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domenica 1 marzo 2015

MONTEDORO, GRIZON (PDL): "FARE CHIAREZZA SUI SERBATOI INTERRATI!"

MUGGIA, DEPOSITI INTERRATI DI CARBURANTI SOTTO MONTEDORO
Grizon (Pdl): “ringrazio Prodani per aver sollecitato i Ministeri e Longo per l’intervento sul Demanio: 
su quell’area con un mio emendamento il piano regolatore ha previsto un camposanto; interpellerò anche la Provincia.”

“Spero davvero che nei serbatoi interrati di Montedoro non ci siano davvero carburanti o idrocarburi abbandonati ma bene ha fatto, una volta per tutte, l’on. Aris Prodani di Alternativa Libera, che ringrazio, a porre formalmente, con un’interrogazione ai Ministri della Difesa e dell’Ambente, la richiesta che a distanza di 75 anni dalla loro realizzazione si faccia finalmente piena luce su ciò che è contenuto in quelle gallerie e cisterne, provvedendo ad una completa bonifica”.
Commenta così Claudio Grizon, consigliere comunale e provinciale del Pdl, l’iniziativa parlamentare assunta dall’on. Prodani, a cui ha fatto seguito l’esposto alla magistratura, ricordando che “io ad Aquilinia ci vivo da quel settembre del 1972 quando a causa dell’attentato ho visto bruciare i serbatoi della Siot” ma a dire il vero né da parte dei residenti né da parte degli esponenti politici che si sono succeduti alla guida del Comune ho mai sentito preoccupazioni in merito al contenuto di quei serbatoi: forse il problema è sempre stato sottovalutato”.
Condivido quindi – sottolinea Grizon - la conseguente richiesta dell’assessore all’ambiente Fabio Longo nei confronti dell'Agenzia del Demanio, tesa a assicurare trasparenza su ciò che è realmente contenuto in quei vecchi depositi e a sollecitare immediati interventi di bonifica, specie se dovessero essere confermate presenze di idrocarburi e rifiuti industriali”.
“Quella è un’area verde caratterizzata da prati e aree boscate con roverelle – spiega l’esponente del Pdl - che oltretutto, a seguito di un mio emendamento, il consiglio comunale ha disposto che con il piano regolatore in corso di approvazione, sia in parte dedicata alla realizzazione del nuovo camposanto comunale”.
Sul tema, in qualità di consigliere provinciale, – conclude Grizon – interpellerò anche la Provincia di Trieste, affinché nell’ambito delle sue competenze, solleciti l’Agenzia del Demanio a far luce sul contenuto di quei depositi e a disporre se necessario, di concerto con l’ARPA e la Regione, monitoraggi sulle dispersioni in atmosfera e nel terreno di sostanze inquinanti analizzando a valle di quell’area le acque dei ruscelli presenti in zona”.

giovedì 19 febbraio 2015

MODELLO ISEE, TEMPI LUNGHI “FRENATE” LE DOMANDE

Da Il Piccolo del 19 febbraio 2015

Grizon (Pdl): "Caaf intasati dalle richieste"

«Il termine per la presentazione delle domande per il trasporto pubblico e i libri di testo degli studenti scade il 31 marzo 2015 ma, a causa dei Caaf intasati dalle richieste per le nuove certificazioni dell’ISsee i termini potrebbero essere troppo stretti»
Lo sottolinea Claudio Grizon, capo gruppo del Pdl in Provincia, in una interpellanza urgente indirizzata alla presidente Maria Teresa Bassa Poropat, dove evidenzia tra l’altro che «dalle informazioni raccolte e verifiche effettuate risulterebbe che i Caaf, a seguito della nuova norma in materia, risultino particolarmente congestionati dalle richieste di certificazioni ISEE da produrre, con le nuove modalità, alla pubblica amministrazione per accedere ai vari benefici di legge previsti».

di Laura Tonero 

Migliaia di famiglie in difficoltà per la compilazione dei nuovi moduli per nidi o per sussidi. Famulari: "Se ci sarà bisogno concederemo un'ulteriore proroga"

