Visualizzazione post con etichetta Autorità Portuale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Autorità Portuale. Mostra tutti i post

giovedì 30 ottobre 2014

PRESIDENZA AUTORITÀ PORTUALE: LE DESIGNAZIONI DELLA PROVINCIA E DEL COMUNE DI MUGGIA POTREBBERO NON ESSERE VALIDE

Le risposte dei due Enti sono difformi dalla richiesta del Ministero. Grizon (Pdl): "Persone che potrebbero essere state candidate a loro insaputa."

La richiesta inviata dal Ministero Trasporti è chiarissima: formulare le designazioni allegando il curriculum della persona che si intende proporre, redatto in formato europeo, datato e sottoscritto dal candidato.
"Nessuna di queste tre prescrizioni ministeriali è stata rispettata dalla Provincia e dal Comune di Muggia." - sostengono Claudio Grizon e Paolo Prodan, capigruppo del Pdl nei due Enti.
"I curricula di D'Agostino e Marcucci sembrano scaricati e stampati da qualche sito internet e non sono conformi al modello europeo richiesto. Ma fin qui passi: si tratta di forma e non di sostanza" - precisano Grizon e Prodan.
I due capigruppo puntano invece il dito sull'assenza di data e firma in calce ai curricula ai sensi dell’art.76 del DPR n.445/2000. "È una palese e sostanziale omissione di una norma di legge, peraltro correttamente e puntualmente citata dal Ministero. Un qualsiasi cittadino che partecipasse a un
concorso pubblico e presentasse atti incompleti come quelli prodotti da Bassa Poropat e Nesladek, verrebbe escluso da quel concorso. È ovvio" - ribadiscono Grizon e Prodan - "che ciò che vale per ogni cittadino a maggior ragione deve valere per un Ente pubblico. Gli atti trasmessi a Roma da Comune di Muggia e Provincia sono viziati e omissivi: quindi non sono validi."
“Sul piano strettamente amministrativo – sottolineano Grizon e Prodan – ci pare che la fretta abbia indotto i due enti a pasticciare un po’ e, oltretutto, gli errori in questione se l’incarico fosse già stato affidato sarebbero sufficienti per un ricorso al TAR da parte di un altro candidato della terna”.
La vicenda si presta poi a un possibile risvolto da film giallo. Infatti, in assenza della firma, chi garantisce che D'Agostino e Marcucci abbiano davvero voluto candidarsi alla presidenza dell'APT di Trieste?
"Se ci atteniamo agli atti" - concludono Claudio Grizon e Paolo Prodan - "non esistono accettazioni di candidatura da parte dei due esperti e i loro curricula non sono firmati. Quindi, per quanto ne sappiamo, potremmo anche pensare che siano stati candidati a loro insaputa."


lunedì 6 ottobre 2014

RINNOVO DEI VERTICI DEL PORTO, GRIZON (PDL): INTERESSE PUBBLICO NON VENDETTA DEL PD CONTRO LA PRESIDENTE MONASSI


Grizon (Pdl): chiederemo che delle nomine se ne parli in consiglio provinciale

Sembra che il PD, in vista del rinnovo dei vertici dell'Autorità Portuale, abbia messo in atto con vari suoi esponenti locali un clima caratterizzato da antichi malumori e smania di vendetta contro la presidente Marina Monassi ed il centro destra con l'evidente desiderio di piazzare qualche suo fedelissimo alla guida dello scalo triestino a prescindere dagli equilibri di governo. 
Fin troppo ghiotta la posta in palio: la guida di un'Autorità Portuale unica con Monfalcone e l'attuazione delle previsioni del Piano del Porto che, al di là del presunto "spezzatino" sulle concessioni in Porto vecchio, conta forse ben più della guida della città. 
E' palese che il clima messo in atto in questi ultimi mesi con premeditati attacchi alla presidente del Porto e l'aspettativa del PD che trasuda in particolare dalle dichiarazioni delSindaco e dei parlamentari, dimostrano che per la sinistra triestina quella sul Porto è la "madre di tutte le battaglie", anziché un'occasione per porre le interessanti prospettive per la città che potrebbero derivare dal futuro dello scalo al centro dell'interesse pubblico e di quello del mondo dell'economia giuliana".
"Considerato quindi che la Presidente Maria Teresa Bassa Poropat contribuisce alla formulazione delle candidature da presentare al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi il Gruppo del Pdl chiederà formalmente che delle candidature per i vertici del Porto se ne parli in consiglio provinciale al fine di poter scongiurare che gli appetiti del PD e della sinistra non si riverberino quantomeno sulle scelte della Presidente Bassa Poropat."

Claudio Grizon
Capo Gruppo PDL in Provincia di Trieste

mercoledì 24 settembre 2014

CONVENZIONE TERMINAL TESECO, GRIZON (PDL): "FINALMENTE! DOPO 30 ANNI DALLA CHIUSURA DELL'EX AQUILA"


Finalmente! Sono passati quasi 30 anni dalla chiusura dell'ex raffineria Aquila e sono davvero felice che Teseco, nonostante tutte le difficoltà e gli sgambetti che ha dovuto affrontare, abbia avuto la determinazione e la forza per andare avanti. 
La società conferma la sua serietà ed offre con questo progetto una concreta opportunità di recupero ambientale per quelle aree abbandonate dalla Total che potrà contribuire a sviluppare i già ottimi dati sulla movimentazione del porto, ponendo sicuramente lo scalo triestino ai vertici delle classifiche nazionali per volumi movimentati.
Il terminal portuale creerà inoltre nuove opportunità di lavoro che non possono che far ben sperare per il futuro dei nostri giovani.
Ora spero davvero che, oltre all'Autorità Portuale, tutte le istituzioni pubbliche affianchino seriamente, senza se e senza ma, Teseco anche nel percorso di rinnovo dell'accordo di programma del 2005, da molti dimenticato, da cui potranno emergere ulteriori opportunità di sviluppo nell'ambito delle aree dell'ex raffineria.  

