedimenti regionali. 

Tondo non ha mai nascosto che il suo primo obiettivo è abbattere una burocrazia, certamente regionale che esiste, ma soprattutto nazionale che incide da noi come in ogni altra parte d’Italia. Tondo non ha mai nascosto che il suo primo obiettivo è abbattere una burocrazia, certamente regionale che esiste, ma soprattutto nazionale che incide da noi come in ogni altra parte d’Italia. Mentre la Serracchiani è tutta protesa ad accusare la Regione e a giustificare il centralismo del Governo Monti, a noi fa incazzare che a Roma non capiscano che le code per la benzina verso la Slovenia fanno perdere entrate e creano un grave danno all’economia locale e al Paese. La Serracchiani su questo dovrebbe spendere parole a Bruxelles e nelle sue apparizioni televisive, che è il mestiere che meglio sa fare. 

Da tutto questo traiamo delle conclusioni: In primo luogo è tragico avere una rappresentante al Parlamento Europeo e candidata alla Regione che dimostri, così gravemente, di non conoscere, nella giusta profondità, i problemi socio economici di questa regione; quindi è deprimente il suo atteggiamento di cercare di rappresentare negativamente il FVG fuori dei suoi confini, nella speranza di apparire come colei che lo può far resuscitare. 

Tutta questa “innovazione positiva” la dovrebbe portare in compagnia di Rifondazione Comunista, del Sel e di una parte del suo stesso partito che ha già impedito a Illy, che poteva certamente fare cose positive, di agire pienamente nella direzione che avrebbe voluto. 

Al riguardo non possiamo dimenticare come fu proprio la sinistra, con il Governo Prodi, ad impedire a Illy di avere il commissariamento per realizzare la Terza Corsia che insistentemente chiedeva, di avere la legge nazionale per realizzare l’Euroregione e di avere il riconoscimento dei decimi delle pensioni, e per questo Illy dovette arrivare ad una sentenza della Corte Costituzionale. Cose queste che Tondo ha ottenuto grazie ad una diversa sensibilità dimostrata dal Governo Berlusconi verso i problemi concreti di questa comunità regionale. 

La Serracchiani dice di avere avuto grandi soddisfazioni; lei che viene da fuori e che ha potuto apprezzare l’apertura mentale della nostra comunità, dimostri allora anche riconoscenza rispettando davvero nel merito il lavoro e le esigenze di una comunità regionale che dal dopoguerra ad oggi ha saputo sempre dare dimostrazione di essere virtuosa. Noi comprendiamo il suo disagio a non sentirsi parte fino in fondo di questa comunità regionale, è un disagio che noi, che ci sentiamo parte integrante di questa comunità, non abbiamo e se a volte ci critichiamo, dentro i confini, è perché vogliamo fare di più; fuori ci preoccupiamo di parlarne nel modo dovuto. Impari a farlo anche lei. 

On. Isidoro Gottardo 
Coordinatore Regionale del PDL

mercoledì 30 maggio 2012

NESLADEK SI DIFENDE, SPERA IN PISUS ED ACCUSA L'OPPOSIZIONE

LA NOTA
Beh ora si che stiamo tranquilli! Nesladek non si dimetterà per fare il consigliere regionale. Siamo ancor più tranquilli perché il nostro liquida la Tarlao riconoscendole la "buona fede", minimizza sibillino le posizioni di Coslovich certo di "rappresentare anche tante brave persone del suo partito" e pensa di sparigliare funambolicamente le tensioni su di lui criticando l'opposizione rea di essere "il vero problema politico" in quanto "questa destra priva di credibilità cerca di riprendere un ruolo perduto negli ultimi anni, e non solo a causa del declino del berlusconismo". 
Insomma non pago del fallimento politico della sua giunta, ad appena un anno dalla sua rielezione, pensa di alleggerire le sue posizioni criticando l'opposizione e i suoi esponenti che di argomenti ne hanno a decine e decine per smascherare questo sindaco ridicolo e penoso che Muggia non si meriterebbe".
"Afasica o, ancor meglio, acefala è la sua maggioranza caro Nesladek, lobotomizzata attorno ad un sindaco che pensa di sapere sempre tutto e di avere la soluzione per ogni cosa e che finalmente, senza se e senza ma, ha messo in discussione il suo Principe".
Registriamo infine clamorosi passi indietro su PISUS che alla fine ha diviso la comunità (e non solo con le firme), un imbarazzante silenzio su Crevatin e le mancate risposte su come e quando si risolveranno i problemi sollevati dalla Tarlao che poi sono i veri problemi della gente.