Nuovo modello Isee, nuovi parametri e migliaia di famiglie triestine nel caos. Con i centri Caf subissati da richieste e telefoni bollenti. I contribuenti triestini che fino allo scorso anno si rivolgevano ai centri di assistenza fiscale per ottenere il modello, in mezz'ora uscivano dagli uffici con il documento in mano, ora si sentono fissare l'appuntamento appena a fine marzo. Un mese e mezzo dunque solo per venire accolti. «Senza contare che poi serve il doppio del tempo per compilare il modello - spiegano dagli uffici del Caf della Cisl è da quello della Uilm - e successivamente almeno una ventina di giorni per ottenere il documento». 
Perché il sistema è cambiato. E questi tempi così allungati per la compilazione dei nuovi indicatori di ricchezza rischiano di mandare in tilt tutto il sistema che prevede ad esempio l'accesso ai servizi comunali, all'università. Per conoscere le somme da versare o i bonus di cui godere in materia di rette di asili nido, scuole e, soprattutto, servizi sanitari, servizi ad anziani e disabili. Senza tener conto che molti cittadini non riescono nemmeno a capire bene quali siano le nuove documentazioni da presentare davanti al fisco italiano, ai Caf o le Acli per ottenere il nuovo modello Isee. Visto che il nuovo Isee, la versione rinnovata entrata in vigore dallo scorso 1 gennaio, include i redditi lavorativi, ma attribuisce un peso maggiore alla componente patrimoniale e soprattutto immobiliare.
«Tra le novità nella compilazione il fatto che non bastano più i saldi dei conti correnti al 31 dicembre ma la giacenza media in banca, - spiegano i patronati - vengono richiesti i redditi assoggettati, i lavori socialmente utili, le previdenze complementari, ma anche i redditi esenti come le borse di studio". I cittadini devono fornire il triplo della documentazione. «Anche per questo motivo i tempi di compilazione sono raddoppiati, - spiegano al Caf della Cisl di piazza Dalmazia - se lo scorso anno il contribuente con un nostro addetto impiegava 20 minuti per compilare il modello, oggi ne servono almeno 40. E di conseguenza riusciamo ad espletarne un numero minore al giorno". 
A quel punto i dati vengono inviati e elaborati da Inps e Agenzia delle Entrate. «Questo passaggio - riferiscono dal Caf Cisl - prevede almeno 15 giorni ma spesso succede che i giorni di attesa siano molti di più». Poi i centri di elaborazione dati devono ricontattare il cittadino per avvisarlo che il modello Isee è pronto. In pratica, tra ottenere l'appuntamento con un Caf e poi ricevere il modello possono passare due mesi. «Senza contare che c'è anche grande confusione e poca chiarezza su come risolvere alcuni casi - dichiarano dal Caf Cisl - e un sacco di pratiche che abbiamo inviato da più di due settimane, non sono ancora tornate indietro». Le scadenze più vicine sono quelle delle rette dei nidi e i bonus acqua, gas ed energia elettrica. Il Comune di Trieste intanto ha deliberato che le prestazioni sociali agevolate richieste a partire dal primo gennaio, saranno erogate esclusivamente in base all’Isee rivisto, mentre per quelle già in corso di erogazione saranno valide in generale le disposizioni precedentemente vigenti. «Se ci sarà bisogno, visti gli intoppi verificatisi nella fase di compilazione del nuovo modello, - assicura l'assessore comunale al Servizi Sociali, Laura Famulari - valuteremo nuove proroghe».


martedì 17 febbraio 2015

CAAF INTASATI PER IL NUOVO ISEE, CLAUDIO GRIZON (PDL): "RINVIARE I TERMINI PER LE DOMANDE SU TPL E LIBRI DI TESTO"

Interpellanza urgente del Pdl alla presidente Bassa Poropat: verificare la situazione, rinviare i termini e chiedere un intervento della Regione