Claudio Grizon
Consigliere della Provincia di Trieste 

e Consigliere del Comune di Muggia del PDL

giovedì 13 febbraio 2014

SINISTRA ALLO SBANDO: CENTRO DESTRA DETERMINANTE PER COPRIRE LE SPESE DEI LAVORI ALLA DE AMICIS

Se ci ispirassimo ad un film di successo potremmo dire “Nesladek alla ricerca della maggioranza perduta” e se invece vorremmo guardare al governo nazionale potremmo dire che Nesladek sembra “bollito” come Letta.
Quelle della sinistra sono vere e proprie bubbole che sembrano voler descrivere una situazione idilliaca tentando con evidente imbarazzo di nascondere le tensioni o le disorganizzazioni interne.
E’ falso innanzitutto che si tratta di una prima volta in quanto nel corso dei questi 8 anni questa sarà la quarta o quinta volta in cui la maggioranza non ha avuto i numeri. 
Comunque sia dopo l’appello di ieri sui banchi della sinistra mancavano 4 persone su 13: mancavano il sindaco impegnato all’Autorità Portuale, il consigliere Coslovich, la consigliera Riosa e il consigliere Nonis. Sui banchi dell’opposizione eravamo invece tutti presenti. 
Poco dopo l’appello è entrata in aula tutta trafelata la consigliera Riosa. A questo punto il vice sindaco Marzi ha dato lettura di una lettera del consigliere Liguori, che recentemente aveva annunciato la rinuncia al suo ruolo di capogruppo dichiarandosi indipendente: dalla lettera abbiamo appreso l’insoddisfazione diel consigliere nei confronti del modo di condurre l’amministrazione sottolineando di aver preso questa decisione in quanto non è stato coinvolto in alcuni importanti decisioni. 
Preso atto di questa situazione imbarazzante decisione il consigliere Grizon ha chiesto per l’opposizione una breve pausa per decidere il da farsi in quanto pur se in 10 non avevano i numeri per garantire ne il voto sulle delibere e tantomeno quello sull’immediata esecutività degli atti dove sono richiesti almeno 11 voti
Al rientro in aula il capogruppo Prodan ha chiesto che la delibera più urgente e relativa alle messa a disposizione delle risorse per pagare i lavori relativi alla messa in sicurezza degli intonaci della scuola elementare venisse posta al primo punto all’ordine del giorno, ricordando che pubblicamente aveva annunciato la disponibilità del Pdl a sostenere ogni intervento necessario in merito
A questo punto la maggioranza stessa chiedeva una brave sospensione. Al rientro in aula dopo i ringraziamenti del capo gruppo del PD Bensi al Pdl e all’opposizione per la disponibilità data si procedeva al voto della delibera su cui c’è stata la sola astensione del consigliere Di Toro
A questo punto, dopo aver dimostrato senso di responsabilità su un impegno già preso sulla messa a disposizione dei fondi per i lavori alla De Amicis, alla luce delle mancanze tra le fila di quella che dovrebbe essere la maggioranza, tutti i consiglieri di opposizione sono usciti dall’aula facendo mancare il numero legale. 
Certo la riunione del Comitato Portuale di ieri era importante, in quanto si dovevano votare le modifiche proposte dalla presidente Monassi all’accordo di programma sulla Ferriera, ma se il sindaco fosse rimasto al suo posto in Comune il consiglio si sarebbe svolto regolarmente. Ha preferito invece andare in Comitato ad esprimere un voto politico contro l’Autorità Portuale assieme a Regione, Comune e Provincia di Trieste che, comunque, ha incassato una larghissima maggioranza sulla delibera che dava mandato alla presidente Monassi di firmare l’accordo di programma con le correzioni ormai note. 
Se il consigliere Coslovich di Rifondazione Comunista non fosse da tempo, con il sostegno del partito muggesano e di quello provinciale, schierato contro il sindaco il consiglio si sarebbe potuto svolgere anche con l’assenza del sindaco
Se fosse stato presente il consigliere Nonis (a chi esprimiamo solidarietà per i suoi problemi di lavoro) che ha preso posto della ben più attiva e concreta consigliera Taralo il consiglio si sarebbe svolto comunque pur con l’assenza di Nesladek e del compagno Coslovich
Ma vale la pena ricordare che in Provincia di Trieste è giunta una lettera da parte dell’Italia dei valori in cui si comunica che il consigliere Fabio Longo è stato espulso dal partito di Dipietro. E’ evidente quindi che Longo che a Muggia è assessore tiene in scacco la giunta Nesladek in quanto pur non rappresentando più l’IdV non potrà essere certo licenziato dalla giunta in quanto potrebbe collocarsi per ripicca all’opposizione rendendo così ancora più instabile quella che era la maggioranza che ha rieletto Nesladek solo due anni e mezzo fa. 
Ecco dunque che la situazione descritta dalla sinistra è frutto di sogni od utopie, tanto care alle sinistra muggesana, che nulla hanno a che fare con questa amministrazione comunale

I consiglieri del Popolo della Libertà, Fratelli d’Italia e Un’altra Muggia

mercoledì 28 novembre 2012

CONSIGLIO STRAORDINARIO SULL’ATTIVITA’ PORTUALE CON I VERTICI DI ALPE ADRIA


Grizon (Pdl): lo sviluppo del porto di Trieste è unica via per bloccare il rigassificatore di GNL

L’andamento e le prospettive delle attività e del traffico portuale ed intermodale da e per il Porto di Trieste saranno i temi all’ordine del giorno del consiglio provinciale che si terrà lunedì 3 dicembre prossimo alle 16.30.
Alla seduta del consiglio richiesta dal capo gruppo del Pdl Claudio Grizon con l’adesione di tutti i consiglieri di opposizione, interverranno Giampiero Fanigliulo e Antonio Grurrieri, rispettivamente presidente e amministratore delegato della società Alpe Adria S.p.A. che si occupa dei traffici ferroviari da e per il Porto di Trieste.
“Per il consiglio – sottolinea il consigliere Grizon - sarà un’occasione interessante per approfondire sul piano tecnico le problematiche del Porto e la conoscenza dei dati sull’andamento dei traffici portuali rispetto a quelli dell’alto adriatico e dei principali scali italiani, in una fase critica dell’economia nazionale ed europea”.
Alpe Adria, attraverso la Regione ed il Porto – spiega Grizon - mette in moto un volano importantissimo per l’economia triestina che contribuisce in modo significativo al gettito fiscale che implementa le casse della Regione sostenendo moltissime imprese che operano nel settore della logistica”.
“Pertanto lo sviluppo delle attività portuali – conclude Grizon – sia con l’allargamento del Molo VII che con la riconversione a tale destinazione delle aree Teseco dell’ex raffineria Aquila dovrebbero essere per Trieste, per la Regione ed in modo particolare per il Governo nazionale una priorità, senza se e senza ma, nell’orientamento delle risorse che sarebbero in grado di dare risposte concrete allo sviluppo economico e all’occupazione - queste si gradite al contrario del rigassificatore della Gas Natural - fronteggiando parte delle aree di crisi aperte come Ferriera e Sertubi, affinché a Trieste non nasca un altro “caso Taranto”.” 