Da Il Piccolo del 30 maggio 2012 - Pagina 35 - Cronaca Trieste

«Pisus porterà cinque milioni a Muggia» 

Il sindaco Nesladek risponde alle critiche sul Piano di sviluppo urbano e respinge ogni richiesta di dimissioni

MUGGIA - Se è preoccupato per il suo futuro politico, non lo dà a vedere. Nerio Nesladek, sindaco di Muggia da un anno (del secondo mandato) comunque non ha alcuna intenzione di lasciare il posto. In questi ultimi giorni sono arrivati attacchi da più parti. Prima da Maurizio Coslovich (Federazione delle sinistre)che accusava la giunta di essere troppo allineata sulla linea dell’austerity governativa che penalizza i più deboli. Poi da Roberta Tarlao (Mejo Muja) che accusava la giunta di scarsa efficienza. Ma lui incassa gli uppercut e risponde col fioretto. Sindaco, come mai questi attacchi da due componenti della sua maggioranza a pochi giorni uno dall’altro? Partiamo dalla Tarlao: non ha fatto altro che evidenziare una situazione che conosciamo bene e che ci era già stata segnalata da alcuni cittadini. In effetti il settore delle manutenzioni (strade, verde pubblico eccetera) vive un momento di oggettiva difficoltà perché Dario Apostoli, il vecchio responsabile, è andato in pensione e non è ancora stato sostituito. E poi dobbiamo far fronte a un pesante calo delle risorse. Ma da questo a dire che Muggia è un immondezzaio ce ne corre. Certo, la Tarlao ha evidenziato il problema anche se in modo poco “istituzionale” e - se mi permette - anche un po’al di fuori da quella fiducia che ha sempre contraddistinto i nostri rapporti, ma la sua lealtà è fuori discussione e nemmeno la sua buona fede, anche se ha offerto una ghiotta occasione a un’opposizione a corto di argomenti. Coslovich però poneva un problema ben più pesante: troppe tasse sulla povera gente, pensionati in testa. Le sue forti prese di posizione politica riguardano temi nazionali più che municipali. A livello locale viviamo di riflesso questa situazione, con alcune forzature. Prendiamo l’Imu: la proposta di non applicare del tutto la tassa sulla casa non è praticabile, e si scontra con quella difesa minima dei servizi, in particolare quello sociale, che è un nostro vanto e che in questi ultimi anni è stato gestito - con risultati ottimi - proprio da un assessore esterno ma espresso dalla federazione della Sinistra, Giorgio Kosic. Niente crisi allora? Guai se rompiamo: sarebbe curioso che succedesse a me che ero riuscito a ricomporre le fratture nel fronte delle sinistre, e infatti sento di rappresentare anche tante brave persone del partito di Coslovich che lavorano per questa maggioranza. E quindi spero di collaborare ancora, pur nella differenza di vedute. Singolare però che le critiche vengano alla sua giunta dai partner politici. Il vero problema politico infatti è rappresentato da questa destra priva di credibilità che cerca di riprendere un ruolo perduto negli ultimi anni, e non solo a causa del declino del berlusconismo. Le accuse di Grizon che parla di una mancanza di leadership sono semplicemente ridicole: se passare dai 37 voti di scarto con cui abbiamo vinto nel 2006 a una di 2116 nel 2011 significa mancanza di leadership, allora ben venga questa mancanza. La verità è che la destra è afasica, senza programmi nè uomini. E allora emergono i blogger sulla Rete o su Facebook, o personaggi sconfitti dalla storia e dalla politica (l’ex sindaco Jacopo Rothenaisler, ndr) di cui Muggia conosce solo la negatività: lui è contro Acquario, contro la nuova biblioteca, contro Pisus... Pisus, appunto: su quel progetto lei si gioca tutto. Su Pisus voglio dire solo due cose. Uno: le mille e passa firme contro sono state raccolte su un equivoco. Non è vero che sposteremo la stazione dei bus dall’attuale sede di piazzale Foschiatti, che anzi, sarà resa più confortevole. Toglieremo solo i bus in sosta dal retro. Due: i finanziamenti (un milione di euro) che ricadranno sul tessuto commerciale per riammodernarlo e renderlo più competitivo saranno distribuiti a tutti i negozianti di Muggia, non solo quelli di piazza Foschiatti. Pisus di milioni ne porterà 5, per una nuova Muggia: voglio vedere chi si assumerà la responsabilità di far fallire tutto ciò. Ci vorranno anni, comunque. Invece le regionali si terranno l’anno prossimo. Pensa di candidarsi? È un’ipotesi che in questo momento non è neanche all’orizzonte anche perché i miei referenti sono i cittadini di Muggia che mi chiedono di completare il lavoro iniziato, e questo mi impegno a fare. Io non sono a disposizione dei partiti, ma dei cittadini.