“Il termine per la presentazione delle domande per il trasporto pubblico e i libri di testo degli studenti scade il 31 marzo 2015 ma, a causa dei CAAF intasati dalle richieste per le nuove certificazioni dell’ISEE i termini potrebbero essere troppo stretti”.
Lo sottolinea Claudio Grizon, capo gruppo del PDL in Provincia, in una interpellanza urgente indirizzata alla presidente Maria Teresa Bassa Poropat, dove evidenzia tra l’altro che “dalle informazioni raccolte e verifiche effettuate risulterebbe che i CAAF, a seguito della nuova norma in materia, risultino particolarmente congestionati dalle richieste di certificazioni ISEE da produrre, con le nuove modalità, alla pubblica amministrazione per accedere ai vari benefici di legge previsti”.
“Infatti – scrive l’esponente del PDL - i CAAF triestini avrebbero istruito ad oggi una media del 50% delle pratiche di ISEE realizzate lo scorso anno nel medesimo periodo”.              
Considerato che i CAAF in regione FVG gestiscono il 90% delle richieste di certificazioni ISEE per le varie pratiche legate ai contributi nel settore istruzione, sociale e previdenziale “il tema – evidenzia Grizon – va affrontato con un coordinamento tra i vari enti interessati al fine di evitare che i cittadini e le famiglie rimangano impantanate nei tempi dei CAAF e dell’INPS al punto di perdere opportunità e contributi”.
“Alla luce dei fatti ho interpellato la presidente della Provincia – scrive Grizon - affinché si faccia carico del problema per quanto di competenza dell’ente e sensibilizzi i Comuni affinché verifichino la compatibilità dei termini delle loro scadenze con i carichi di lavoro dei CAF e dell’INPS”.
“Se necessario – conclude Grizon - la Provincia proroghi i propri termini di scadenza per la presentazione delle istanze sul diritto allo studio, e altre eventuali facenti capo all’ente, e promuova una verifica sul tema con i Comuni chiedendo eventualmente alla Regione provvedimenti di proroga ai termini di scadenza per la presentazione delle istanze di contributo”.

domenica 7 dicembre 2014

MUGGIA, COME BRUCIARE IL VERDE SENZA REGOLE RISCHIO DENUNCIA

Da Il Piccolo del 7 dicembre 2014

di Riccardo Tosques

MUGGIA «È quantomeno curioso che i Comuni riuniti nell’associazione Mare Carso non abbiano pensato di predisporre delle norme da diffondere congiuntamente ai propri cittadini: San Dorligo l’ha fatto a metà ottobre, Duino in questi giorni, Muggia spero lo faccia e Sgonico e Monrupino non si sa...»
Claudio Grizon, consigliere comunale di Muggia, nonché consigliere provinciale del Pdl, evidenzia la mancanza di unità nelle ordinanze su come bruciare nei campi il materiale risultante dalla potature. 
In una interpellanza al sindaco Nerio Nesladek l'esponente del Pdl ha evidenziato come questa sia la stagione in cui “anche negli orti e nelle campagne che costellano il nostro territorio, da Aquilinia a Lazzaretto, iniziano i lavori di potatura e pulizia del verde e delle ramaglie secondo le caratteristiche delle piante. Si tratta di interventi - sottolinea Grizon - che si protrarranno fino alla prossima primavera e possono generare ovviamente grosse quantità di verde e rami. Ritengo pertanto che il sindaco farebbe bene a dare indicazioni precise ai cittadini e agli operatori interessati regolamentando le modalità di abbruciamento del materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature e pulizie da effettuare direttamente nei campi», evitando quindi che tutto questo materiale debba finire nei cassonetti dedicati alla raccolta del verde, evidentemente dedicati a piccoli quantitativi derivanti dai residui verdi dei giardini, in quanto oltretutto comporterebbe costi altissimi per lo smaltimento. 
«In considerazione della spiccata vocazione agricola di diverse zone del territorio esaltate anche dal nuovo Prgc, chiedo al sindaco che si assecondi puntualmente le esigenze dei cittadini interessati chiarendo con un’ordinanza le modalità da seguire per l’abbruciamento del verde, visto anche che alcuni cittadini della zona di Lazzaretto mi hanno espresso questa esigenza anche al fine di non incorrere nelle lamentele dei vicini, in eventuali sanzioni o controlli da parte dei vigili urbani e delle guardie forestali della Regione»
Sulla vicenda è intervenuto l'assessore alla Promozione della città, Stefano Decolle: «Alcuni Comuni hanno già fornito un’ordinanza che in realtà altro non è se non un documento di sintesi di tutte le normative vigenti sia a livello nazionale sia regionale e delle prescrizioni ed osservazioni impartite dalla Prefettura di Trieste, dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e dal Corpo Forestale Regionale». Una sorta di vademecum che disciplina l’abbruciamento del materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco. 
«Nei casi presi in considerazione fin’ora, tra l’altro, l’inizio e la fine delle operazioni di abbruciamento devono essere comunicate dal responsabile al Comando dei Vigili del Fuoco e l’amministrazione comunale rimane esonerata da qualsiasi responsabilità in merito – aggiunge Decolle -. Vien da sé, quindi, che se un simile documento è ancora in fase di realizzazione dal Comune di Muggia, ciò è motivato solo da una pura e meticolosa istruttoria in corso. Stiamo ancora facendo le opportune verifiche ed i necessari approfondimenti – ha voluto puntualizzare ancora Decolle - considerato che la materia è di carattere non solo amministrativo, ma anche penale per i responsabili. Vogliamo garantire certezze ai nostri cittadini attraverso uno strumento il più idoneo possibile a rispondere ad ogni scenario».