venerdì 17 febbraio 2012

LA PRESIDENTE BASSA POROPAT “FUORI GIOCO” NELLA SALVEZZA DELLA TRIESTINA

TRIESTE - Comune, Camera di Commercio e Autorità Portuale assieme al capezzale della Triestina lanciano l’ennesimo appello agli imprenditori triestini affinché mettano mano al portafoglio per una campagna pubblicitaria che possa dare un po’ di liquidità al bilancio commissariato della società.
Ma questa straordinaria, seppur tardiva e forse inutile, unità d’intenti tra Cosolini, Paoletti e Monassi sembra però che non sia stata così forte o convincente da coinvolgere la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat (o chi per lei) che, anche in questo caso, ci sembra letteralmente “fuori gioco”. E’ solo un caso oppure si tratta di una precisa emarginazione politico-istituzionale?
Certo è che, complice il basso profilo della professoressa Bassa Poropat, molto più avvezza ai salotti ovattati ed ai circoli del bridge che a frequentare gli spogliatoi del Rocco, ha fatto si che l’ombra di Cosolini da piazza Unità giungesse sino a piazza Vittorio Veneto, commissariando di fatto l’ente su varie partite.
Se aggiungiamo il peso politico scaturito dall’alleanza Paoletti – Monassi, che oggi sembra davvero invincibile e strategico per il controllo della vita economica provinciale, pare ancor più evidente che una Provincia così amministrata non riuscirà proprio ad essere protagonista ne in piazza Vittorio Veneto ne sul territorio provinciale.     


Da Il Piccolo di venerdì 17 febbraio 2012 -  Pagina 49 - Sport

Al via la campagna pubblicitaria per trovare fondi
Comune, Autorità portuale e Camera di Commercio scrivono alle imprese della provincia

TRIESTE Una campagna pubblicitaria di sostegno alla squadra. E’ l’iniziativa di cui si fanno promotori, d’intesa con il curatore fallimentare della Triestina Giovanni Turazza, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il presidente dell’Autorità portuale Marina Monassi e il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti. La richiesta di adesione verrà adesso indirizzata alle imprese della provincia di Trieste. «Proprio apprezzando la disponibilità dei tesserati a ridursi gli stipendi - sottolinea il curatore Turazza - è stata avviata questa campagna di raccolta pubblicitaria indispensabile per la sopravvivenza della Triestina e che deve diventare uno stimolo anche per la squadra». In sostanza, viene varata una campagna straordinaria di raccolta pubblicitaria per agevolare l’esercizio provvisorio dell’Unione. L’iniziativa, come si legge nella lettera, «prevede l’esposizione dei loghi delle imprese aderenti all’interno dello stadio e comunque con la miglior evidenza che si renderà possibile individuare». Sono due le opzioni in base ai formati: uno spazio da 25mila euro o uno da 10mila (più Iva) da corrispondere in tre rate entro il prossimo mese di aprile. L’iniziativa della campagna pubblicitaria, di conseguenza, ha una partenza immediata. Nella lettera inviata alle imprese del territorio si precisa, in ogni caso, che «il curatore fallimentare resta a disposizione per quanto possa essere utile al fine della miglior valutazione dell’iniziativa, nella sede della Triestina (tel. 040 -8323300, fax 040-8321596, e-mail segreteriagenerale@triestinacalcio.it)».

venerdì 27 gennaio 2012

ALPE ADRIA, IL FATTURATO IN CRESCITA DEL 24%

La Società Alpe Adria S.p.A. è presieduta da Giorgio Gomisel, l'amministratore delegato è Antonio Gurrieri mentre del consiglio di amministrazione fanno parte Claudio Grizon, Claudio Morgera, Luigi Rovelli, Mauro Floriani e Gilberto Galloni.


Da Il Piccolo di venerdì 27 gennaio 2012 - Pagina 30 - Cronaca Trieste

I NUMERI DEL 2011

Alpe Adria, il fatturato in crescita del 24%

E la spa progetta di allargarsi: collegamenti intermodali da estendere nell’Alto Adriatico

Fatturato e redditività in aumento, ma soprattutto la prospettiva di mettere mano anche ad altri settori del trasporto intermodale. Alpe Adria, lungi dall'essere sul viale del tramonto, ha comunicato ieri i numeri del 2011. Numeri inaspettatamente positivi per la controllata da Authority triestina, Trenitalia e Friulia (la Finanziaria regionale). «Un incremento insperato – ha dichiarato la presidente dell'Autorità portuale, Marina Monassi – che premia la competenza del personale che ha lavorato per far crescere la società. Alpe Adria è servita e serve da start up per nuovi collegamenti, ma poi sono i privati che devono muoversi», ha aggiunto la presidente. La società ferroviaria - guidata da Antonio Gurrieri che mantiene la carica di amministratore delegato a fianco dell'incarico che lo vede impegnato come consigliere del ministro Clini - ha chiuso il 2011 con un fatturato di 32 milioni di euro (+24% sul 2010) e 211.000 Teu trasportati (+17%). Indici, sottolineano dalla società, che evidenziano anche un significativo recupero sul piano della remuneratività dei servizi: i contributi della Regione per il trasporto intermodale si stanno concretizzando in treni con indici di riempimento decisamente migliori, ma soprattutto migliora il rapporto tra risorse investite e fatturato. L'offerta di Alpe Adria copre quasi l’intero arco dei collegamenti sul mercato nazionale e internazionale del porto di Trieste, operati direttamente dalla società e, per i mercati esteri consolidati, in joint con altri operatori logistici e in sinergia con il terminal contenitori del Molo VII. Un’altra novità importante, sulla scorta degli impegni della Finanziaria regionale 2012-2014, riguarda le tariffe e i servizi stabiliti su base annua, con la decisione, da parte dell’Authority, di fissare un criterio prioritario per scegliere i clienti di Alpe Adria: società in grado di garantire volumi tali da sostenere la regolarità dei collegamenti, nonché un alto indice di saturazione dei treni. Ma Alpe Adria progetta anche di allargarsi. In una nota della società infatti si parla di un altro comparto «strategicamente rilevante», rappresentato dai collegamenti intermodali terra-mare da estendere progressivamente all’intero bacino Nord Adriatico, con particolare attenzione al versante costiero orientale, a servizio dell’intera area balcanica. Si punta a servizi feeder (navi portacontainer più piccole) per fare di Trieste un hub di interscambio per il traffico in uscita e in entrata dal Mediterraneo (via Suez) verso i mercati emergenti dell’Europa Centro-Orientale. Riccardo Coretti