venerdì 28 novembre 2014

“UN’ORDINANZA SU COME BRUCIARE NEI CAMPI IL MATERIALE VERDE E LE POTATURE”

Interpellanza del consigliere Claudio Grizon (Pdl) al sindaco Nerio Nesladek

“Questa è la stagione in cui anche negli orti e nelle campagne che costellano il nostro territorio, da Aquilinia a Lazzaretto, iniziano i lavori di potatura e pulizia del verde e delle ramaglie secondo le caratteristiche delle piante. Si tratta di interventi – sottolinea Claudio Grizon, consigliere comunale del Pdl-Ncd - che si protrarranno fino alla prossima primavera e possono generare ovviamente grosse quantità di verde e rami”.
“Ritengo pertanto che il sindaco – suggerisce Grizon - farebbe bene a dare indicazioni precise ai cittadini e agli operatori interessati regolamentando le modalità di abbruciamento del materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature e pulizie da effettuare direttamente nei campi”.
“E’ impensabile infatti – commenta l’esponente del centro destra - che tutto questo materiale debba finire nei cassonetti dedicati alla raccolta del verde, evidentemente dedicati a piccoli quantitativi derivanti dai residui verdi dei giardini dove già spesso si possono notare dei conferimenti impropri effettuati dai soliti furbi, in quanto oltretutto comporterebbe costi altissimi per lo smaltimento”.
“A tal proposito ho presentato una interpellanza al sindaco Nerio Nesladek – annuncia Grizon - affinché, anche in considerazione della spiccata vocazione agricola di diverse zone del territorio esaltate anche dal nuovo PRGC, assecondi puntualmente le esigenze dei cittadini interessati chiarendo con un’ordinanza le modalità da seguire per l’abbruciamento del verde”.
“Alcuni cittadini della zona di Lazzaretto infatti – ricorda il consigliere - mi hanno espresso questa esigenza anche al fine di non incorrere nelle lamentele dei vicini, in eventuali sanzioni o controlli da parte dei vigili urbani e delle guardie forestali della Regione considerato che lo stesso comandante dei vigili urbani, interpellato in merito, pare sia stato vago nella risposta”.
Da segnalare a tal proposito che con la legge n.116 dell’11 agosto 2014, con cui è stato convertito il D.Lg. 24 giugno 2014 n.91 in merito anche a “disposizioni urgenti per il settore agricolo e la tutela ambientale” sono state introdotte alcune nuove norme in materia di abbruciamenti. Sono comunque consentite, ai sensi dell’art.14, comma 8 lett. b), che aggiunge il comma 6-bis all’art.182 del D.Lgs.n.152 del 3 aprile 2006 (Codice dell’ambiente), “le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali effettuate nel luogo di produzione”. La legge sottolinea inoltre che questi interventi “costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti”.
“Sul tema – conclude Grizon - è opportunamente intervenuto con un’ordinanza già lo scorso 14 ottobre anche il sindaco di San Dorligo Sandy Klun, pertanto ritengo che il sindaco Nesladek, pur in ritardo, dovrebbe predisporre un’ordinanza dandone ampia informazione attraverso la stampa, il sito dell’ente, i vigili urbani, l’URP e in ogni spazio pubblico accessibile al pubblico”.
“E’ quantomeno curioso - osserva Grizon - che i Comuni riuniti nell’Associazione Mare Carso non abbiano pensato di predisporre su questo tema norme da diffondere congiuntamente ai propri cittadini: San Dorligo l’ha fatto a metà ottobre, Duino in questi giorni, Muggia spero lo faccia e Sgonico e Monrupino non si sa.”  
         