domenica 22 gennaio 2012

“SI ALLA PORTUALITA’ ALL’EX AQUILA E NO AL GNL”

LA NOTA
Brevi considerazioni a proposito dell'intervista che il sindaco Nesladek ha rilasciato al Piccolo e che potete trovare sull'edizione di oggi.


Grizon (Pdl): “imbarazzante, Nesladek vuole portare i turisti verso l’Istria anche con una nuova viabilità: così la costa non si svilupperà mai”


Nesladek sfornerà anche progetti europei ma guarda caso vengono puntualmente bruciati dalla Regione o dalle autorità europee mentre quelle che lui chiama “bricciole”, e parliamo di milioni di euro, vengono gettate al vento senza costrutto come di sicuro un “buon padre di famiglia” non farebbe.
L’iperattività cerebrale del sindaco, e la conseguente fervida demagogia, di cui la “macchina comunale” sembra soffrire non poco, d’altra parte non fa il paio con la concretezza a cui oggi un buon amministratore è chiamato alla luce della crisi economico finanziaria.

Al di la degli slogan di Nesladek era ovvio che l’area ex Acquario andasse recuperata e destinata alla balneazione ma il nostro sostegno a questo percorso, spesso pasticciato, è sempre stato prudente e non senza riserve e, per quanto mi riguarda, i finanziamenti regionali non ci vincolano a condividere il suo costoso progetto di riqualificazione della costa prettamente ideologico e a totale carico delle casse pubbliche.
Abbiamo condiviso invece con Nesladek, senza se e senza ma, il “no” al rigassificatore ma non possiamo dimenticare che il sindaco, con il mandato unanime del consiglio a votare contro al piano regolatore del porto che lo prevede, ha scelto di astenersi dal voto quando avrebbe dovuto e potuto esprimere l’unico vero e politicamente rilevante “no” al rigassificatore.
Spero che Nesladek non voglia attribuirsi l’idea del recupero dell’area ex Aquila a fini portuali, ed in particolare per un terminal ro-ro intermodale, che noi condividiamo a prescindere dalle sue posizioni, in quanto rappresenta un’opportunità economica forse unica ed è di fatto incompatibile con l’ipotizzato rigassificatore e siamo certi che l’Autorità Portuale farà la sua parte con la Regione per rivedere l’accordo di programma del 2005 che Teseco sta attendendo.
Appare poi non poco curioso ed imbarazzante che il sindaco annunci una “società mista italo-sloveno-croata per gestire il sistema di supporto al turismo verso l’Istria” mentre nulla di concreto ha fatto per il turismo muggesano e la crisi delle sue strutture ricettive.
Era immaginabile infine che il medico prestato alla politica considerasse  il nuovo piano regolatore come “la madre di tutte le battaglie” ma ci preoccupa che stia per essere affidato ad un progettista con “direttive nuove” che questo consiglio non ha visto.
Su questo punto a Nesladek suggerirei di mettere da parte la consueta ideologia di sinistra sulla pianificazione del territorio e molta prudenza, anche perché l’amministrazione del sindaco Sergio Milo cadde proprio sul piano regolatore grazie a spaccature pesanti nella sinistra che portarono poi alla svolta con l’elezione di Dipiazza.
Non pago della sua tracotanza Nesladek arriva a mentire asserendo che “le amministrazioni precedenti avevano concesso troppi metri cubi di edificabilità”, quando invece il piano di Dipiazza ha per primo ridotto abbondantemente un’edificabilità che secondo i piani regolatori della sinistra avrebbe dovuto portare Muggia oltre 18 mila abitanti”.
Allucinante infine la sua reiterata e  balzana idea di un anello da Chiampore a Santa Barbara per risolvere il problema del bypass del centro storico e dell’accesso alla costa che, senza un’adeguata viabilità non si svilupperà mai  e che non può certo trovare soluzione con questo “Tradomo”, ennesimo progetto europeo transfrontaliero che stando alle statistiche difficilmente sarà finanziato dalla Ue e che oltretutto porterebbe i turisti con maggior facilità verso Capodistria piuttosto che sulla costa muggesana.


Claudio Grizon
Consigliere Comunale di Muggia del Popolo della Libertà
Capo Gruppo del Popolo della Libertà in Provincia di Trieste

lunedì 25 gennaio 2010

RIFIUTI IN FONDO AL MARE ED ERBACCE IN PORTICCIOLO

Canoni irrisori per la concessione dello specchio acqueo del porticciolo all'Associazione Diportisti: 1 euro al mese a posto barca!