martedì 10 settembre 2013

LA TV ED IL GOVERNO SLOVENO CON IL CAMBIO DI SATELLITE METTONO A RISCHIO IL FUTURO DI TELE CAPODISTIRA

Grizon (Pdl): dopo il passaggio su satellite ed i continui tagli alle risorse per i programmi ora la beffa del cambio di satellite che potrebbe mettere definitivamente a rischio Radio e TV Capodistria e circa 150 posti di lavoro

Non poteva lasciarmi indifferente l’appello delle redazioni di Radio e TV Capodistria a seguito dell’annunciato passaggio della messa in onda delle loro trasmissioni dall’ Hotbird (13 gradi Est) all’Eutelsat 16 A (16 gradi Est).
Apparentemente infatti si tratta di una questione tecnica di poco conto ma se non si troveranno soluzioni alternative Tele Capodistria diverrebbe di fatto invisibile sia per gli italiani della comunità del capodistiano e dell’Istria fino alla Dalmazia che per gli abitanti della nostra regione, a meno che non si provveda a modifiche al proprio impianto d’antenna.
C’è quindi il rischio che si riduca in modo significativo la visibilità dei programmi di Tele Capodistria e di cancellare la presenza dell’emittente di lingua italiana su gran parte del territorio istriano vanificando così il suo ruolo a sostegno della diffusione della lingua, della cultura e della presenza della Comunità Nazionale Italiana.
Questa decisione giunge dopo che ormai da tempo la sede RAI di Trieste con lo spegnimento dell’antenna in OM - onde medie ha già precluso alla Comunità dei connazionali dell’Istria la possibilità di ascoltare i programmi radiofonici prodotti dalla redazione giuliana, dedicati anche ai nostri connazionali, che tradizionalmente raggiungevano il capodistriano e la costa istriana, il cui ascolto ora è possibile solo in FM – modulazione di frequenza.
Considerato quindi che rendendo di fatto impossibile la visione di Tele Capodistria, la TV di stato ed il Governo sloveno comprometterebbero irrimediabilmente, oltre la sua funzione culturale, sociale e storica presenza, anche le professionalità maturate e i livelli occupazionali delle Redazioni di Radio e TV Capodistria che occupano circa 150 persone tra tecnici, giornalisti e collaboratori oggi presenterò una interpellanza urgente alla presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat.
Auspico che la Presidente intervenga nei confronti della TV di Stato e del Governo sloveno perché si individuino delle soluzioni tecniche atte a garantire e a migliorare la visibilità e la diffusione dei programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, si scongiuri il pericolo di una graduale emarginazione del ruolo e della presenza delle due Redazioni ed il possibile ridimensionamento del personale impiegato e si individuino delle soluzioni atte a garantire la diffusione dei segnali radio e TV della Sede RAI di Trieste nel sistema digitale terrestre in Croazia.

Claudio Grizon
Consigliere della Provincia di Trieste
Capo Gruppo del PDL