La Corte dei Conti indaga in merito agli atti dell'Autorità Portuale per le concessioni in Sacchetta ma anche i canoni di Muggia sembrano troppo bassi


Camminando lungo riva De Amicis nei giorni scorsi, grazie anche l'acqua pulita nel porticciolo, ho constatato che il fondo del mare è cosparso di rifiuti d'ogni genere ed in particolare di copertoni d'automobile e brandelli di corde abbandonate per non parlare delle erbacce che crescono tra le pietre del molo. Mi sembra che la visione di questi fondali e le erbacce non costituiscano una gran bella visione, in particolare per i turisti che dovessero fare una passeggiata lungo i nostri moli. Mi chiedo pertanto per quale ragione ne l'Associazione Diportisti che ha in gestione lo specchio acqueo, ne l'amministrazione comunale siano intervenuti finora per pulire il fondale e per individuare i responsabili di questo scempio.
Nei giorni scorsi l'Associazione Diportisti ha preannunciato un canone extra per finanziare nuovi lavori nel porticciolo: un esborso di 15 euro in più all'anno per ogni socio, destinato a finanziare i lavori per l'installazione di nuove colonnine dell'elettricità sulla banchina sottostante l'ex caserma della GdF e la sostituzione delle catenarie sul prolungamento del molo Colombo: pulire almeno un po i fondali non mi sembrerebbe una cosa impossibile.
Visto che la concessione per 4.729 metri quadrati di cui è titolare l'Associazione Diportisti dal 1 aprile 2007 fino al 31 dicembre di quest'anno prevede un canone ridicolo di solo 2.719,17 euro all'anno, non vedo la difficoltà per l'Associazione ad occuparsi assieme al Comune della pulizia dello specchio acqueo di cui è responsabile.
Mi chiedo poi per quale ragione l'esiguità dei canoni di concessione a favore delle associazioni nautiche della Sacchetta a Trieste, che nei giorni scorsi ha provocato tanto clamore sulla stampa cittadina, tanto da cogliere l'attenzione della magistratura contabile che sta indagando, non abbia stimolato l'attenzione delle autorità quando su Il Piccolo del 19 luglio 2007 segnalavo che a Muggia la concessione fatta dall'Autorità Portuale costa ai pochi fortunati soltanto 1 euro al mese considerato che ci sono circa 200 posti barca!?

mercoledì 16 settembre 2009

ALPE ADRIA: PAOLETTI SE NE VA, ARRIVA UN TECNICO

Da Il Piccolo del 16 settembre 2009 - Pag.9 Attualità

RIBALTONE NELLA SOCIETÀ LOGISTICA

Nominato Giorgio Gomisel, ingegnere triestino alle Fs di Roma. Trenitalia senza consiglieri

di GIULIO GARAU

Un tecnico alla guida della società di logistica Alpe Adria, che dal porto di Trieste gestisce l’82% del traffico merci regionale. Ieri, al termine dell’assemblea dei soci (la Regione con Friulia, l’Autorità portuale e le Ferrovie con Trenitalia) la nomina di Giorgio Gomisel, ingegnere triestino che lavora alle Ferrovie a Roma alla direzione sicurezza e qualità sistema. Non viene riconfermato Antonio Paoletti (al secondo mandato) che si ritira non partecipando nemmeno alla riunione. Cambia profondamente anche il cda con due sole riconferme, una di queste (dell’Ap) riguarda Antonio Gurrieri che ha guidato operativamente finora la società come ad e che ieri ha presieduto al posto di Paoletti.
Sembrava tutto definito e invece ieri la breve assemblea dei soci ha assunto aspetti kafkiani con finale a sorpresa. È da fine aprile che Alpe Adria era paralizzata, in regime di prorogazio per scadenza del cda e, in ordinaria amministrazione, non poteva stringere nuovi contratti o rinnovare quelli scaduti. Tra i progetti bloccati, come aveva lanciato l’allarme lo stesso presidente dell’Ap, Claudio Boniciolli, il nuovo treno Rotterdam-Trieste, il collegamento intermodale Trieste-Belgrado-Costanza, il rafforzamento dei treni blocco per Austria e Germania.
Questioni vitali per il Porto in un momento difficilissimo per l’economia globale. E proprio per questo a fine luglio c’era stato un vertice tra Regione, Autorità Portuale e Ferrovie per capire i progetti infrastrutturali di rilancio di queste ultime per Trieste. Ma ieri, proprio dalle Ferrovie, è arrivato a sorpresa un paletto con la richiesta (c’era un funzionario, Virginio de Bernardinis) di spostare di 15 giorni la nomina del nuovo cda e del presidente. Ed è a quel punto che Friulia è intervenuta con l’ad, Federico Marescotti, che si è imposto mettendo sul tavolo l’indicazione condivisa con la Regione, chiedendo di fare le nomine subito, appoggiato anche dall’Ap presente con Boniciolli.
Si è deciso per una votazione a maggioranza con il 66% delle quote. Risultato? Le Ferrovie hanno votato contro un loro stesso funzionario indicato presidente (Gomisel) e hanno perso i posti in cda. Ecco i nomi: Antonio Gurrieri, Fabio Rizzi (riconfermati) e Luigi Rovelli (Ap). Claudio Grizon, Claudio Morgera e Nicoletta Paganella (Friulia). Idem per il collegio sindacale: presidente Luca Savino (riconfermato) per l’Ap, Claudio Gottardo e Alessandro Benvenuti per Friulia.
Circostanziati i commenti. «Non è stata un’operazione politica, ma tecnica – spiega l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi – e la nomina dell’ingegner Gomisel è la garanzia migliore per lo sviluppo della società. Con le Ferrovie chiariremo, ma mi auguro che non ci siano problemi. Avevamo avuto un vertice a luglio, mi sembrava ci fosse l’accordo. Se servirà Friulia lascerà gli spazi in cda quando le Ferrovie si faranno avanti».
Sintetico Marescotti: «Tutti i soci hanno avuto il tempo necessario per ragionare sulle nomine, ci sono stati ampi scambi di vedute e accordi. Alpe Adria era bloccata dal 30 aprile, non era possibile rinviare il passaggio alla fase operativa. Se le Ferrovie ci chiederanno spazi ne noi nè l’Autorità portuale li negheremo».
Sereno il commento di Antonio Paoletti, uscente dopo due mandati ed ora impegnato, oltre che con la Camera di commercio, con la vice presidenza di Unioncamere e la presidenza di Transpadana. «Lascio la presidenza con grande soddisfazione – dice – ho portato in questi anni Alpe Adria, uno strumento indispensabile per il Porto, a numeri e livelli di rilievo». I dati parlano chiaro: dal 2003 al 2008 i traffici sono passati da 31.118 a 202.827 teus, mentre il fatturato è schizzato dai 4,2 ai 34,5 milioni. «Ottimi risultati e per questo ringrazio tutti i collaboratori, in primis Antonio Gurrieri».

martedì 1 settembre 2009

UN’AUTORITA’ PORTUALE BEN POCO TRASPARENTE

Grizon (F.I.): qui Brunetta non è ancora passato e quando verrà avrà certamente molto da fare

Ben due richieste di accesso agli atti sono servite per convincere l’Autorità Portuale di Trieste, presieduta da Claudio Bonicciolli, per consentire al consigliere comunale di Muggia e capo gruppo di Forza Italia in Provincia Claudio Grizon di visionare il verbale del Comitato Portuale del 19 maggio scorso, quando il sindaco di Muggia Nerio Nesladek, pur avendo il mandato unanime del consiglio di votare contro al Piano del Porto, ritenne di non poter esprimere il suo voto e quindi preferì abbandonare la riunione al momento del voto.
Con la prima richiesta – racconta Grizon - l’accesso mi è stato negato con lettera raccomandata, mentre dopo la seconda, in cui ho evidenziato in modo ancora più dettagliato le mie ragioni e il titolo per poter richiedere l’accesso, mi è stato finalmente comunicato, ancora con raccomandata con avviso di ricevimento, di contattare l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico con il quale concordare le modalità di presa visione e di ritiro delle copie del verbale che ho ritirato proprio oggi, passate le ferie estive (ieri per chi legge ndr)”.
“Eppure, secondo la più aggiornata giurisprudenza, richiamata anche da Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi – aggiunge il consigliere forzista – mi sarebbe bastata una telefonata e quindi una richiesta verbale per poter accedere agli atti del Comitato, invece all’Autorità Portuale di Trieste la mia richiesta ha presumibilmente subito uno stop “politico” considerato che l’assessore comunale Omero Leiter, durante la seduta del consiglio comunale sulla mozione di sfiducia a Nesladek, ha invece letto alcuni passi di quel verbale che a me è stato successivamente negato".
“La vicenda è curiosa – rivela il consigliere – anche perché inizialmente, pochi giorni dopo il voto sul Piano del Porto, avevo anticipato telefonicamente agli uffici dello zelante Segretario Generale dott. Conticelli la mia richiesta di poter avere una copia del verbale e, in quell’occasione l’addetta non mi aveva espresso nessuna contrarietà, anzi mi aveva soltanto pregato di attendere che il verbale venisse approvato dal Comitato Portuale nella prima seduta utile”.
“Insomma – conclude Grizon - quella del presidente Bonicciolli mi sembra un’Autorità Portuale ben poco trasparente, purtroppo l’on. Renato Brunetta, ministro della P.A., qui non è ancora passato e quando verrà avrà certamente molto da fare”.

giovedì 26 marzo 2009

UN NUOVO MURO DI TRAFFICO TRA MUGGIA E TRIESTE

Dal sito dell'Associazione "Impronta Muggia" - www.improntamuggia.it

Tornerà ad essere impossibile per i muggesani raggiungere Trieste con tempi di percorrenza non biblici? E' quanto ci si deve chiedere alla luce delle cose che stanno avvenendo, da ultimo con la viabilità proposta dall'Ente Porto per il suo nuovo Terminal Ro Ro. Andiamo con ordine.
La zona della Valle di Noghere-Aquilinia continua ad essere interessata da importanti progetti, tutti di grande impatto e con grandi riflessi locali. Uno dei principali aspetti è la viabilità, per la quale si gioca una partita determinante per la mobilità veloce e sicura dei nostri concittadini. Il tratto di Grande Viabilità aperto di recente ha sicuramente migliorato la velocità di percorrenza, lasciando comunque irrisolti molti problemi (Rabuiese-Vignano, collegamento non autostradale con la Slovenia ecc.).

L'accavallarsi delle competenze, Stato, Regione, Provincia,Comune di Muggia, Trieste e San Dorligo, EZIT, Ente Porto, Anas, e altre società, rende particolarmente difficile il lavoro dei nostri amministratori,. E ciò è pericoloso, perché la totalità (o quasi) degli altri soggetti sono interessati all'attraversamento o all'uso del territorio, senza particolare riguardo sugli effetti locali.

La nostra Associazione si occupa di mobilità sostenibile, e cioè di trasporto pubblico e ciclo-pedonabilità . E non possiamo essere che preoccupati. Ma lo saremmo anche se fossimo solo degli automobilisti perché le progettazioni oggi in essere ci fanno pensare che, se non stiamo attenti , un vero e proprio muro di traffico verrà eretto sul nostro territorio tra noi e Trieste, con conseguenze pesantissime sulla velocità e sulla sicurezza dei nostri spostamenti.

Elenchiamo le situazioni che si sono cumulate e si accumuleranno:
1. sulla S.P. Di Noghere/Farnei sono collegati i Centri commerciali esistenti (Famila e Castorama e altri); la viabilità è in parte da completare; è interdetto infatti il collegamento tra la S.P. di Farnei e lo svincolo di Noghere;

2. è recente l'apertura del Centro Freetime : le soluzioni viarie previste non hanno preceduto l'apertura- come avrebbe dovuto essere – ma si stanno realizzando ora. Ci sarà una nuova rotonda sulla S.S. Flavia di fronte al Centro (lo spazio ricavato per gli autobus del trasporto pubblico è gravemente carente), sarà ripristinato il doppio senso di marcia dal tratto Freetime -Via Caduti sul Lavoro, in modo da permettere al traffico (soprattutto quello in uscita) di collegarsi con la Grande Viabilità. Questo impegnerà tre rotonde, tra cui quella di Via delle Saline/Via Caduti del Lavoro, il cosiddetto svincolo di Noghere;

3. il traffico in uscita da Muggia che intende immettersi nella Grande Viabilità impegna lo svincolo di Noghere;

4. sono già stati approvati dal C.C. Gli strumenti idonei alla realizzazione di un nuovo Centro Commerciale nella zona degli ex serbatoi Aquila – di grandezza doppia del Freetime- quello delle Coop Nord Est . Le Varianti adottate riguardano sia gli aspetti commerciali sia la viabilità. Per quanto riguarda la viabilità è prevista la realizzazione di una nuova rotonda su Via delle Saline. Il traffico in entrata e in uscita (totalmente) sarà su Via delle Saline e intesserà due rotonde: quella da realizzare e quella dello svincolo di Noghere.Già la somma dei soli traffici verso Trieste e verso la Slovenia di Freetime a regime e del nuovo Centro della Coop Nord Est (20.000 mq di alimentari, 200 negozi!) renderà lo svincolo di Noghere , da dove passa tutto, problematicissima.

Il tutto ignorando o almeno sorvolando su un altro aspetto : il trasporto pubblico. Si parla, e giustamente, di metropolitana leggera. Il tratto ferroviario fino alla foce dell'Ospo esiste già. E i binari dove passano ? Attraversano Via delle Saline in prossimità dello svincolo di Noghere ( Rotonda Via Delle Saline/Via Caduti sul Lavoro.)

E' proprio il fatto dei binari che tagliano Via delle Saline che ci deve indurre a riconsiderare la funzione di questa strada, che è stata una manna dal cielo per i muggesani, ma è, e con il traffico ferroviario tornerà ad essere, una strada interna dell'EZIT, che non dovrebbe essere interessata da flussi veicolari civili: sarà al servizio delle attività industriali e commerciali delle aziende che lì operano (non dimentichiamo che c'è anche l'ipotesi Mercato Ortofrutticolo).

In presenza del traffico ferroviario dobbiamo pensare ai flussi veicolari escludendo, almeno come opzione principale, Via delle Saline.

Chiediamoci:
- dove passerà il traffico locale da Muggia Centro diretto a Trieste? Non facendo affidamento, per le ragioni suesposte, su Via delle Saline, a disposizione ci sarà la sola S.P.12 di Farnei, il che significherà incrociare il traffico dei Centri commerciali -soprattutto il Freetime usando la vecchia Statale - e significherà anche attraversare la vecchia galleria e il centro di Aquilinia;

- quale viabilità verrà utilizzata dal nuovo Centro Coop Nord Est? Dalla nuova rotonda su Via delle Saline andrà verso l'affollatissimo svincolo di Noghere, superando un passaggio a livello?

In questa situazione, complicatissima, si inserisce ciò che è ora oggetto della valutazione del Consiglio Comunale di Muggia : la Variante al Piano Regolatore dell'Ente Porto. L'Ente Porto, che si occupa dei traffici marittimi, fa la sua parte: e nella nuova Variante propone un nuovo terminal per il traffico Ro Ro, così descritto nella relazione di sintesi del Piano:
"Nuovo Terminal Ro Ro Noghere Il piano prevede innanzitutto la demolizione del pontile SI.LO.NE., un nuovo terrapieno, da torrente Rosandra a rio Ospo, con un fronte banchinato di circa 1250 m, in prima approssimazione dotato di 4-5 sporgenti di circa 25 m (“denti”) atti all’ormeggio di navi Ro-Ro, la cui ubicazione sarà definita in una fase progettuale successiva. L’area recuperata a mare risulta pari a circa 31 ha. Si renderanno in tal modo disponibili 5 accosti dedicati alla movimentazione di merci Ro Ro".
Ovviamente nella relazione si dice che “Il nuovo terminal richiede la realizzazione di adeguate infrastrutture di collegamento stradale a servizio delle funzioni previste.

E quale percorso è indicato nel Piano per le migliaia di mezzi, TIR e automobili sbarcate per raggiungere l'autostrada ? Lo si trova alla pag.1 della Relazione di Sintesi "Per l’accesso all’area di sviluppo portuale a mare a valle dell’area ex-Aquila (terminal Ro-Ro), sono previsti collegamenti realizzati attraverso tronchi stradali in parte dedicati e in parte condivisi con il traffico urbano e suburbano, adeguati a sostenere le funzioni commerciali ed industriali esistenti e previste, rispettivamente:
- un nuovo collegamento stradale principale da un accesso stradale sul lato est del terminal, oltrepassando il torrente Rosandra, si innesta sulla Via Flavia, in corrispondenza del by-pass di Aquilinia, a circa 1500 metri dallo svincolo di Via Caboto della GVT;

- un secondo collegamento stradale, da un accesso sul lato sud del terminal, nei pressi dell’area Edison Termoelettrica, si innesta sulla Via di Trieste in comune di Muggia, in affiancamento in sede propria o con opportuna riqualificazione della stessa, e quindi, attraverso la viabilità esistente – attraversamento dell’area ex-Aquila in direzione ortogonale alla costa o in alternativa aggiramento della stessa area oltrepassando il Rio Ospo e seguendo la SP 15 per Farnei – raggiungendo l’esistente SS 15 e il nuovo raccordo autostradale Lacotisce-Rabuiese in corrispondenza dello svincolo delle Noghere.
Concetto ribadito a pag. 27 dove si dice :
"Il nuovo collegamento Lacotisce-Rabuiese si stacca dalla G.V.T. per raggiungere il valico internazionale. Esso include una tratta di circa 2 km in galleria, prevede uno svincolo a 2 livelli (con il collegamento stesso in viadotto) in corrispondenza dell’area ex-Aquila, in comune di Muggia (svincolo delle Noghere), quindi in posizione ottimale per servire il traffico portuale generato dal terminal commerciale Ro-Ro previsto dal Piano mediante espansione a mare a valle della stessa area ex-Aquila".
Più chiaro di così! Ottimale, per smaltire il traffico veicolare del terminal Ro Ro, secondo il Porto, è lo svincolo delle Noghere, cioè sempre la stessa Rotonda Via Delle Saline/Via Caduti sul Lavoro. Hanno lo svincolo sulla Grande Viabilità di Via Caboto a 100 mt. dal Canale Navigabile, senza quasi uscire dalla zona demaniale, e indicano come Viabilità portuale due soluzioni, entrambe nel territorio del Comune di Muggia, che pesantemente complicano la nostra viabilità.

Una prima soluzione riguarda un innesto sulla via Flavia all’inizio dello stradone: i mezzi, provenendo dal fronte canale, per potersi immettersi in direzione Trieste dovranno attraversare la Statale, che taglieranno probabilmente con un’ennesima rotonda; una seconda soluzione è l’uscita presso “il Cason de Nacia” o termine della discesa di Aquilinia, con due nuove rotonde sulla provinciale verso Muggia, facendo confluire il traffico su Via delle saline e la S.P. Di Farnei : 5 Km di giro, torneranno infatti verso Trieste, per non usare Via Malaspina e lo svincolo autostradale di Via Caboto.

Perché? E comunque: a noi di Muggia va bene ?
Quando le proposte sembrano decisamente non buone per la nostra comunità non le contrastiamo respingendole e richiedendo le necessarie modifiche, ma ci limitiamo a richiedere una successiva verifica. Verifica, parola magica , invece di dire no, verificheremo, l'Amministrazione non si fa nemici, l'interlocutore è contentissimo (nessuno verificherà mai niente, quello rimarrà un sì) e intanto ci sfogliano come un carciofo: così è stato per il Freetime ,così è stato per il nuovo Centro delle Coop Nordest ,cosi sta avvenendo per la Viabilità portuale. E' necessario che i consiglieri comunali di Muggia facciano uno sforzo di approfondimento per conoscere tutto quello che si realizzerà o si intende realizzare in quella zona. E uno sforzo unitario per scelte condivise, per il bene comune, tutelando innanzitutto gli interessi dei cittadini di Muggia. Noi abbiamo verificato la situazione in zona Canale Navigabile e possiamo tranquillamente affermare che il traffico proveniente dal nuovo terminal Ro Ro può facilmente raggiungere lo svincolo autostradale di Via Caboto, senza interferire sul traffico locale, con vantaggio di tutti. La nostra Associazione pertanto, in base alle informazioni di cui dispone e che sono state qui riportate , ritiene necessario:

1. richiedere la modifica della viabilità prevista dall’Ente Porto per il Terminal Ro-Ro, escludendo che il traffico del terminal possa essere convogliato a sud in Val di Noghere, o, peggio ancora, innestato su Via Flavia con pesante compromissione del traffico locale da e per Trieste;

2. richiedere che la Variante dell'Ente Porto rispetti la pianificazione della Regione e dei Comuni di Trieste e Muggia in fatto di collegamento ciclabile Trieste- Muggia, e preveda il passaggio della cosiddetta ciclabile del mare in territorio demaniale;
3. ritiene altrettanto necessario verificare le decisioni già adottate per la viabilità del Centro Coop Nord Est, che confluisce su via delle Saline e non sembra funzionare in direzione della Grande Viabilità per la presenza del passaggio ferroviario.L’Associazione spera anche che il Consiglio Comunale intero sostenga la realizzazione del by pass di Aquilinia, il cui finanziamento è messo oggi in dubbio dalla nuova amministrazione regionale, senza il quale torneremmo a situazioni peggiori di quelle che abbiamo vissuto in tutti questi anni, già molto pesanti, prima dell’apertura della Lakotisce Rabuiese.

martedì 7 ottobre 2008

PORTO DI TRIESTE, RISCHIO AMIANTO PER L'ABBATTIMENTO DEL MAGAZZINO 62

A seguito della recente pubblicazione da parte dell'Autorità Portuale del bando per l'aggiudicazione della gara d'appalto per l'abbattimento del Capannone 62, sito sul Molo VI del Porto Franco, Claudio Grizon, capo gruppo di Forza Italia in Provincia di Trieste, ha presentato oggi una interrogazione urgente alla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat.



Oggetto: Interrogazione con richiesta di risposta in aula e scritta in merito alla demolizione del Capannone 62, sito sul Molo VI del Porto Franco Nuovo e rischio della presenza dell’amianto.


Richiamato l’avviso di gara d’appalto recentemente pubblicato dall’Autorità Portuale di Trieste per la Demolizione del Capannone 62 sito sul Molo VI del Porto Franco Nuovo, per un importo di lavori a base d’appalto di € 2.370.910,24 con scadenza il 4 novembre prossimo;

Considerato che, in particolare tra gli ex dipendenti del Porto di Trieste e gli operatori portuali, è nota nell’ambito del magazzino 62 la presenza di amianto in quanto in passato è stato per lunghi anni movimentato e stoccato;

Sottolineato che le fibre d’amianto disperse nell’ambiente, se inalate, possono provocare anche a distanza di quarant’anni malattie amianto correlate come l'asbestosi, tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi, ed il carcinoma polmonare;

Ricordato che l'impiego dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992 e che la legge n. 257 del 1992, oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti l'estrazione e la lavorazione dell'asbesto, è stata la prima ad occuparsi anche dei lavoratori esposti all'amianto;

Considerato che la Provincia di Trieste ha nel Comitato Portuale un ruolo politicamente significativo in quanto ha contribuito all’elezione del Presidente pro tempore e che sarebbe alquanto opportuno che svolgesse un’azione di controllo sulle attività dell’Autorità per quanto attiene la sicurezza dell’ambiente del posto di lavoro, in questo caso con particolare riguardo alle maestranze che opereranno per la demolizione del capannone 62;

INTERROGO IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

per sapere se:

· l’Autorità Portuale è a conoscenza di quanto sopra riportato;
· gli uffici dell’Autorità hanno prodotto, ai fini di una bonifica complessiva delle aree portuali, specifiche indagini sulla presenza dell’amianto disperso nell’ambiente o abbandonato nelle strutture;
· la stessa documentazione o informazioni relative a tale problematiche sono state messe a disposizione dei soggetti che parteciperanno all’appalto per la demolizione del magazzino 62 e se vi sono specifiche norme nel bando di gara o nella documentazione allegata;
· quali azioni specifiche intende svolgere la Provincia di Trieste per far rispettare le norme in premessa e per scongiurare il rischio della dispersione dell’amianto nelle aree portuali e la sua inalazione da parte di chi li opera quotidianamente.



Trieste, 7 ottobre 2008






Claudio Grizon
Consigliere della Provincia di Trieste
Capo Gruppo di Forza Italia